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the bear

The bear gioca con i nostri sentimenti

La quarta stagione dell’acclamata serie di Christopher Storer è uscita e non riesce a smettere d’incantare, giocando con i nostri sentimenti.

The bear è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Iniziata tre anni fa, la serie è presto entrata nell’immaginario collettivo e nell’olimpo delle serie tv, ma non si tratta solo di questo. Gli orsi, i personaggi della serie, sono diventati presenza fisse nella vita degli spettatori e i loro drammi, le loro storie, i loro rapporti è come se fossero i nostri. Già da tempo la serie è diventata simbolo della gen Z e anche in parte dei millenials perché incarna a pieno la contemporaneità ed il caos dei tempi moderni ma anche nella sua comicità, nel modo di fare dei personaggi e nei loro problemi.

Una serie che parla di cucina ma che ci ha fatto capire in fretta come in realtà i fornelli fossero solo un escamotage per raccontarci la vita in tutte le sue sfaccettature. Un elogio dei rapporti umani e della loro complessità che li mette in primo piano rispetto a tutto il resto perché d’altronde, noi siamo i rapporti che coltiviamo.

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Caos e pace

Il file-rouge di The bear sin dalla prima stagione è il caos. Un caos perenne che dalla cucina dilaga anche nelle vite private dei nostri personaggi ed un caos che viene messo perfettamente in atto grazie al montaggio e alll’eccelsa scrittura della serie che riesce a mettere tutto sotto un excalation di eventi e parole, sempre in ebollizione e sempre sull’orlo di esplodere. Ed in questo, la quarta stagione non tradisce le sue origini ma cambia qualcosa.

L’episodio sette, “I bear”, ne è l’esempio perfetto. Episodio del matrimonio dell’ex moglie di Richie, tutta la famiglia berzatto è presente, ricreando l’atmosfera dell’iconico episodio “Pesci”, ricreando lo stesso climax crescente anche qui pronto a scoppiare nel caos più totale, eppure qui avviene la scelta. Il cambiamento dalla prima stagione è più tangibile che mai, un’evoluzione di serie e dei personaggi veramente unica e mai vista prima, sintetizzata dalla pace di questo episodio, più che mai antitetico all’episodio Pesci; tra l’altro anch’esso settimo episodio della propria stagione.

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Il peso delle scelte 

La pace è una scelta, così come il caos. Citando proprio le stesse parole della star dello show Jeremy Allen White, anche se tutti gli attori sono star in ogni episodio allo stesso livello, The bear ci insegna che tutto dipende dalle nostre scelte ed il cambiamento non può avvenire senza di esse. Ogni scelta dei personaggi è come se fosse la nostra, noi siamo parte della famiglia Berzatto e ogni discorso che fanno tra di loro, ogni interazione la viviamo a 360, come fossimo noi ad essere lì, in quel momento. La scelta è proprio il punto centrale di questa quarta stagione, le scelte che logorano i personaggi, la scelta di Richie di andare al matrimonio, la scelta di Sid di accettare o no l’offerta di Shapiro, la scelta di Marcus di rivedere suo padre o no e infine la scelta di Carmy.

Per questo quando al personale, o meglio, alla famiglia The bear viene dato un ultimatum di due mesi di stabilità al ristorante prima che venga chiuso anche noi viviamo quella stessa pressione che vivono “gli orsi”, viviamo ogni loro errore perché come hanno fatto I soprano in passato o Breaking Bad più recentemente, noi siamo parte della famiglia. Già rinnovata per la quinta stagione, speriamo allora che la serie targata FX non smetta più di stupirci e di giocare con i nostri sentimenti.