Tra grandi classici, non può mancare Il Grinch, che si è trasformato in un vero e proprio fenomeno culturale, reinterpretato cinema e dall’animazione.
Ci avviciniamo al Natale e, come ogni anno, questo periodo porta con sé: regali, luci, freddo e naturalmente, i film che fanno da sfondo alle feste. Tra grandi classici come Una poltrona per due e Mamma ho perso l’aereo, non può mancare Il Grinch, nato come un racconto per bambini si è trasformato nel tempo in un vero e proprio fenomeno culturale, reinterpretato più volte dal cinema e dall’animazione.
Prima ancora del celebre film del 2000, il Grinch aveva già conquistato lo schermo televisivo. Nel 1966, infatti, la CBS trasmise per la prima volta un cortometraggio animato di 26 minuti diretto da Chuck Jones e Ben Washam, intitolato Dr. Seuss’ How the Grinch Stole Christmas! (in italiano Il Grinch e la favola di Natale!). Il racconto, tratto dal libro originale del Dr. Seuss, venne in parte riscritto con la collaborazione dello stesso autore, che contribuì a mantenerne intatto lo spirito ironico. A dare voce al burbero protagonista fu Boris Karloff, il celebre interprete di Frankenstein.
La trasmissione ottenne un successo immediato e travolgente: raggiunse un record di circa 38 milioni di spettatori negli Stati Uniti, diventando, in breve tempo è diventato un momento irrinunciabile delle feste e uno dei cortometraggi animati più amati della televisione americana.
Trenta anni dopo, Ron Howard porta al cinema una versione live action del Grinch con un irriconoscibile Jim Carrey, trasformato da ore di trucco e prostetica. Il regista accettò di dirigere il film su proposta del produttore Brian Grazer, che lo convinse a recarsi personalmente a casa dei Geisel (cognome della moglie dell’autore Dr. Seuss) per discutere il progetto. Durante quell’incontro, mentre leggeva il libro originale, Howard rimase colpito dal personaggio di Cindy Lou. Intuendone il potenziale, propose di darle un ruolo più centrale nella storia e, ispirato dall’idea, decise di unirsi al progetto.
Il film cerca di restituire il vero spirito del Natale, contrapponendolo al consumismo che domina le feste moderne. Nella società dei Nonsochì, il Grinch si presenta come elemento di rottura: il diverso, l’escluso. Solo rubando il Natale, il protagonista riesce a riportare la comunità ai valori autentici di unione e condivisione.
La pellicola venne accolta con freddezza dalla critica, giudicata poco divertente e considerata un remake mediocre, pur ottenendo un grande successo al botteghino. Il film è però riuscito a superare la prova del tempo, trasformandosi in un vero cult natalizio. Ad oggi Il Grinch di Ron Howard è considerato una commedia imprescindibile del periodo festivo, capace di creare un universo visivo unico e riconoscibile.
La versione più recente è quella animata del 2018, diretta da Yarrow Cheney e Scott Mosier, prodotta dalla Illumination Entertainment. In questa versione la voce del Grinch è di Benedict Cumberbatch. Anche questo film, come il precedente, non ha ricevuto molte recensioni positive, nonostante l’enorme successo al botteghino: con un incasso di oltre 511 milioni di dollari in tutto il mondo, è diventato il film di Natale con il maggiore incasso di sempre.
Nonostante i pareri contrastanti e i continui remake, l’universo del Grinch continua a dimostrarsi vivo e attuale. Forse perché, sotto la sua pelliccia verde e il suo sarcasmo, si nasconde una critica sempre attuale al consumismo e all’ipocrisia che spesso accompagnano le feste.
È curioso notare come l’industria cinematografica abbia finito per trasformare proprio quel messaggio in un prodotto commerciale, moltiplicando film, gadget e citazioni: una contraddizione perfetta, se si pensa che lo stesso Dr. Seuss aveva più volte rifiutato di vendere i diritti cinematografici dei suoi libri. Alla fine, però, la moglie Audrey Geisel approvò alcuni accordi di merchandising, dalle linee di abbigliamento agli accessori e persino ai CD. Eppure, anno dopo anno, torniamo tutti a guardarlo: al di là del marketing, il Grinch ci ricorda che il vero spirito delle feste si vive con le persone con cui condividiamo quei momenti.
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