Cinema e videogiochi: Minecraft prosegue una lunga simbiosi
Cinema che ispira videogiochi o viceversa? In principio era l’industria videoludica a pescare dalla pellicola. Adesso è il contrario. Ultimo esempio: Minecraft.
Pare che fu proprio il fallimentare e troppo frettoloso tentativo di trasporre E.T. in videogioco prima dell’arrivo del Natale a decretare la fine di Atari.
Perché un tempo era il cinema a ispirare le case di produzione dei videogiochi. Ora la storia è cambiata.
Da Indiana Jones a Lara Croft
La collaborazione tra giganti come Steven Spielberg o George Lucas e i produttori videoludici è nata quasi fisiologicamente.
Anzi, la lungimiranza del papà di Star Wars l’ha portato a fondare la LucasArts e produrre successi come Maniac Mansion, ispirato ai B-movie horror, Labyrinth: the Computer Game, ispirato al film con David Bowie o The Secret of Monkey Island, pietra miliare della storia dei videogiochi, l’ultimo episodio della saga riproposto nel 2022 nientemeno che da Nintendo.

Indiana Jones, Star Wars, Alien, La Famiglia Addams, Ritorno al Futuro, Jurassic Park: il videogioco inizialmente era il fratello minore del cinema. I mezzi a disposizione, i pochi investimenti e la diffidenza verso il mezzo relegò l’industria videoludica a roba da nerd.
La campagna d’odio portata avanti verso Death Race nel 1976 – anche questo ispirato a un film dell’anno precedente Anno 2000 – La corsa della morte (Death Race 2000) diretto da Paul Bartel – insieme al passo falso di Atari con E.T. e la compulsiva produzione di massa furono fatali per una realtà in ascesa, che venne stroncata. Ma solo in America.
Infatti dal Giappone soffiava un vento ben diverso che spingeva i videogiochi verso quella che venne definita la Golden Age, quella degli anni ’80.
Fu allora che nacquero eroi come Pac-Man e Super Mario, che ci misero poco a passare dai pixel al grande schermo.
Con la Play Station il videogame diventa cool
Il passaggio dalle sale giochi al proprio salotto di casa meriterebbe un articolo a parte, ma il punto centrale ora è il sorpasso di un’industria che inizialmente era di nicchia e che nel 2023 secondo Gamesindustry.biz ha raggiunto un valore di 184 miliardi di dollari.
Con l’avvento di Sony Play Station e le sue potenzialità i videogiochi sviluppati sono saliti di livello e hanno incontrato il gusto di sempre più persone, passando da un prodotto per nerd a pop: Sonic e la sua velocità si scontravano con i classici platform spensierati di Mario Bros.
Sparatutto, picchiaduro, avventure, First person shooter: i generi si allargano e si contaminano e invadono il grande schermo.
Tra i primi a fare il grande salto anche titoli facilmente dimenticabili, come Street Fighter – Sfida finale (Street Fighter) film del 1994 diretto da Steven E. de Souza con Jean-Claude Van Damme nel ruolo del colonnello Guile. L’anno precedente, nel 1993, Rocky Morton e Annabel Jankel aveva invece attinto a casa Nintendo per trasporre Super Mario Bros.: un simpatico Bob Hoskins interpretava il baffuto idraulico di New York, John Leguizamo vestiva i panni del fratello Luigi, e il malvagio Re Koopa era interpretato nientemeno che da Dennis Hopper.
Un vero e proprio boom di un’industria travolgente. Non a caso questi sono gli anni dell’avvento di una saga che segnerà un importante punto di svolta per l’industria videoludica: Tomb Raider.
Lara Croft: star del videogioco, del cinema e non solo
Quello di Tomb Raider fu un vero fenomeno sociale: non solo a livello di sceneggiatura, di giocabilità e di cura grafica e sonora. La cura del personaggio, tutto il suo background, la fisicità e soprattutto era il fatto di essere una donna.

La prima vera eroina di sesso femminile: sexy indubbiamente per incontrare il favore del pubblico maschile, ma che ha saputo dare una sterzata al gender gap.
Lara Croft si è imposta come icona sexy senza meno, ma anche come esempio di una nuova idea di donna: giovane, coraggiosa e sfrontata. Insomma, dopo Lady Oscar e Sailor Moon c’è Lara Croft.
Prima testimonial virtuale per colossi come Visa a Seat, il passo verso il cinema è stato breve. E a impersonarla fu la grande stella del momento: Angelina Jolie.

