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Sugarland Express, il terzo film di Spielberg torna a Cannes
Al Festival di Cannes oggi ritorna Sugarland Express (1974), terzo film di Steven Spielberg, a 50 anni dalla sua partecipazione alla kermesse.
Nel 1969 Steven Spielberg presentò alla Universal Pictures il soggetto di un film, ispirato ad un caso di cronaca avvenuto nello stesso anno: la fuga in auto di un ex detenuto e della moglie (Robert Dent e Ila Fae, ndr) dopo aver sequestrato un agente del Texas Department of Public Safety, James Kenneth Crone.
Una fuga che si era trasformata in un vero e proprio evento mediatico per via della massiccia “caccia all’uomo” che si era scatenata con più di 150 auto del Department of Public Safety mobilitate per l’occasione.
Malgrado un primo rifiuto, alla fine, questo film si fece. E proprio con la Universal Pictures, che lo produsse e lo fece uscire nel 1974 con il titolo Sugarland Express.
Sugarland Express e Cannes, i precedenti
Il film di Spielberg è già passato per la Croisette: nel 1974, infatti, aveva partecipato alla 27esima edizione del Festival di Cannes.
In quell’occasione, tra l’altro, si era aggiudicato il premio per la Miglior sceneggiatura (a cura del duo Hal Barwood e Matthew Robbins).
L’accoglienza da parte della critica e del pubblico
All’uscita, Sugarland Express ebbe per la maggior parte buone recensioni ma un modesto successo di pubblico. Come dichiarò lo stesso Spielberg: “Ottenne buone recensioni, ma avrei dato via tutte quelle recensioni per un pubblico più numeroso”.
Tra le recensioni più entusiastiche ci fu quella di Pauline Kael, critica del The New Yorker, che definì Sugarland Express “uno dei film d’esordio più fenomenali nella storia del cinema“, definendo Spielberg “una rarità tra i registi, un intrattenitore nato, forse l’Howard Hawks di una nuova generazione”.
Di contro, tra i detrattori del film ci fu Stephen Farber, critico cinematografico del New York Times, dalle cui pagine scrisse: “Alcuni critici ingenui sono stati probabilmente intimiditi dalla giovane età di Spielberg e dalla sua destrezza tecnica…
Sugarland Express è un ottimo esempio dei nuovi film industriali: superficiale, cinico, meccanico, vuoto… Spielberg sacrifica la logica narrativa e la coerenza dei personaggi in favore di brividi veloci e risate facili… Sugarland Express è una ‘dichiarazione sociale’ il cui unico impegno è il botteghino”.
Sugarland Express con gli occhi di oggi
Oggi, Sugarland Express torna a far parlare di sé. A guardarlo con gli occhi di oggi è un buon road movie, in linea con un genere che in quegli anni riscuoteva grande successo: si pensi a Easy Rider di Dennis Hopper, inno alla libertà uscito nel 1969.
Il tema della fuga è ricorrente anche in altri film di quel periodo, come La rabbia giovane (1973), esordio di Terrence Malick, .
Rispetto allo stile del primo film di Spielberg, Duel (1972), questo è più verboso, carico di dialoghi, di ironia sul mondo della polizia. Con il film che seguirà, l’horror Lo squalo (1975), il regista avrà il suo primo grande successo al botteghino, che preconizzerà i kolossal che verranno (a parte qualche episodica scivolata, come 1941: Allarme a Hollywood (1941) (1979).
Sugarland Express, il primo grande film di Goldie Hawn
La sua protagonista era una giovanissima e brillante attrice che stava iniziando a farsi notare: Goldie Hawn. Hawn era stata, solo qualche anno prima, la protagonista di Fiore di cactus (1969), il film che, per primo, ha contribuito a farla conoscere al grande pubblico e le aveva regalato un Oscar come Migliore Attrice Protagonista.
Grandi occhi azzurri truccati con mascara e zazzera bionda, l’attrice era in linea con l’estetica contemporanea, apparendo un po’ come la versione cinematografica della mannequin Twiggy, che incarnava perfettamente tutte le tendenze dell’epoca. Allo stesso tempo era vista come una dumb blonde in chiave contemporanea: bionda e stupidina.
Era spigliata, divertente, a suo modo anche sexy: una miscela esplosiva che il grande pubblico mostrava di gradire. Negli anni successivi a Sugarland Express, l’attrice interpretò molti film, soprattutto commedie, tra cui una pellicola diretta da Mario Monicelli, Viaggio con Anita (1979), e uno dei suoi film più celebri, Soldato Giulia agli ordini (1980).
Hawn è una delle poche attrici di Hollywood che ha resistito bene alle “ingiurie del tempo” continuando ad essere cercata anche in età più avanzata. Il suo successo globale, non per caso, è arrivato negli anni Novanta, con la sua partecipazione a film cult come La morte ti fa bella (1992), nel quale duetta in bravura con Meryl Streep, e Il club delle prime mogli (1996).
La sua ultima apparizione cinematografica risale al 2020, dove l’abbiamo vista protagonista, assieme al marito Kurt Russell, di Qualcuno salvi il Natale 2.