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IT: Welcome to Derry, nuova serie diretta da Andy Muschietti

Andy Muschietti, IT: Welcome to Derry è più attuale che mai

Il regista, durante la première della serie IT: Welcome to Derry, ha definito il romanzo originale di Stephen King più attuale oggi di quando è stato scritto.

Infatti, la serie si basa sul best seller IT del 1986, da cui sono stati già tratti due film di grandissimo successo diretti sempre da Andy Muschietti. La nuova serie della HBO, in uscita una puntata alla settimana dal 26 ottobre su SKY e Now TV, approfondisce i terribili episodi che hanno tormentato i bambini del “Club dei perdenti” nel 1962. Invece, il film del 2017, It – Capitolo uno, spostava la vicenda agli anni ’80, mentre il seguito del 2019, concludeva la storia del romanzo con i ragazzini ormai adulti, ai giorni nostri.

Con It: Welcome to Derry, Andy e Barbara Muschietti, rispettivamente regista e produttrice argentini, si sono concentrati sul legame fra la cittadina di Derry e Pennywise/IT. Interpretato ancora una volta, come nei film precedenti, da Bill Skarsgård.

IT: Welcome to Derry, la paura e la dittatura

Andy Muschietti, alla presentazione mondiale di IT: Welcome to Derry, ha parlato dell’attualità della storia di Stephen King e di come la paura sia uno strumento di potere.

Io e mia sorella siamo cresciuti sotto una dittatura, e indovinate un po’? È stato orribile“, ha affermato il regista facendo riferimento alla Guerra Sporca in Argentina. “Anche quando è finita e conclusa, potevamo ancora vedere le conseguenze della sofferenza e del dolore. La dittatura è finita – finisce sempre, e finirà sempre. Ma è finita male“, ha concluso.

Il regista ha elogiato l’opera di King:

Quando Stephen King scrisse IT stava scrivendo un capolavoro dell’horror e un racconto di formazione, ma era anche una parabola sulla diffusione della paura e sulla sua trasformazione in arma nel mondo reale.Quella metafora sulla diffusione della paura era molto pertinente quando la scrisse, ma in qualche modo sembra molto più importante ai giorni in cui viviamo ora. Ecco perché mi piace considerare la serie come un promemoria del fatto che, se crediamo nell’empatia e nell’amore, possiamo restare uniti e opporci alla violenza, all’intimidazione e alla crudeltà che questi fottuti pagliacci ci stanno riversando addosso.

Una serie ambiziosa

IT: Welcome to Derry, una serie ambiziosa

Intervistati da Movieplayer, i fratelli Muschietti hanno parlato di un progetto che prevede tre stagioni. Ambientate negli anni ’60, poi nel 1935 e infine nel 1908. Con l’obiettivo di far luce su gli eventi “più criptici” del libro.

Come mai un mostro che pare avere un potere illimitato resta confinato a Derry? È stato intorno a questo concetto che abbiamo lavorato. Abbiamo sviluppato una backstory che spiega perché è ancorato a quest’area”, hanno affermato.

“Come fan sapevamo cosa volevamo vedere e cosa no. Cosa sarebbe stato percepito come autentico e cosa no. Ed era quello il nostro scopo: dare vita a qualcosa di cui andare orgogliosi in quanto fan di IT e di Stephen King, ancor prima che come showrunner, scrittori o produttori”.

Qui sotto il trailer red band vietato ai minori di 14 anni: