Anya Taylor-Joy imbraccia le armi in bilico su di un burrone, in The Gorge. Fanno da cornice la solita scelleratezza umana e una love story adrenalina
The Gorge (in Italia presentato come Misteri dal profondo) è una produzione del 2025 che vede come protagonisti due cecchini dalle lunghe distanze.
Questi si trovano a presidiare un burrone coperto da una nebbia fitta, diretta da Scott Derrickson.
Lasciati per un anno intero senza contatti con il mondo reale, a controllare che le protezioni intorno questo burrone siano attive e funzionanti. Un cecchino per sponda di questo burrone ed ignari di cosa ci sia al suo interno.
Unica informazione in The Gorge è che si tratta di qualcosa legato alla sicurezza nazionale.
I protagonisti sono due giovani attori di grido in quel di Hollywood: la brillante e popolare Anya Taylor-Joy (che interpreta la cecchino della sponda Est aka Drasa) e il muscoloso Miles Teller (rappresentante degli USA aka Levi Kane).
In questo film non c’è nulla di particolarmente alternativo o nuovo, anzi si parla di cose abbastanza viste e riviste sul grande e piccolo schermo. Si parla di devozione verso una causa patriottica.
Si parla di individui reduci dalla crudeltà della guerra e si parla di una società che non riesce a riabilitare ma che isola.
In questo si inserisce la storia di questi due cecchini (la Guerra Fredda appare anche in questo film anche se mai nominata) che si ritrovano tante missioni riuscite alle spalle.
Gli stessi che sono diventati sempre più vuoti dentro.
Entrambi (il personaggio di Taylor-Joy come anche quello di Teller) sono due relitti che sono consumati dalla morte che hanno inferto nella loro vita in servizio e che vorrebbero fermarsi ma non hanno costruito nulla per cui vivere.
Una algida Sigourney Weaver (sempre meravigliosa) ingaggia Levi a passare un anno in questa località sconosciuta per proteggere la Nazione da una calamità top secret.
Il segreto, in realtà, resterà tale anche se il ragazzo raggiunge il luogo della missione e accetta ufficialmente l’incarico.
Neanche il suo compagno – al quale darà il cambio – è a conoscenza di ciò che avviene nel burrone ma sa che ci sono strane creature che ci vivono e che provano ad uscire.
Occorre fermarle perché potrebbero essere contaminanti oltre che pericolose per l’intera umanità.
Questo, in sunto, è l’incipit di una trama che scorre (nonostante i suoi 127 minuti) e che risulta anche realistica dal punto di vista degli effetti speciali e della trama.
Degna di nota la citazione a T.S.Elliot e ai suoi The Hollow Men (Creature vuote); siamo nel 1925 e il poeta e drammaturgo americano scrive di questi uomini che appaiono senza identità, personalità, che non riescono a stare in piedi da soli e sussurrano parole vuote…
Questi uomini diventano la metafora dell’uomo moderno, che è prematuramente morto, che vivono in una terra arida dove ci sono solo cactus e che mancano di condivisione, empatia e mancanza di comunicazione.
Una citazione piena e potente è il leitmotiv del film che, se fosse stato solo un po’ più profondo nei dialoghi, sarebbe stato ben altra cosa rispetto a ciò che è.
In questo, però, sia Anya Taylor-Joy che Miles Teller risultano credibili e si percepisce una buona energia tra di loro.
Non sapremo mai, però, se T.S.Elliot abbia gradito la citazione tra le immagini di The Gorge!
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