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A Londra da Harry Potter: ed è subito magia

Con la nostra Chiara Alivernini siamo stati in un posto davvero magico: gli Warner Bros. Studios di Londra, dove si trovano i set della saga di Harry Potter.

(reportage di Chiara Alivernini)

Londra è da sempre una città magica. Nel suo cielo abbiamo visto volare l’ombra di Peter Pan, e poi la tata più famosa del mondo, Mary Poppins, appesa ad un ombrello, fino ad arrivare alle scope degli Auror che scortano il maghetto inglese più famoso di tutti i tempi: Harry Potter.

La magia del mondo incantato di Hogwarts continua a vivere, anche a più di 20 anni dall’uscita del primo libro, dopo aver incantato generazioni di tutte le età, dai millennials come me, che sono cresciuti leggendo i libri e – biograficamente – assieme agli attori dei film, ai più piccini che hanno vissuto la magia di Harry soprattutto grazie alle magie degli effetti speciali.

Noi, come loro, ci rechiamo con il battito del cuore accelerato alla stazione di King’s Cross, dirigendoci tra il binario nove e il dieci, a cercare quella porzione di muro da attraversare per poter uscire dal mondo Babbano ed entrare in quello magico, salendo a bordo di quel treno che davvero nessuno di noi vorrebbe mai perdere.
Quest’estate ho deciso anche io di sfogliare di nuovo le pagine di Harry Potter e la pietra filosofale, e sono tornata a sognare riguardando il primo film.
Non tutti lo sanno ma, nella scena della stazione, le riprese esterne mostrano la St. Pancras International Station, che si trova proprio di fronte all’ingresso principale di King’s Cross.

È qui, invece, che troviamo il carrello portabagagli incastonato nel muro dell’atrio della stazione, là dove dovrebbe esserci il mitico binario nove e tre quarti… che ovviamente non si trova proprio tra i due binari 9 e 10 ma un po’ al di fuori, proprio accanto al The Harry Potter Shop. Qui è possibile fare una bella scorta di Ciocco-rane e Gelatine Tutti i Gusti del tutto simili a quelli che Harry e Ron comprano a bordo dell’Hogwarts Express. Con la differenza, rispetto alle originali, che le prime non ci salteranno giù dal finestrino e le seconde fortunatamente non sapranno di cerume… piccola e magra consolazione dell’essere nati in un universo babbano!

Tuttavia, se avete la fortuna di trovarvi a Londra il 1° settembre, alle ore 11, potrete sentirvi anche voi un po’ più maghi: infatti, ogni anno in questa giornata, dagli autoparlanti della stazione di King’s Cross una voce è solita annunciare la partenza dell’Hogwarts Express dal binario 9 ¾ e una folla di fan alzano le bacchette magiche al cielo per celebrare assieme l’inizio del nuovo anno scolastico.

Ammirare il binario 9 e ¾ e immaginare din salire sul treno a vapore che sbuffa e di essere in partenza per la scuola di magia più famosa del pianeta non basterà ad un vero Potter-addicted. Chiunque di noi sogna, almeno una volta, di assaggiare la burrobirra, perdersi in Diagon Alley, provare a volare su una scopa, imbastire un duello con le bacchette magiche, vedere la sala grande addobbata di tutto punto come se il banchetto stesse per iniziare.

Harry Potter, un viaggio alla scoperta dei Warner Bros Studio

Per questo vale la pena di fare una piccola gita fuori porta ai Warner Bros Studio Tour London: the Making of Harry Potter a Leavesden, a una trentina di chilometri a nord di Londra. Qui i fan più sfegatati come me potranno sentirsi parte dell’universo magico del maghetto più famoso di tutti i tempi, ammirando costumi, oggetti di scena, ambientazioni, segreti e curiosità che hanno caratterizzato le riprese degli otto film della saga.

Appena arrivata, devo attraversare un grande viale circondata da riproduzioni giganti delle bacchette magiche dei miei eroi, che come un colonnato avvolgono i miei passi, le punte dirette verso il cielo come se ancora oggi volessero omaggiare Silente dopo la sua morte. Smaltita la fila, arrivo dunque agli Studios, e accedo al gigantesco foyeur, dove una gigantesca riproduzione di Cioccorana sul soffitto mi indica la zona bar. Qui faccio una doverosa sosta per mangiare un Cookie Patronus di puro cioccolato con una stampa glassata di cervo bianco sopra.

