Il cavaliere oscuro, batman, uno degli eroi piu’ iconici dei fumetti domina anche al cinema. Eppure non è stato sempre così.
Batman è l’eroe emblema della DC comics ed in generale è diventato ormai da decenni un icona del mondo fumettistico e della cultura popolare. Anti-eroe per eccellenza, l’alter ego di Bruce Wayne, magnate miliardario e filantropo di Gotham city è entrato nella memoria collettiva come uno degli eroi meglio scritti e realizzati nella storia dei fumetti e piu’ in generale nel mondo di fantasia, sia per i suoi toni cupi e dark che hanno buttato giu’ le barriere di bene e male come non si era mai visto prima per un eroe, sia per le varie trasposizioni che ha avuto.
Apparso per la prima volta nel 1939, la sua prima trasposizione cinematografica risale al 1943 in un serial di 15 episodi dove l’uomo pipistrello era interpretato da Lewis Wilson, a tutti gli effetti, il primo batman al cinema. Nonostante abbia definito alcuni caratteri fondamentali del personaggio, questa è la trasposizione meno ricordata. Oltre a quelle fatte al cinema si ricordano le stupende trasposizioni televisive in versione cartunesca come Batman, Batman beyond e Batman-cavaliere della notte nonché quella videoludica con la superba saga di Batman: Arkham. Nonostante ciò, non si puo’ dire pero’ che batman al cinema sia sempre stato un successo e ricordiamo bene alcune trasposizioni fallimentari.
In seguito alla prima versione di batman versione cinematografica ci fu un altro serial di 15 episodi al cinema, Batman and Robin, essenzialmente un sequel del primo serial ma stavolta con Robert Lowery nei panni del giustiziere. Seppur i due serial fossero ancora acerbi e non del tutto fedeli al fumetto hanno segnato una prima volta storica così come la famosa ed iconica serie Batman, andata in onda dal 1966 al 1968 che ebbe anche un film nel 1966.
Il nostro eroe, interpretato da Adam West, era ancora ben lontano dall’idea universale di batman, un eroe che si distingue per i mezzi, i modi di combattere il crimine che lo rendono piu’ vicino ad un anti-eroe e soprattutto ancora lontano dalle note dark che da sempre caratterizzano batman. Il film di fatti, così come la serie, sembra piu’ una reinterpretazione in chiave comedy dell’eroe di Gotham e tutt’oggi, a distanza di decenni, oltre che per la sigla è ricordato per le sue scene folli e comiche che oggi sono diventate dei veri e propri meme, come la scena di danza di batman o la scena in cui viene attaccato da uno squalo. In ogni caso sia il film che la serie divennero un cult e tutt’ora sono ricordati comunque con un sorriso da parte dei fan e non si puo’ dire neanche che fu un flop economico.
Il vero flop pero’, il disastro che fece cancellare le tracce di batman nelle sale per circa 15 anni arrivò dopo i due cult di Tim Burton. Dopo l’acquisizione dei diritti dell’eroe per le trasposizioni cinematografiche da parte di Warner Bros nel 1979, Tim Burton fu incaricato di dirigere il primo vero e proprio lungometraggio di batman, distaccato da serie tv e serial cinematografici. La storia del Batman di Burton è storia nota, film, personaggi e rappresentazioni rimaste nell’immaginario collettivo, ancora di piu’ col secondo capitolo che assunse note molto piu’ dark. Proprio pero’ quando il regista si accorse della piaga sempre piu’ franchise che stava assumendo la direzione decise di abbandonare il progetto per preservare la propria libertà creativa.
Da Burton in poi, l’ascesa di batman al cinema si trasformò ben presto in un declino inesorabile. La Warner Bros volle virare verso una strada piu’ accessibile e meno cupa e Joel Schumacher fu scelto come successore di Burton. Il primo capitolo, Batman forever, non fu ben accolto da critica e fan. Val Kilmer, all’apice della carriera, non convinse nel ruolo del protagonista e causò vari problemi sul set dove l’aria che girava era a dir poco demotivante. Tra i vari conflitti interni c’era anche una forte antipatia di Tommy Lee Jones (Due facce) verso Jim Carrey (L’enigmista). Sia l’ambientazione che le coreografie e la sceneggiatura stessa furono un enorme passo indietro per il paladino di Gotham, tornando sui loro passi e rendendo la storia piu’ amichevole e meno fredda, cupa. Ma il disastro era solo a metà.
Letteralmente ricordato per essere uno dei film piu’ brutti di sempre, il secondo capitolo di Schumacher portò il regista stesso a scusarsi in prima persona per la realizzazione del film a distanza di anni. Il film fu accolto malissimo da fan e critica tanto che, a differenza del precedente, fu anche una delusione economica, nonostante gli incassi furono comunque alti. Batman and Robin oltre che un film brutto tecnicamente, fu un completo disastro anche per la reputazione del personaggio tanto che rischiò di segnare la fine permanente delle rappresentazioni cinematografiche del cavaliere oscuro.
Il film fu ideato alla base per tornare ancora piu’ indietro ed avere una presentazione ancora piu’ commerciale o che oggi definiremmo family friendly. Così come il regista, di fatti anche gli stessi attori tornarono a parlar male del film che gli sembrava “un enorme spot pubblicitario per giocattoli” a detta di Chris O’donnell che vestì i panni di robin. Partendo dal casting e dalla scrittura per arrivare alle scenografie e agli effetti speciali è tutto sbagliato, così come la premessa di base. Il film è sbagliato sin dal concept di base, ovvero quello di una reinterpretazione piu’ chiassosa e leggera, divertente e demenziale del batman di Leslie H. Martinson.
Tra le altre cose che hanno fatto piu’ infuriare i fan, la scelta di George Clooney come batman che dopo il film disse “ho paura che abbiamo ucciso il franchise”, definendolo uno “spreco di denaro”. Un interpretazione da amaro in bocca, totalmente dissonante dal vero personaggio dei fumetti, così come Arnold Schwarzenegger nei panni di Mr. Freeze, involontariamente comico ed innocuo. Tra gli altri personaggi rovinati una versione orrenda di Bane e in generale i costumi infantili e comici, con oggetti di scena come la bat-carta di credito, e tra l’altro anche iper sessualizzati con le braghette ed i famosi bat-capezzoli. Questa sessualizzazione dei costumi, applicati anche in maniera vistosa su quello di bat-girl, causarono molto scalpore con accuse di sessismo e soft-porn nei confronti del regista.
Per fortuna, il nostro eroe ebbe ben due nuovi reboot, entrambi di grande successo. Il primo con la trilogia del cavaliere oscuro di Christopher Nolan con Christian Bale, ai quali toccò un compito per niente facile, e il secondo molto recente con The Batman di Matt Reeves. Ora che siamo tutti in attesa del secondo capitolo di Reeves con Robert Pattinson nei panni di batman, non possiamo far altro che ricordare con un sorriso i flop e le discese che hanno ostacolato la trasposizione di batman al cinema.
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