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Viale del tramonto: un classico immortale che torna in 4K
Un’attesa durata ben 75 anni, ma alla fine ci siamo. Il 10 novembre torna al cinema Viale del tramonto, capolavoro di Billy Wilder del 1950.
Viale del tramonto, capolavoro di Billy Wilder datato 1950, torna restaurato nelle sale italiane come uno dei primi e più emblematici cult del panorama hollywodiano, che racconta luci e ombre di se stesso.
Per il suo 75esimo anniversario, la Paramount Pictures ha deciso di ridare vita a questo classico senza tempo. In Italia il film sarà distribuito dalla Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto “Il Cinema Ritrovato”.
Quando un film non è solo un film
Viale del tramonto non è solo un film: è una profonda riflessione sul mito che c’era al tempo, e che rimane tutt’oggi, di una Hollywood madre apparentemente di sola gloria, ma che cela dietro di sé decadenza e disagio. Il mondo dello spettacolo raccontato senza filtri, in modo molto schietto e spietato, attraverso gli occhi di Joe Gillis (interpretato da William Holden), uno sceneggiatore in rovina, e Norma Desmond (Gloria Swanson), un’ex diva del cinema muto.
L’incontro di questi due personaggi e lo sviluppo del loro rapporto sono l’esempio lampante di come la celebrità non sia altro che un archetipo fasullo e ridondante e di quanto le persone, quando sognano ad occhi aperti, possano mentire a se stesse in modo così disinvolto. Un film che attraversa i decenni e arriva fino a noi più attuale che mai.

I numeri parlano da soli
La pellicola noir ha ricevuto 11 candidature ai premi Oscar del 1951, vincendo 3 statuette: miglior sceneggiatura, miglior scenografia e miglior colonna sonora. Ai Golden Globe dello stesso ha trionfato come miglior film drammatico, miglior regia a Billy Wilder, miglior attrice a Gloria Swanson e miglior colonna sonora. I numeri parlano da soli, niente da aggiungere. Ma come gli intramontabili che hanno segnato un’epoca, anche Viale del tramonto porta con sé curiosità poco note al grande pubblico.
Non tutti sanno che..
Partiamo dal titolo originale, Sunset Boulevard: questa è una reale arteria stradale di Los Angeles, e il civico 10086 Sunset Boulevard è un indirizzo esistente. Il regista Wilder tuttavia scelse come location una villa abbandonata che stava per essere demolita. Dopo il film, la Paramount la usò per un po’ come location e poi la rase al suolo.

La protagonista, Gloria Swanson, che per l’interpretazione di Norma Desmond ha ricevuto la candidatura all’Oscar come miglior attrice, nella vita reale era davvero una diva del cinema muto in fase discendente. Un personaggio, quindi, direttamente legato alla sua interprete e alla nostalgica vita lontana dai ciak.
Un altro aneddoto che lega il film alla realtà lo troviamo nella figura di Max, il maggiordomo della diva in declino interpretato da Eric Von Stroheim. Nel film muto Queen Kelly del 1929 è proprio Stroheim a dirigere Swanson e frammenti della pellicola vengono mostrati nel film stesso, durante una scena girata nel salotto della villa. Insomma, un film dentro un film con gli stessi protagonisti.
Molto interessante è la presenza e il cameo di importantissimi artisti legati al cinema muto come Buster Keaton, H.B. Warner e Anna Q. Nilsson.
Norma è spesso inquadrata riflessa, come se non potesse più essere vista direttamente. Gli specchi accentuano il tema dell’illusione e della follia (e anticipano la scena finale, in cui “recita” davanti alle telecamere della polizia).
L’ultima scena del film, in cui Norma scende le scale e crede di essere sul set”, è una citazione visiva delle grandi entrate delle dive del muto. Wilder fece costruire quella scalinata più larga del normale per dare un effetto maestoso e teatrale.
Viale del tramonto è un’esperienza cinematografica che vede mischiarsi tante persone e vari modi di pensare il mondo, sia davanti che dietro la videocamera. Un classico senza tempo: Hollywood che critica e beffeggia se stessa, un azzardo che si è rivelato vincente. Una tendenza, l’autocritica, che purtroppo oggi è troppo poco presente ai vertici.