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Meryl Streep e Amanda Seyfried celebrano il vero femminismo

Meryl Streep si diverte, balla, canta e recita… In un musical che è diventato un cult anche grazie alle musiche degli Abba e del suo messaggio femminista

Chissà cosa ha provato Meryl Streep (Donna) quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura di Mamma mia! Chissà se le parole avevano reso appieno l’idea della grandezza del suo personaggio, così ante litteram e così importante per le nuove generazioni.

Per celebrare la festa della mamma, non c’è nulla di meglio che mettersi comodi (almeno per i primi minuti) e vedersi il musical Mamma mia!

Per chi non l’avesse visto – probabilmente molto pochi considerando il successo planetario che ha avuto sia in pellicola che in successive pièce teatrali nel mondo – si tratta di un musical con alla base i testi e le melodie gioiose (profonde) degli Abba con una tarma molto hippie.

La storia narra le vicende di vita – e amorose – delle due protagoniste che sono Sophie e Donna. Madre e figlia, legate dal passaggio generazionale ma, anche, da un segreto scomodo: la figlia (ventenne), in procinto di sposarsi, scopre il diario della madre dove legge di tre relazioni molto intense avvenute proprio nel periodo del suo concepimento.  ipotizzando che uno dei tre uomini possa essere suo padre li contatta.

Sophie, infatti, che sta per sposarsi, decide di invitare (senza parlarne e mettere al corrente la madre) tutti e tre gli uomini (della mamma!) e qui nasce un mix di ilarità e nostalgia. Si scopre il passato femminista della mamma che ha vissuto da vagabonda fino a trovare la propria pace proprio nell’isola greca di Skopelos dove apre Villa Donna.

La storia di Donna e di Sophie (Amanda Seyfried) è perfetta per raccontare il passaggio di testimone generazionale tra madre e figlia. La complicità tra le due donne cresciuta insieme e, quindi, anche, il miracolo della maternità ma senza unitili orpelli borghesi.

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Eredità della storia e contributo personale di Meryl Streep

La pellicola , diventata un musical super gettonato a teatro – è una celebrazione della figura della donna libera dalle pressioni che la vorrebbe moglie e, poi, madre. Sophie e Donna sono complici ma viene delineato molto bene il difficile rapporto che conduce all’accettazione dell’indipendenza femminile.

Purtroppo ancora adesso si sentono troppe notizie di femminicidi e di donne che non riescono a smarcarsi dal ruolo sociale che la società ha implicitamente affibbiato loro; questa storia è una rivalsa vera della libertà di essere chi si vuole, ove questo si vuole e con chi si vuole (anche se significa stare sole!).

Altro elemento importantissimo è la percezione riproposta della figura materna vista attraverso gli occhi della figlia e viene esaltata la libertà anche di volersi diversificare: Sophie sta per sposarsi giovanissima con il bravo ragazzo Sky e alle nozze arriveranno amici e amiche degli sposi, le amiche della mamma (Julie Walter e Christine Baranski): rispettivamente Rosie e Tanya.

Le due donne saranno testimoni, con i ricorsi, di una parte della loro giovinezza quando erano parte di un trio (Donna e le Dynamos) che si esibiva nei locali dell’isola. Tempi che riecheggiano con la forza degli anni ’60 e della generazione dell’amore libero e di figli dei fiori. Proprio in questo contesto Donna incontra Sam, Harry e Bill (rispettivamente Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgard).

Mamma mia! è la celebrazione dell’amore e – in particolare – dell’amore materno che vede la donna non solo come madre ma anche come donna. Un messaggio che troppo spesso si tende a dimenticare e che andrebbe gridato, anzi cantato e ballato!