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Film distopici, 3 consigli se vi è piaciuto The running man

I film distopici realizzati nel corso della Storia del cinema sono innumerevoli e tutti cercano di interrogarsi sul nostro futuro e sulla nostra società.

Nelle scorse settimane è uscito al cinema The running man (qui la mia recensione), di Edgar Wright, tratto da un romanzo distopico di Stephen King. Nel corso degli anni ci sono state moltissime pellicole che hanno provato a raccontarci il destino del nostro mondo e tutte, a modo loro, avevano qualcosa da dire.

Se vi è piaciuto The running man, se vi piace la fantascienza distopica oppure se semplicemente volete scoprire qualche film interessante, ecco 3 consigli per voi di film da recuperare ad ogni costo.

Battle Royale

Qualcuno direbbe: Il film che ha ispirato la saga di Hunger Games. In un Giappone futuristico ogni anno viene fatta un’analisi delle scuole e viene scelta una classe tra le più insubordinate del Paese. Tutti gli alunni vengono lasciati in un’isola con pochi viveri e un’arma a caso, da taglio, da fuoco o nessuna delle due. I ragazzi hanno inoltre un collare esplosivo attorno al collo e se qualcuno non rispetta le regole o si trova in una zona dell’isola che in quel momento è stata proibita, esso esplode uccidendo il giovane. Soltanto uno potrà sopravvivere.

Battle Royale (Kinji Fukasaku, 2000) è l’antenato di tutti i film sui giochi estremi del futuro e di tutti i videogiochi a tema sopravvivenza tutti contro tutti. Chiunque si sia cimentato in questo sottogenere del cinema distopico ha dovuto per forza di cose confrontarsi con questa pellicola. Ottime scene d’azione, buon utilizzo della tensione, splatter a go go e una spietata riflessione sulle politiche giovanili in Giappone e sulla loro deriva. Il Paese si aspetta dai suoi studenti un rendimento altissimo, una rigidità fuori dalla loro portata e una vita impegnata quasi senza svaghi. Il regista esaspera questa situazione e ci regala un cult assoluto.

2022: i sopravvissuti, una pietra miliare tra i film distopici

Nel 1973 gli autori del film hanno immaginato il 2022 in questo modo: riscaldamento globale alle stelle, differenze di classe ancora più marcate e pianeta eccessivamente sovrappopolato. Non hanno sbagliato di molto. Il film racconta la storia di due poliziotti che indagano sull’omicidio di un membro del consiglio di amministrazione della Soylent, l’azienda che si occupa del cibo per i più poveri producendo delle gallette di plancton. Ben presto i poliziotti scopriranno che queste gallette vengono prodotte riciclando cadaveri umani all’insaputa del consumatori.

2022: i sopravvissuti è un cult degli anni ’70 che si interroga sul nostro futuro. La pellicola di Richard Fleischer racconta i problemi della contemporaneità e ci mette in guardia sulle conseguenze qualora non si trovassero delle soluzioni. Il film riflette sul sovrappopolamento delle città e sulla mancanza di cibo genuino per i più poveri, sostituito da quello sintetico molto più economico. Viene marcato il tema del riscaldamento globale e quello della divisione della società in classi, differenziando tra ricchi poveri ancora di più di ciò che già accade.

Il film è composto da un’ottima la regia e da una serie di invenzioni di sceneggiatura decisamente originali. Da recuperare assolutamente!

The lobster

Se si parla di film distopici è impossibile non citare The lobster (Yorgos Lanthimos, 2015). In un futuro prossimo non precisato è obbligatorio per tutti avere una relazione sentimentale con qualcuno, uomo o donna che sia. Gli scapoli sono costretti ad alloggiare in una struttura governativa assieme ad altre persone nella stessa condizione fino a quando non troveranno un compagno/compagna. Se entro 45 giorni ciò non dovesse accadere essi verrebbero trasformati in un animale e lasciati nel bosco. Ovviamente ci sono “I solitari”, dei ribelli che non accettano queste leggi e vivono emarginati in attesa di potersi riscattare.

I film distopici raccontano diverse sfaccettature del nostro futuro imminente. Se il primo film citato parlava di educazione giovanile e il secondo parla di sovrappopolamento del pianeta, questo film parla invece di controllo delle relazioni affettive umane. Probabilmente per risolvere il problema opposto a quello citato da 2022 – I sopravvissuti, ossia quello del calo delle nascite, The lobster immagina un futuro in cui avere una relazione e riprodursi è obbligatorio per legge. La pellicola di Lanthimos affronta quindi il tema del controllo sull’affettività delle persone e sulla libertà di amare oppure di non amare e di vivere quindi da single.

Ci troviamo di fronte a un film molto particolare e in perfetto stile del regista greco. Regia magnifica, idee di messa in scena geniali e un discorso sul futuro dell’umanità terrificante e allo stesso tempo affascinante. Da non perdere.

Davide Perin

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