In un universo televisivo costruito su archetipi riconoscibili, Phoebe Buffay è l’anomalia che scardina le regole dall’interno.
Lei, non è solo “quella strana”, è un enigma continuo: la figura che vive al margine, senza mai desiderare di rientrare al centro. E forse è proprio per questo che, oggi più che mai, Phoebe risulta il personaggio più radicale di Friends.
Fin dal primo episodio, Phoebe, si presenta come un personaggio sopra le righe: canta canzoni al Central Perk, fa battute sull’aura delle persona, è convinta che gli spiriti dei morti possano reincarnarsi in una matita. Ma basta veramente poco per accorgersi che dietro l’eccentricità c’è una satira che nessun altro dei protagonisti potrebbe reggere: il suicidio della madre, l’infanzia passata per strada, un’infinità di lavori precari.
Tutto questo viene trattato con una leggerezza comica, ma mai del tutto ridicolizzato, con una comicità che ricorda il teatro dell’assurdo. Phoebe non è strana per scelta estetica: lo è perché la realtà le ha imposto di essere diversa per potersi salvare.
Phoebe vive in un mondo tutto suo e rifiuta (con grazia) le logiche dominanti. È l’unica tra gli amici a non avere una lavoro d’ufficio stabile, non cercherà mai di fare carriera, e quando lo fa è per brevi momenti che finiscono con licenziamenti o atti di protesta. Rifiuta incarichi ben pagati, se eticamente ambigui. Non è solo naïf: è profondamente morale e onesta.
In un’epoca come quella in cui è stato girato Friends, in cui i personaggi femminili cominciano ad emanciparsi cercando di entrare nelle strutture di potere e boicottare il sistema da dentro, Phoebe rimane fuori, e ci mostra quanto le strutture siano già marce. È vegetariana, crede nelle energie, nell’universo, nella reincarnazione. Ma soprattutto crede in se stessa. Non ha bisogno di validazione da parte di terzi, neanche quando viene presa in giro.
Phoebe non è protagonista di un grande amore con Ross e Rachel, o come quello di Monica e Chandler. I suoi amori sono goffi, teneri e intermittenti, un po’ come lei. Solo Mike, con il quale finirà per sposarsi è l’uomo che la accetta e non le chiederà mai di cambiare. Il loro matrimonio è forse il più autentico di tutta la serie: privo di enfasi e sfarzo, ma pieno di tenerezza. Phoebe sceglie l’amore non come coronamento di una favola, ma come una continuazione del viaggio che ha intrapreso da sola.
Phoebe è la voce comica, eppure è anche quella che dice sempre la verità quando gli altri non vogliono sentirla. Infondo, la sua famosa “Smelly cat” parla di un emarginato che tutti evitano per l’odore, senza chiedersi da dove venga quel dolore. Come dire: non è colpa del gatto, è solo colpa nostra. La strana, l’imprevedibile, ecco cos’è Phoebe Buffay, forse la sola che aveva capito tutto.
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