Ma Lara una stella tutta sua la ottiene a San Francisco, alla Walk of Fame in una via a Derby, chiamata Lara Croft Way. In più entra nel Guinness dei Primati come eroina di un videogioca più famosa al mondo. Copertine di riviste, serie TV, giochi da tavolo e cartoni animati. Dove può arrivare arriva senza limiti, in maniera più o meno riuscita.
All in: Pixels
Sonic, Metal Gear Solid, Pokémon, Resident Evil, Silent Hill, The Last of Us: l’elenco di personaggi e storie che dalle console hanno preso vita sul grande e piccolo schermo sarebbe davvero lunghissimo.
Tra i titoli che meritano una menzione a parte c’è di sicuro il film del 2015 Pixels, diretto da Chris Columbus, che sceglie di riunire i grandi classici del videogioco come Space Invaders, Pac-Man, Tetris e Arkanoid. Protagonisti Adam Sandler, Kevin James e Michelle Monaghan.
Una serie degna di nota è Secret Level: serie antologica animata per un pubblico adulto creata da Tim Miller per Amazon Prime Video, composta da quindici episodi, che reinterpretano le storie dei videogiochi.
Tra i titoli Dungeons & Dragons: The Queen’s Cradle, Pac-man: il circolo, Crossfire – Buoni e cattivi, Concord: La leggenda dell’Implacabile.
Tra i doppiatori compaiono Arnold Schwarzenegger, Laura Bailey, Keanu Reeves, Gabriel Luna, Ariana Greenblatt e molti altri.
Si aspetta già una seconda stagione.
Quando il videogioco diventa soggetto per il cinema
Effetto mise en abyme, a volte il videogioco è diventato proprio il tema centrale del film.
La realtà virtuale è al centro di Tron, scritto e diretto da Steven Lisberger nel 1982, primo film della Disney a fare grande uso della computer grafica primo film della Disney con suono registrato esclusivamente in Dolby Stereo. Protagonisti Bruce Boxleitner, Jeff Bridges, David Warner e Cindy Morgan.
Ottenne due candidature ai Premi Oscar 1983, per il miglior design di costumi e il miglior montaggio sonoro.
Sul podio dei film degni di nota con al centro un videogioco c’è il capolavoro Ready Player One, diretto e co-prodotto da Steven Spielberg nel 2018, adattamento cinematografico del romanzo Player One del 2011 scritto da Ernest Cline, che compare come co-sceneggiatore.
Videogiochi che sono film da cinema
I registi di videogiochi sono registi a gli effetti.
Grandi storie, come quelle di Hideo Kojima, Dan Houser o David Cage sono dense di emozioni, colpi di scena e maestose sceneggiature.
In più il livello della computer grafica rende il distacco tra finzione e realtà sempre più labile.
Inoltre c’è la caratteristica chiave del videogioco: l’interattività che sfonda la quarta parete, rendendola una vera esperienza a 360 gradi e portando il coinvolgimento del videogiocatore al massimo livello.
Un titolo esemplare in questo senso è l’opera visionaria del 2019 Death Stranding, di Hideo Kojima e prodotta da Sony Interactive, in cui il protagonista si ispira all’attore Norman Reedus, famoso per aver interpretato Daryl Dixon nella serie The Walking Dead.
Impossibile non menzionare Detroit: Become Human, opera del 2018 di David Cage prodotta da Quantic Dream che già nel corto di lancio Kara esprime tutto il suo potenziale emotivo.

La tech demo fu girata completamente con la tecnica del motion capture e il personaggio dell’androide Kara è interpretato dall’attrice Valorie Curry, che la spuntò tra oltre 100 candidate.
La stagione cine-ludica continua con Minecraft
Il 3 aprile uscirà nelle sale italiane Un film Minecraft, basato sul celebre videogioco con protagonisti Jason Momoa e Jack Black. Il film promette di mischiare a regola d’arte animazione, divertimento e avventura.

La trama è tanto semplice quanto efficace: quattro avventurieri improvvisati – Garrett “The Garbage Man” Garrison (Momoa), Henry, Natalie e Dawn – stanno affrontando la loro routine quotidiana quando, all’improvviso, vengono catapultati attraverso un enigmatico portale nell’Overworld, un curioso universo cubico governato dalla fantasia. Per riuscire a tornare a casa, dovranno imparare a destreggiarsi in questo strano mondo e difenderlo dalla minaccia rappresentata da Piglins e Zombie. Nel loro viaggio, saranno accompagnati da un insolito e abile “costruttore” locale, Steve (Black), che li guiderà in un’avventura magica.

Il videogioco Minecraft è nato nella scena indie dalla genialità di Markus “Notch” Persson nel 2011, ed è la sintesi perfetta tra creatività e avventura: costruire con mattoncini simil-Lego ed esplorare un mondo infinito. Tutto questo va anche oltre l’abbattimento della quarta parete: la si costruisce e la si butta giù, a piacimento.
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