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Alien

Alien, un viaggio nella saga in attesa di Romulus

Il 14 agosto arriverà nelle sale Alien: Romulus, nuovo capitolo della saga. Per ingannare l’attesa, oggi ripercorriamo insieme i passi di una storia iconica.

La saga di Alien, iniziata nel 1979 con il film omonimo diretto da Ridley Scott, è diventata uno dei franchise più iconici della storia del cinema, mescolando horror, fantascienza e avventura. Con l’imminente arrivo di Alien: Romulus, l’interesse per questa serie di film è tornato alla ribalta, offrendo un’opportunità per riflettere sull’evoluzione del franchise e sulla sua duratura influenza culturale.

I primi due film: la nascita del mito di Alien

Il primo capitolo, Alien (1979), introduce una trama horror-fantascientifica ambientata sulla nave spaziale Nostromo, dove un equipaggio si imbatte in una forma di vita aliena letale. Il film si distingue per l’atmosfera claustrofobica e il design innovativo della creatura, creato dall’artista H.R. Giger. L’interpretazione di Sigourney Weaver nel ruolo di Ellen Ripley è stata rivoluzionaria, segnando una delle prime apparizioni di una protagonista femminile forte nel cinema mainstream. Ripley è un personaggio che combina forza, intelligenza e determinazione, rompendo con gli stereotipi di genere dell’epoca.

Il sequel, Aliens – Scontro Finale (1986), diretto da James Cameron, amplifica l’elemento action pur mantenendo una forte componente horror. In questo film, il personaggio di Ripley si evolve ulteriormente, mostrando sfaccettature più complesse e una maggiore profondità emotiva, particolarmente attraverso la sua relazione protettiva con la giovane Newt. La presenza della corporazione introduce una critica sociale, evidenziando tematiche come il capitalismo e la deumanizzazione.

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Ellen Ripley: un’icona di forza e resilienza

Ellen Ripley è diventata una delle figure più emblematiche della storia del cinema, un’icona che ha ridefinito il concetto di eroina femminile. Nel primo film, Ripley emerge come un ufficiale pragmatico e competente, capace di prendere decisioni difficili in situazioni di estrema crisi. La sua leadership naturale e la capacità di mantenere la calma sotto pressione contrastano con i ruoli di genere tradizionali dell’epoca, rendendola una figura rivoluzionaria.

In Aliens (1986), la sua caratterizzazione si arricchisce ulteriormente. Oltre a combattere le minacce aliene, Ripley affronta anche un viaggio interiore legato al trauma e alla perdita. La sua relazione con Newt, una bambina orfana incontrata sul pianeta coloniale, rivela un lato materno e protettivo, aggiungendo una dimensione emotiva al suo personaggio. Questa profondità è ulteriormente esplorata nella sua lotta contro l’Alien regina, simbolo di una maternità distorta e pericolosa.

Nei due capitoli successivi, Ripley affronta dilemmi morali ed esistenziali sempre più complessi. In Alien 3, il suo sacrificio finale per prevenire la nascita di una nuova regina sottolinea la sua dedizione alla sopravvivenza dell’umanità, anche a costo della propria vita. Alien: La Clonazione presenta una versione ibrida della protagonista, nata da un esperimento di clonazione, che lotta con la sua identità e la natura umana. Questa versione di Ripley è più ambigua, con un misto di umanità e alienità, esplorando temi di identità e natura dell’essere.

Sigourney Weaver ha interpretato questo personaggio con una gamma emotiva straordinaria, combinando vulnerabilità e forza. La sua interpretazione non solo ha reso Ripley un’icona del cinema di genere, ma ha anche stabilito nuovi standard per la rappresentazione delle donne nel cinema. La sua capacità di incarnare una figura tanto complessa e sfaccettata ha avuto un impatto duraturo, ispirando una nuova generazione di eroine nei film e nei media.

La fine della saga principale

Gli episodi successivi, Alien 3 (1992) e Alien: La Clonazione (1997), hanno continuato a seguire le vicende di Ripley, con toni e approcci diversi. Il terzo film, diretto da David Fincher, ha un’atmosfera cupa e pessimista, accentuata dalla morte dei personaggi sopravvissuti dal film precedente e dalla tematica della lotta contro l’ineluttabilità del destino.

Il quarto, per contro, ha un tono più sperimentale e si concentra sulla clonazione e sull’ibridazione, introducendo una versione più complessa e ambigua di Ripley.

Questi sequel hanno ricevuto critiche miste; alcuni hanno apprezzato l’approfondimento tematico e l’innovazione, mentre altri hanno criticato la mancanza di coerenza e la deviazione dal tono originale della saga.

Il Ritorno con Prometheus e Alien: Covenant

Dopo anni di attesa, Ridley Scott è tornato al franchise con Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017). Il primo, pur essendo un prequel, ha ampliato l’universo di Alien introducendo nuove idee filosofiche e religiose, esplorando le origini dell’umanità e dei misteriosi Ingegneri. Questo film ha diviso i fan e i critici, con alcuni che hanno lodato la sua ambizione e altri che hanno criticato la mancanza di chiarezza narrativa.

Covenant ha cercato di coniugare gli elementi filosofici di Prometheus con il tono horror più tradizionale della serie. Ha reintrodotto gli xenomorfi in modo più prominente e ha esplorato la pericolosità dell’intelligenza artificiale, attraverso il personaggio dell’androide David, interpretato da Michael Fassbender. Questo film ha suscitato una risposta simile, con reazioni contrastanti riguardo alla sua direzione narrativa e alla rappresentazione dei temi.

L’impatto culturale e il futuro con Alien: Romulus

La saga di Alien ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare, ridefinendo il genere della fantascienza horror. Ellen Ripley, in particolare, ha ispirato generazioni di spettatori e creativi, diventando un simbolo di forza e resilienza. Con l’arrivo di Alien: Romulus, diretto da Fede Álvarez e ambientato tra il film del 1979 e il sequel del 1986, c’è molta aspettativa su come questo nuovo capitolo arricchirà la saga. I fan sperano in un ritorno alle radici horror del franchise, con suspense e terrore rinnovati.

In conclusione

Alien rimane una pietra miliare del cinema, capace di reinventarsi e affrontare temi complessi attraverso la lente della fantascienza. Con l’uscita di Alien: Romulus, la saga continua a catturare l’immaginazione e a esplorare le paure più profonde dell’umanità, mantenendo vivo l’interesse del pubblico di tutto il mondo.

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