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Il Corvo torna con un remake. Hollywood a secco di idee?
Il Corvo di Alex Proyas, nato dall’omonimo fumetto, è un film del 1994 simbolo di una generazione. Che effetto farà 30 anni dopo?
James O’Barr è l’ideatore del fumetto Il Corvo. Nel 1994 è Alex Proyas a dirigere quello che diventerà il simbolo della pop culture di inizi anni 90.
Erano gli anni del post-punk, del gothic metal, del grunge, della ribellione di una gioventù che, come tutte, rifiutava il mondo che le era stato dato in dote. Un prodotto di nicchia che 30 anni dopo colpisce ancora per la sua estetica e sonorità rappresentativa del suo tempo.
I temi della morte, dell’amore maledetto, la ribellione, la vendetta, il romanticismo e la violenza urbana, erano pane quotidiano per i registi più in voga; ma Il Corvo era il prodotto perfetto per i giovani del tempo.
Il Corvo: una produzione maledetta
A rendere immortale Il Corvo, fu ciò che accadde durante le riprese. L’attore protagonista Brandon Lee, all’età di soli 28 anni, morì a seguito di un ferimento accidentale causato da un colpo di pistola a otto giorni dalla fine della produzione.
Le scene incomplete vennero gestite riscrivendo la sceneggiatura, grazie a una controfigura e a ricostruzioni digitali. Ecco spiegato perché il film è dedicato a Lee e alla sua fidanzata Eliza Hutton.
Con un esordio clamoroso al box office, ci furono ben tre sequel i quali, non riscontrarono lo stesso successo del primo capitolo. Fino ad arrivare al reboot di quest’anno.
Reboot o Remake?
Innanzitutto, è bene specificare la differenza fra le due parole: con remake intendiamo un rifacimento del film originale, mentre il reboot è un film completamente nuovo nello stesso universo.
Il Corvo, che sarà diretto da Rupert Sanders ed uscirà il 28 agosto 2024 in Italia, da molti è annunciato come remake e da altri come reboot. Ebbene, questa confusione generale la dice lunga su quanto la linea, che distingue l’uno dall’altro tipo, sia sottile.
Dal trailer diffuso a marzo di quest’anno, spicca solo il nome di Bill Skarsgård. Questo ennesimo tentativo di avere un box office importante è troppo scontato.
L’intento è quello di prendere un’icona del passato e riproporla con i nuovi gusti della Gen Z. Ogni epoca ha bisogno del suo personaggio iconografico, ma a lasciare perplesso il pubblico è la scelta del regista.
Fino ad oggi, l’unico che è riuscito ad avere lo stesso impatto emotivo, paragonato a un mito, è il Joker di Todd Phillips, interpretato da Joaquin Phoenix. Degno ereditiere di Heath Ledger, morto anch’egli in concomitanza con l’uscita de Il cavaliere oscuro di Nolan. Non è un caso che entrambi abbiano molti punti in comune con Il Corvo di Brandon Lee.
Il Corvo: la storia
Dal nuovo trailer de Il Corvo, che trovate qui, ci viene dato l’incipit della storia: Eric Draven e Shelly Webster vengono brutalmente assassinati. Le due anime gemelle hanno la possibilità di salvarsi. Sacrificando sé stesso, Eric decide di cercare vendetta, attraversando il mondo dei vivi e quello dei morti per rimettere a posto le cose sbagliate.
Come possiamo vedere a grandi linee, la trama ed i personaggi sono gli stessi della pellicola del 94. Indi per cui la domanda sorge spontanea: c’era veramente bisogno di rifare Il Corvo?
Un film non scalfito né dal tempo e né dai cambiamenti di gusti del pubblico. Capace di arrivare con la stessa forza a qualsiasi pubblico venga proposto.
Cosa sta succedendo ad Hollywood?
Da qualche tempo ha preso piede la moda dei remake. La maggior parte dei film proposti da Hollywood in sala, sono rifacimenti a vecchi successi. Il problema è dovuto ad un controllo produttivo, dettato dalle leggi del mercato studiato a tavolino.
Questa strategia dei remake, reboot e sequel è stata adottata ampiamente dalle maggiori majors come ad esempio Disney e Marvel. La prima con i suoi innumerevoli live-action e la seconda con la creazione di infiniti universi per portare avanti disperatamente le storie dei suoi super eroi.
Nuove idee o no, il nuovo film de Il Corvo è stato schernito anche dal regista del primo film. Infatti, dopo aver visto il trailer, Proyas ha avuto da ridire proprio sul look del nuovo film. Questo vuol dire una cosa sola, anche se dubito ci sarà: è guerra aperta fra i due titoli.
Non possiamo prevedere come andrà al botteghino. Molti appassionati andranno a vederlo per pura curiosità, o per fare un inevitabile paragone. Probabilmente molti andranno soprattutto per vedere Skarsgård in questa nuova veste.
La curiosità è tanta e sicuramente ne torneremo a parlare.