Con bel un po’ di cioccolata in corpo per tutelarmi bene da eventuali attacchi di Dissennatori (il Professor Lupin docet), mi accingo dunque ad entrare. A questo punto inizia l’unica parte guidata della mostra: una guida ci accoglie in una sala tutta tappezzata da schermi, dove un membro dello staff introduce i visitatori nel mondo di Harry Potter, coadiuvato dall’interazione con i gemelli Weasley (ovvero gli attori che li hanno interpretati) in video. Si entra quindi nella sala cinema, dove le sequenze care ai nostalgici ci riportano indietro nel tempo, fino all’ultimo fotogramma: la porta d’ingresso alla Sala Grande di Hogwarts. Ed è a quel punto che lo schermo torna bianco, si solleva, e la porta vera e propria appare (più che) magicamente innanzi a noi!

Le ante dorate si aprono e possiamo entrare finalmente nella sala originale Great Hall costruita per il primo film, Harry Potter e la pietra filosofale. Fatto il primo passo, io ho subito l’impressione di essere entrata dentro il film, nel salone dove gli studenti Tassorosso, Serpeverde, Grifondoro e Corvonero festeggiano ogni fine anno la Coppa delle Case. Migliaia di candele sospese sul soffitto, proprio come nella storia, anche se questo non cambia meteo – a differenza di quello originale – e poi la lunga tavola con i porta-vivande intarsiati, il grande camino, il leggio a forma di gufo dal quale Silente saluta gli studenti, è tutto lì!

La gita prosegue per la sala comune dei Grifondoro, con il dormitorio dei maschi e i letti di Harry e dei suoi amici, là dove Harry, Ron e Neville imitavano i versi degli animali dopo aver mangiato le caramelle magiche. E ancora lo studio di Silente con il pensatoio, sul quale è possibile chinarsi… in cerca di pensieri e ricordi.
Si prosegue per la sala di Pozioni, dove l’eco della voce di Piton (registrazione dell’indimenticabile Alan Rickman) ancora risuona tra le ampolle, e per quella di Divinazione, dove è possibile sedere su un comodo cuscino oversize e consultare il manuale di lettura dei fondi di the.

Il tour prosegue per villa Malfoy, la capanna di Hagrid, la cucina di casa Weasley, la foresta proibita con ippogrifo (al quale puoi inchinarti -ma non è detto che lui ricambi, lo dico per esperienza personale!), e ovviamente la coloratissima Diagon Alley, per sbirciare tra le vetrine dei negozi, dall’ingresso della banca Gringotts alnegozio di scherzi dei fratelli Weasley e, naturalmente, la mitica bottega di Olivander, dove Harry acquistò la sua prima bacchetta da mago.

Il tour si conclude con un’immagine che rimane impressa dentro: un modello del castello di Hogwarts, una rappresentazione in scala super dettagliata, capolavoro artistico e tecnologico che lascia letteralmente senza fiato. Anche questo fu realizzato appositamente per il primo film: proprio le riprese di questo modellino, meticolosamente costruito, sono state combinate con gli effetti digitali, dando vita alle incredibili scene degli esterni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ogni suo ambiente, cortile, torre e torretta, è stato filmato e poi lavorato in post-produzione per ricreare tutte quelle indimenticabili viste che ci hanno incantato e che ci hanno fatto sognare.

E con questa immagine negli occhi e nel cuore riprendiamo per tempo (anche se, purtroppo, non Nottetempo) il bus che ci riporta a Londra, per tornare alla nostra realtà Muggle (babbana, ndr) così priva di effetti speciali, e dove fin troppo spesso ci ricordano che dobbiamo “volare basso”. In quei giorni, quando mi sento giù, lo ammetto, io esco sul terrazzo, guardo la mia scopa, appoggiata alla parete, chiudo gli occhi e sussurro: “Accio Firebolt!”.

Sono sicura che, prima o poi, il manico obbedirà al comando; quando accadrà, venitemi a cercare sul campo da Quiddich. Ci vediamo lì.

Chiara Alivernini

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