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De Niro tra palme e coming out: “Amo e sostengo mia figlia”
De Niro alla vigilia del Festival di Cannes fa parlare di sé per aver dichiarato di amare tutti i suoi figli. E il premio che riceverà domani?
Martedì 13 maggio 2025, l’attore, regista e produttore americano Robert De Niro riceverà la Palma d’oro onoraria alla carriera.
La premiazione avverrà durante la cerimonia di apertura del 78° Festival di Cannes.
Ma la vera notizia è un’altra.
De Niro: 60 anni di carriera e 7 figli
“Ho amato e sostenuto Aaron come mio figlio, e ora amo e sostengo Airyn come mia figlia. Non capisco quale sia il problema. Amo tutti i miei figli.”
Queste le parole di un’icona del cinema e padre di sette figli.
Airyn ha annunciato pubblicamente il suo percorso di affermazione di genere.
E De Niro ha immediatamente espresso il suo sostegno incondizionato alla figlia.
In un’intervista con Them, Airyn ha condiviso la sua esperienza. “C’è una differenza tra essere visibili ed essere visti” ha affermato “Sono stata visibile. Non credo di essere ancora stata vista.”
De Niro ha risposto con parole di amore e accettazione.
Le sue dichiarazioni riflettono il suo impegno nel supportare la comunità LGBTQ+.
Sicuramente è stato influenzato anche dalla figura di suo padre, Robert De Niro Sr., che era apertamente gay.
Prima di De Niro c’è stata Jamie Lee Curtis
Da tempo l’attrice è impegnata nell’attivismo per i diritti LGBTQ+.
Tempo fa ha condiviso pubblicamente il suo profondo amore e sostegno per la figlia Ruby.
Anche lei, come Airyn, ha intrapreso un percorso di affermazione di genere.
In occasione del Transgender Day of Visibility, Jamie Lee Curtis ha scritto: “L’amore è amore. L’amore di una madre non conosce giudizio. Come madre, sono totalmente solidale con i miei figli.”
Ruby, che ha fatto coming out nel 2020, ha trovato nella madre una sostenitrice instancabile.
Curtis ha anche officiato il matrimonio della figlia con la compagna Kynthia nel 2022.
Oltre al sostegno personale, Jamie Lee Curtis ha utilizzato la sua piattaforma per condannare la transfobia e le leggi discriminatorie contro le persone transgender.
In un’intervista, ha espresso preoccupazione per le minacce rivolte a sua figlia semplicemente per esistere.
“Ci sono persone che vogliono annientarla, lei e persone come lei.”
La sua dedizione alla causa si estende anche al mondo dello spettacolo. Ha infatti proposto l’adozione di categorie di premi non basate sul genere. Questo per promuovere l’inclusività e rappresentare meglio la diversità delle identità di genere.
Le star a sostegno di figlie e figli transgender e non binari
Nel panorama hollywoodiano, sempre più stelle si fanno portavoce di storie di transizione e sostegno familiare.
L’attore Liev Schreiber ha recentemente parlato pubblicamente della figlia transgender sedicenne, Kai. L’ha descritta come una “combattente” e ha sottolineato l’importanza di supportare i giovani LGBTQ+ che affrontano difficoltà.
Kai ha debuttato come modella per Valentino alla Paris Fashion Week. Inoltre parteciperà con il padre a un evento benefico per il centro Ali Forney, che assiste giovani LGBTQ+ senzatetto.
Charlize Theron ha condiviso la storia della figlia Jackson, che a tre anni ha espresso la propria identità di genere femminile. Theron ha chiesto rispetto per la figlia, invitando la stampa a utilizzare i pronomi corretti. Ha poi sottolineato l’importanza di sostenere i propri figli nel loro percorso di crescita.
Anche Megan Fox ha mostrato sostegno al figlio Noah, che sin da piccolo ha mostrato interesse per abiti tradizionalmente femminili. Fox ha acquistato libri scritti da bambini transgender per educare il figlio sull’identità di genere e promuovere l’accettazione di sé.
“Let’s Get Loud” con il pronome giusto
Esemplare il comportamento di Jennifer Lopez.
Star del panorama musicale e cinematografico e madre orgogliosa, non ha esitato nel sostenere la scelta della figlia Emme Maribel Muñiz, che non si identifica in maniera binaria.
Due anni fa JLo ha condiviso il palco con la figlia allora quattordicenne durante il Blue Diamond Gala dei Los Angeles Dodgers.
In quell’occasione la cantante ha presentato Emme utilizzando i pronomi neutri “they/them”, riconoscendo così pubblicamente l’identità non binaria di Emme.
Emme è anche salita sul palco con un microfono arcobaleno, simbolo di inclusività.
Con la madre si è esibita nella canzone A Thousand Years di Christina Perri.
Questo gesto di Jennifer Lopez è stato ampiamente apprezzato come un esempio di sostegno e accettazione nei confronti delle identità non binarie.
Anche l’industria del cinema (finalmente) cambia?
Queste storie evidenziano come l’amore e il sostegno familiare possano fare la differenza nella vita delle persone transgender.
Contribuiscono a una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. Mettono in atto un cambiamento culturale significativo.
Esattamente un anno fa Karla Sofía Gascón ha fatto la storia diventando la prima donna transgender a vincere il premio come miglior attrice proprio al Festival di Cannes per il film Emilia Pérez.