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Conclave, l'analisi su Almanacco Cinema

Conclave, l’analisi del film

Oggi, a due giorni dal compleanno di Papa Francesco, esce in Italia Conclave, thriller che racconta l’elezione di un nuovo papa. Lo abbiamo analizzato per voi.

In Italia lo potremo vedere da domani in tutte le sale: è Conclave, film diretto da Edward Berger e tratto dall’omonimo libro dello scrittore inglese Robert Harris (Dictator, Imperium, Monaco e tanti altri).

Si tratta di un thriller ambientato al Vaticano che vede un manipolo di cardinali impegnati nell’elezione di un nuovo papa dopo il decesso di un papa riformista e rivoluzionario: il conclave del titolo.

Su Almanacco Cinema lo abbiamo recensito nel corso della Festa del Cinema di Roma: vi proponiamo qui un’analisi.

Conclave: il corpo del Papa

Uno degli aspetti che maggiormente colpiscono di questo film è la rappresentazione del Papa dopo il suo decesso, come salma inanimata destinata a finire in una simbolica body bag bianca, e ad essere portato via per essere inumato.

In questo film viene rappresentato tutto ciò che nella realtà è irrappresentabile e negato alla vista. Oltre alla morte del rappresentante di Dio in terra, tutto ciò che ne segue: la preghiera in latino, seguita dal prosaico gesto di sfilare al cadavere l’anello con il sigillo papale. Il tutto contornato dagli intrighi dei cardinali, le ambizioni del potere e il conclave stesso.

Un mondo per soli uomini

Il film, e la storia, pongono l’accento con discrezione sul parallelismo tra il mondo dei cardinali, sempre protagonisti e assetati di potere anche quando fingono una facciata più modesta e disinteressata, e il mondo delle suore, silenti ma onnipresenti, sempre sollecite a servire i confratelli.

A fare da trait d’union tra questi due mondi sono il personaggio del Cardinale Lawrence (Ralph Fiennes), suo malgrado a capo del conclave, e il personaggio di Sorella Agnes (Isabella Rossellini), che sarà cruciale per l’andamento del conclave e per le sorti di uno dei papabili.

Conclave, l'analisi su Almanacco Cinema

Nel Conclave, nessuno è “innocente”. Tranne uno

I cardinali in corsa per diventare il nuovo Papa sono umani, umanissimi: colti nella fragilità e nel dubbio della loro vocazione, peccatori, perseguitati da un passato di ombre.

Con un’unica, sorprendente, eccezione.

La fotografia

La fotografia di Conclave, a cura del direttore della fotografia Stéphane Fontaine (Jackie, Captain Fantastic), punta tutto sul rosso cardinalizio, una tonalità molto intensa di rosso che spezza il freddo dei colori circostanti.

I cardinali sono spesso ripresi dall’alto, intenti a creare con le loro figure splendide coreografie involontarie: sotto questo aspetto, la scena dei cardinali nella piazza ripresi dall’alto mentre si muovono coperti dai loro ombrelli bianchi, verso la fine del film, è in assoluto la più suggestiva.

Il finale

Spoiler: la storia giungerà, alla fine, all’elezione di un Papa e alla proverbiale fumata bianca. La scelta sarà sorprendente, e la verità dietro il nuovo Papa lo sarà anche di più.

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