Skip to content Skip to footer
American Psycho

American Psycho, la regista: “La società è peggiorata”

25 anni dopo l’uscita in sala di American Psycho (e in attesa del remake di Guadagnino) la regista Mary Harron torna a parlare del film e del suo significato.

Il nuovo millennio era appena iniziato. Era il 21 gennaio 2000 quando al Sundance Film Festival Mary Harron presentava il suo secondo lungometraggio. Dopo aver diretto nel 1996 Ho sparato a Andy Warhol la regista canadese tornava in sala con American Psycho. Il film, una satira thriller dai toni orrorifici, era tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore americano Bret Easton Ellis.

Harron l’aveva adattato a quattro mani insieme alla sceneggiatrice Guinevere Turner. Nei panni del perverso protagonista, Patrick Bateman, c’era Christian Bale, nel ruolo che l’avrebbe consacrato a livello a livello mondiale.

Mentre Luca Guadagnino pare si stia preparando a girare un remake, Mary Harron in una chiacchierata con il Letterboxd Journal ha riflettuto sui venticinque anni trascorsi e su quello che il film racconta ancora della nostra società. La regista non ha risparmiato una severa critica all’attuale presidente degli Stati Uniti. Curiosamente, tra l’altro, nel libro di Bret Easton Ellis il protagonista cita come suo modello di riferimento proprio Donald Trump.

Mary Harron contro la Casa Bianca

A detta di Harron, nel corso degli anni, il significato del film è stato spesso stravolto. Ha dichiarato: “Parlava di una società predatoria, e ora, 25 anni dopo, la società è in realtà molto peggiore. I ricchi sono molto più ricchi, i poveri molto più poveri. Non avrei mai immaginato che ci sarebbe stata una celebrazione del razzismo e della supremazia bianca, che è fondamentalmente ciò che abbiamo alla Casa Bianca. Non avrei mai immaginato che avremmo vissuto tutto questo”.

Per la regista è chiaro che Bale, nell’interpretare Patrick, prenda in giro quel tipo di personalità. Non si tratta di una celebrazione, ma di una caricatura, di un modo per dissacrare una mentalità competitiva e che si autoesalta in modo patetico. Eppure, come può accadere nella mediazione del cinema, il messaggio è stato spesso travisato, soprattutto da un certo pubblico maschile (quando si fa satira è un rischio che si corre sempre, pensiamo al caso Checco Zalone in Italia).

Harron ha poi ricordato la difficoltà che sia il libro che il film hanno incontrato prima dell’uscita. “Ha ricevuto molte critiche ancora prima di uscire. E anche il libro è stato attaccato da molte persone che non l’avevano nemmeno letto. Non che nel libro non ci sia molta violenza orribile, ma per me è evidente che c’è una critica. Non solo al comportamento maschile; è una critica alla società, al mondo dello sfruttamento, del consumismo, dell’avidità e della riduzione degli esseri umani” ha aggiunto.

Se come Harron dice la società è davvero peggiorata, cosa dobbiamo aspettarci da Luca Guadagnino?

American Psycho, il remake

Del progetto non si sa ancora molto. Qualche mese fa l’autore del romanzo aveva addirittura ipotizzato fosse una fake news, un amo per indagare le aspettative del pubblico. Le notizie sul cast artistico finora trapelate sono di Scott Z. Burns alla sceneggiatura, e di Austin Butler nel ruolo che fu di Christian Bale.

American Psycho

Il film sarà targato Lionsgate e tra i produttori vede Sam Pressman, figlio di Edward Pressman, che ha prodotto il film originale del 2000. Più che un remake del film, Guadagnino potrebbe realizzare un adattamento nuovo. Il presidente della Lionsgate ha dichiarato a tal proposito: “Luca è un artista brillante, e il visionario perfetto per creare un’interpretazione completamente nuova di questa potente e classica proprietà intellettuale”.

Show CommentsClose Comments

1 Comments

Comments are closed.