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Robert Eggers, un visionario attratto dall’oscurità

Il regista Robert Eggers ha ridefinito il cinema di genere con storie ciniche, folli e viscerali. L’umanità non è mai stata rappresentata così oscura.

Robert Eggers è un nome che riecheggia molto spesso nei vicoli di Hollywood. Questo regista americano è noto per essere visionario e quasi maniacale nei confronti delle sue storie e del folklore. Ha saputo scolpire un’identità unica, mescolando atmosfere gotiche e storie di sopravvivenza umana. Attraverso pellicole come The Witch, The Lighthouse e The Northman, Eggers esplora il lato più oscuro e complesso della condizione umana. Anche con l’apprezzatissimo Nosferatu, ha aggiunto un altro tassello importante al suo mosaico.

The Witch e la sfiducia di Robert Eggers nei confronti della fede

Nel 2015, Robert Eggers esordisce alla regia con The Witch, un horror psicologico prodotto da A24. Il lungometraggio lo consacra subito come autore innovativo e sperimentale. Ambientato nel New England del XVII secolo, il film racconta la discesa nella paranoia di una famiglia puritana che si allontana dalla comunità per vivere in solitudine. Praticamente, viene utilizzata una ricerca maniacale per l’autenticità storica. I dialoghi tratti da documenti dell’epoca sono ipnotizzanti e i costumi creati artigianalmente emanano tenebre e claustrofobia.

L’interpretazione di Anya Taylor-Joy, al suo debutto cinematografico, è magnetica e devastante. Il suo personaggio Thomasin, incarna un’innocenza che spesso si scontra con l’inesorabile giudizio della fede. Come Eggers stesso ha dichiarato, il film parla di una paura nata dal conflitto tra ciò in cui crediamo e ciò che vediamo. Questo contrasto è il cuore pulsante di The Witch, un film che non solo terrorizza, ma costringe lo spettatore a relazionarsi con peccato e redenzione. 

L’audace The Lighthouse e l’omaggio a Lovecraft attraverso la follia umana

Con The Lighthouse del 2019, il cineasta si spinge ancora oltre. Crea un’opera che è al contempo un tributo al cinema muto e un’esplorazione senza compromessi della follia. Girato interamente in bianco e nero, il film si avvale di una fotografia straordinaria curata da Jarin Blaschke. Ogni inquadratura cattura le ombre e i dettagli con precisione maniacale. Il duo protagonista, interpretato impeccabilmente da Willem Dafoe e Robert Pattinson, dà vita a una relazione conflittuale. 

Il loro rapporto è intriso di simbolismo mitologico e tensione psicologica. I due guardiani del faro, isolati dal resto del mondo, sprofondano in un abisso di paranoia e delirio. Si tratta di un racconto denso di allegorie, dove la luce è il simbolo di potere e desiderio. L’influenza dei capolavori letterari di Lovecraft e di film come Il gabinetto del dottor Caligari è palpabile. Nonostante questo però, grazie alle sue capacità, il regista riesce a rendere il tutto profondamente personale e unico.

Robert Eggers, l’istinto e la poetica della sopravvivenza con The Northman

Nel 2022, Eggers si cimenta con il kolossal storico The Northman, un’epica vichinga che combina brutalità e bellezza. Co-prodotto da Focus Features e New Regency, il film vede un cast stellare con Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Anya Taylor-Joy e Ethan Hawke.

La trama ruota attorno a temi come la vendetta, la sopravvivenza e il destino. Con la consueta attenzione al dettaglio, l’ambientazione nordica è ricreata fedelmente. Tutte le scene sono un ritratto delle usanze tribali e delle cerimonie spirituali. È un racconto che passa attraverso il mito e la crudeltà di certi popoli, con un risultato brutale ma affascinante. La pellicola mescola perfettamente le sequenze d’azione con momenti di riflessione quasi poetica.

Nosferatu e il mondo gotico tra terrore e depravazione

L’ultimo progetto di Robert Eggers, Nosferatu, sta sbancando il botteghino. Si tratta di una rivisitazione dell’iconico film del 1922 di F.W. Murnau, un’opera che ha cambiato l’horror cinematografico. Con un cast che include Bill Skarsgård, Lily-Rose Depp e Nicholas Hoult, Eggers dona nuova linfa a questa storia immortale. Con una marcata ispirazione al Dracula di Bram Stoker, il regista prova ad arricchire la leggenda con la paura, l’erotismo e l’oscurità.

Con questo progetto, il cinema espressionista e l’esplorazione dei desideri più oscuri dell’uomo diventano un grande omaggio. La fotografia scura, blu e giallastra, il design delle scenografie e l’uso delle ombre sono elementi centrali che inquietano e attraggono. Con Nosferatu, Eggers coniuga il rispetto per la tradizione con il suo approccio innovativo. Attraverso le ottime interpretazioni, si evince anche una nuova dimensione di depravazione e complessità psicologica legata alla figura del vampiro.

In conclusione, Robert Eggers è più di un regista. È un narratore che usa il cinema per esplorare il marciume dell’umanità e il delirio. Dai paesaggi spettrali del New England ai mari tempestosi, fino alle terre ghiacciate del Nord, il suo cinema è un bellissimo viaggio. Con Nosferatu, il filmmaker vuole confermarsi come uno dei più grandi visionari del nostro tempo. D’altronde il passato e il folklore sono strumenti potenti per raccontare storie universali e quasi eterne.

Gianluca Carrabba

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