Johnny Depp è Luigi XV di Francia, il re dell’assolutismo a Versailles, delle feste continue e dei tradimenti; dello sfarzo, dell’etichetta oltre che un amante
Jean du Barry – La favorita del re è un film diretto da Maiwenn Le Besco (detta Maiween) che tratta le vicende della più famosa amante di Francia.
Nello specifico parliamo della sfarzosa corte di Re Luigi XV di Francia che viveva a Versailles circondato dalla nobiltà più alta e blasonata di Francia. Una reggia che era una sorta di città nella quale primeggiava la figura del Re (attentamente controllato) e che, a sua volta, controllava e gestiva la nobiltà impedendo l’insorgere di un potenziale colpo di stato di un nobile.
Proprio in questo mondo mostrato in tutto il suo sfarzo ed eccesso in 116 minuti si vede l’incontro tra la bellissima e promiscua Jean con il reggente. Va detto che la donna non è stata la prima amante del Re che aveva svariati figli e una regina consorte (Maria) che è a conoscenza del tradimento e, pur non accettandolo, non può esimersi dal ritirarsi nelle sue stanze mentre tutta Versailles vede Jean acquisire sempre più lustro.
Perché Jean du Barry è un film da vedere? Il motivo principale è perché la storia è assolutamente vera e, quindi, si ha la possibilità di vivere un po’ nei panni di uomini e donne disinibiti, annoiati e sfacciati in perenne affanno di non inimicarsi (e magari ingraziarsi) i favori del re.
La regista (che nel film si è ritagliata proprio il proprio il ruolo della protagonista) è una donna che non sa cosa vuol dire avere qualcosa tutto per sé. Abituata sin da piccola a considerarsi poco più di un oggetto; viene condotta alla prostituzione sin in tenera età che le porta via il candore ma mai la leggerezza mentale. Jean è una vittima che non si abbatte ma, piuttosto, che scherma la parte più profonda di sé proprio con l’avvenenza e con la sessualità.
Nella trama appare lo spregiudicato Richelieu che tenta di circuire il sovrano (che si sa ha un debole per le donne di malaffare!) e decide di portare Jean in mezzo alla nobiltà. La donna i troverà, quindi, a diventare la prostituta del re e consegnata al sovrano proprio dal marito (verrà indirizzata al matrimonio con il conte du Barry) proprio per ottenere un titolo e poter continuare a risiedere stabilmente a Versailles. Già perché Jean è una popolana e sarà proprio il fascino “dal basso” della donna a conquistare il sovrano che si innamorerà di lei perdutamente.
A dividere i due innamorati sarà il vaiolo che colpirà il sovrano e che, per salvarsi dal clero inferocito, dovrà ripudiare Jean che verrà spedita in un convento ma che potrà dire addio al suo re e al suo amore prima che quest’ultimo spiri.
Insomma, la regista fa un’opera di vero riscatto di una figura femminile molto controversa che, troppo speso, è additata esclusivamente per i suoi peccati ma che non viene degnamente collocata nel suo contesto storico e sociale. Maiwenn fa proprio questo: cerca di dare credibilità ad una donna che è stata sempre troppo poco apprezzata e tutelata fino a diventare esattamente quello che la società le aveva cucito addosso. Ma che, in questo film, prova amore e viene ricambiata per la sua semplicità e diversità.
Nel cast il ruolo del re Luigi XV è stato affidato ad un appesantito Johnny Depp che, però, fa molto bene il suo dovere. Il film ha avuto un discreto successo nel mondo anche se la critica ha mostrato di collocarlo in una posizione di mezzo che ha il sapore dell’insuccesso.
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