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inVisibili, le pioniere del cinema: e queste chi erano?
inVisibili. Le pioniere del cinema: una mostra che vuole riportare alla luce i contributi di donne che a lungo sono stati ignorati o dimenticati.
Dal 16 maggio al 28 settembre 2025 l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma ospiterà la mostra inVisibili. Le Pioniere del Cinema.
L’evento è promosso dal Ministero della Cultura e organizzato e realizzato da Archivio Luce Cinecittà. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cineteca di Bologna.
La mostra
Presenti alla presentazione, il 15 maggio scorso, la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, la Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, il Direttore del Museo Nazionale del Cinema Carlo Chatrian e la Presidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani Laura Delli Colli.
Grazie a documenti d’archivio, pellicole ritrovate, riviste d’epoca, sceneggiature, fotografie e bozzetti si sono potute ricostruire le storie di almeno 30 donne.
Donne che hanno rivestito i ruoli più disparati nel cinema: produttrici, montatrici, costumiste, davanti e dietro lo schermo.
Per citarne alcune: Elvira Notari, prima regista donna italiana, e altre meno celebri come Giulia Cassini Rizzotto, Adriana Costamagna, Daisy Sylvan, Bianca Guidetti Conti e molte altre.
Come ha raccontato Lucia Borgonzoni l’unico nome di cineasta italiana di inizio ’900 che ricordava era Elvira Notari. Napoletana intraprendente che aveva fondato una sua casa di produzione, la Dora Film, con sede anche a New York. Notari ha realizzato più di 60 lungometraggi e centinaia di cortometraggi e documentari.
“Lei era già abbastanza nota” ha proseguito Borgonzoni “Ma le altre? Faticavamo anche a trovare i materiali, eppure erano esistite. Così abbiamo iniziato una ricerca.”
La genesi e l’eredità di inVisibili
Dopo le madri costituenti e le partigiane, anche il mondo del cinema ha dunque rispolverato i suoi archivi e celebrato le donne troppo a lungo dimenticate.
Dalle pionieristiche produzioni del cinema muto fino ai primi anni Quaranta, escono fuori nomi di donne in tutti i campi della produzione cinematografica.
Un vera e intera generazione di cineaste completamente oscurata.
E allora suona ancora più sinistra e grave la totale mancanza di riconoscimenti in anni e anni di Oscar, Golden Globe, David di Donatello, eccetera.
Dov’erano queste donne? Possibile che nessuna di loro potesse meritare un premio più del suo collega maschio? Neanche una nomination?
Questa mostra e tutta l’attività di ricerca che l’ha preceduta arriva sulla scia di un movimento internazionale che sta facendo tanto (e giusto) rumore.
Arriva dopo le quote rosa, dopo il me too, dopo il woke, dopo tanti e troppi pink washing, che viene il sospetto lo sia anche questo.
Che sia forse troppo tardi? Prosegue, lancia e si giova di tante opere che egregie cineaste contemporanee hanno dato alla luce, con la stessa fatica di un travaglio e un parto vero.
Perché le donne devono lottare e sputare sangue per affermarsi. E se ci sono riuscite non mancano tante voci di sottofondo che mormorano. Sostegono che ciò sia dovuto proprio al fatto di essere donna: grazie alle quote rosa, al mee too e al woke di pocanzi.
Donne a confronto: ieri e oggi
Film di rottura, temi controtendenza. Andare contro le convenzioni sociali del tempo, creare nuovi linguaggi, rompere gli stereotipi.
Questi i temi e la natura delle opere delle artiste e professioniste del cinema celebrate nella mostra.
Insomma, non è cambiato nulla.
Le donne di allora come le nostre Paola Cortellesi, Maura Del Pero, Valeria Golino avevano provato a imporsi e raccontare di loro e della loro situazione sociale e culturale.
Una eco che ha rimbalzato su muri di gomma e tetti di cristallo che ora si dichiarano abbattuti.
Permettete il beneficio del dubbio.
Ma proprio per sfatarlo e non lasciarlo fine a se stesso, bisogna andare a vedere questa mostra. Perché il volume delle “voci contro” si sta finalmente alzando. Anche queste voci del passato hanno il diritto di unirsi al coro e finalmente essere ascoltare.
Intenti, modi e finalità possono essere messi facilmente in discussione. Curioso il fatto che sul sito dell’Istituto e del Ministero della cultura e sui rispettivi canali social non si trovi notizia della mostra.
Ma gli addetti ai lavori garantiscono che questa non sia una mera operazione storiografica.
La mostra è arricchita anche da un catalogo edito da Mondadori Electa che può veramente diventare memoria. Grazie anche al contributo di firme del giornalismo e della cultura, inclusa Margaret Mazzantini.
Dove, come e quando visitare la mostra inVisibili. Le pioniere del cinema
La mostra è ospitata presso l’Istituto Centrale per la Grafica, Via della Stamperia, 6.
Sarà aperta dal 16 maggio 2025 al 28 settembre 2025, dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle 19.00.
Costo del biglietto 5,00 euro.
Un buon investimento per non doversi più chiedere: e queste chi erano?