Sconosciuta dai alcuni e nota da altri, Jayne Mansfield oggi avrebbe compiuto la bellezza di 92 anni. Conosciamo alcune curiosità di una diva mancata
Jayne Mansfield, nome d’arte di Vera Jayne Palmer è stata un’attrice che durante gli anni ’50 ha sfogiato il suo fisico da mozzafiato.
Ambiziosa sin da piccola, divisa tra mille lavori ha sempre avuto il sogno di diventare una diva del cinema riuscendoci in parte.
Nonostante le numerose difficoltà alla fine, se pur per breve tempo, è riuscita ad entrare nella cerchia delle dive di Hollywood.
Durante gli anni ’50 ad Hollywood vi era lo stereotipo della bionda svampita, con un importante bellezza fisica e scarso intelletto.
Come per tante altre, non è il caso di Jayne. Sin da piccola dimostrò la sua intelligenza imparando a suonare il violino a 7 anni, imparò 5 lingue e studiò recitazione all’Università del Texas ad Austin e all’Università di Dallas sotto la guida di Baruch Lumet.
Sosteneva di avere un Q.I. di 163 (in Italia la media è di 102 quello mondiale è di 149). Lei non ha mai sfonderato la sua grande diligenza, anzi nelle interviste si mostrava particolarmente stupida e banale. Infatti durante un’intervista con Johnny Carson dichiarò che alla gente interessa più le misure del corpo piuttosto che le funzionalità del cervello.
Jayne Mansfield riuscì a tenere testa all’epoca nel quale inizia a crescere artisticamente. Alcuni episodi e incidenti di percorso le permisero di avere diverse offerte dalla Warner Bros e da Playboy. Come la scena durante un evento quando si tuffo in piscina e riemerse in topless alla vista di tanta gente e diversi fotografi.
Altro evento risale al 1957 durante una festa, si sedette accanto a Sophia Loren con una scollatura tale che si temeva che tutto quello che era costretto nel suo vestito esplodesse e finisse sparso su tutto il tavolo. Questa è solo una di tante altre occasioni dove l’attrice mostra il suo bel corpetto voluminoso.
Durante tutta la sua carriera, Jayne Mansfield fu messa a confronto con la sua grande rivale Marilyn Monroe, la bionda più famosa della storia del cinema. Dopo la sua morte, nel 1962, la Mansfield non riuscì a prenderne il posto. Le venivano offerti pochi ruoli e la presunta pubblicità negativa che si era procurata portò la Fox a non rinnovarle il contratto.
Nonostante l’atteggiamento negativo dei dirigenti della Fox, con le esibizioni dal vivo nei nightclub, la sua popolarità si manteneva sempre al massimo livello. Così l’attrice poteva continuare a chiedere cifre altissime; spesso si esibiva assieme al secondo marito Hargitay.
Anche se è sempre sta in disparte rispetto alla sua grande collega Marilyn, solo dopo la sua accidentale morte il mondo capirà della stella ancora priva di luce che ha perso prematuramente.
Non solo nell’aspetto e nell’atteggiamento ma anche sulla sfera realzionale, Jayne Mansfield si comportava come una vera e propria diva. Non si fece mancare una verie di storie amororese e matrimoni.
A 16 anni si sposò con Paul Mansfield, divorziando nel ’55 con una figlia a carico. Tre anni dopo sposò un culturista ungherese, Mickey Hargitay, da cui ebbe 3 figli prima della separazione nel ’63. L’anno dopo sposò il regista italo-americano Matt Cimber, da cui ebbe un figlio prima di divorziare e mettersi con l’avvocato che si occupava del divorzio, Sam Brody.
Si vocifera inoltre che abbia avuto delle tresche con John Fitzgerald Kennedy (ma tu guarda), Robert F. Kennedy e Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana e secondo alcuni legato in qualche modo alla tragica morte dell’attrice, arrivando a parlare di “maledizione” o addirittura “sacrificio”.
Particolare aneddoto è un incontro avvenuto con John Lennon durante una festa. Si parla di un filtr iniziato dall’attrice ma poi scatenato in una triste situazione di litigio e rissa.
Jayne chiede al cantante se i suoi capelli fossero veri, e lui invece le chiese la stessa cosa sul suo seno. Infastidito Lennon offri a Mansfield un cocktail, il famoso Beatle Special, preparato con la sua urina. Lui la guardò soddisfatto mentre beveva e pare che lei lo definì pure eccezionale.
Più tardi John, pur di evitarla, raggiunse George Harrison e Ringo Starr per un drink, in un night. A sorpresa Jayne Mainsfield si unì a loro e Lennon, esasperato, svelò a Jayne l’ingrediente segreto del suo cocktail. L’attrice non prese bene la notizia e dovettero scappare dal locale per evitare la rissa.
Questa triste storia si conclude nel 1967, cinque anni dopo la morte della rivale Marilyn.
Nel giugno 2025 è previsto il debutto su HBO e Max del docufilm dedicato a Jayne Mansfield, My Mom Jayne diretto dalla figlia Mariska Hargitay. Come si è noto l’ attrice hollywoodiana scomparì tragimente in un incidente automobilistico nel 1967 quando sua figlia aveva appena tre anni.
A distanza di quasi 60 dalla scoparsa della madre, Mariska trova un metodo alternativo per compredere meglio la figura che la madre ha assunto durante la sua carriera. Attraverso interviste personali, fotografie inedite e filmati di famiglia, Hargitay mette in luce la figura completa della madre, dalla sfera pubblica a quella più intima e personale.
L’dentità e l’appartenenza ad uno stereotipo di donna sono i temi cardini del film per comprendere al meglio l’influenza che Jayne Mansfield ha avuto nei confronti nel pubblico e l’erdità d’indentià lasciata alla figlia.
In Italia, il documentario sarà disponibile su Sky Atlantic e in streaming su NOW, grazie agli accordi di distribuzione tra HBO e Sky.
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