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Queer

Daniel Craig a Venezia risponde alle prime domande su Queer

Daniel Craig ha fatto oggi la sua apparizione a Venezia per l’anteprima mondiale di Queer di Guadagnino. Ecco cos’ha detto alla stampa.

Daniel Craig è William Lee nel nuovo film di Luca Guadagnino. Queer, che è stato proiettato questa sera, è un adattamento dell’omonimo romanzo di William S. Burroughs.

Nel cast figurano anche Lesley Manville, Jason Schwartzman, Andra Ursuta, Michael Borremans e David Lowery. La sceneggiatura è stata affidata a Justin Kuritzkes, che aveva anche sceneggiato Challengers.

Queer, la trama

La trama, ambientata nel 1950, vede l’interprete di James Bond e di Benoit Blanc nei panni di un solitario americano quasi cinquantenne, espatriato a Città del Messico in una piccola comunità di lavoratori e collegiali.

L’incontro col giovane studente Eugene Allerton (Drew Starkey) fa prendere una nuova piega alla sua esistenza: finalmente può stabilire una connessione intima con qualcuno.

Craig e Guadagnino, insieme a una delegazione di 10 persone, hanno risposto alle curiosità dei media prima della sfilata sul tappeto rosso.

L’intimità tra William e Eugene

Tra le prime domande ci sono state quelle riguardanti le scene intime tra i due protagonisti.

Così Craig: “Sapete bene quanto me che non c’è nulla di intimo nel girare una scena di sesso su un set cinematografico. C’è una stanza piena di gente che ti guarda”.

Tuttavia, “volevamo renderla il più toccante, reale e naturale possibile… Drew è un attore meraviglioso, fantastico, bellissimo con cui lavorare e ci siamo fatti due risate. Abbiamo cercato di renderlo divertente”.

Starkey ha approfondito: “Ci siamo lanciati nelle prove di movimento molto presto, e credo che non solo nelle scene intime, ma per tutto il corso del film, questo ci ha davvero liberato e ha liberato ciò che stava accadendo nell’aria, e ha liberato i nostri corpi, e ci siamo sentiti aperti a provare nuove cose… Luca permette anche questo spazio, lo invita, lo accoglie… Non ho mai avuto un’esperienza come questa, di immergermi davvero in un momento di una storia ed esplorare ogni strada possibile. Voglio dire, non sono un ballerino. Daniel non è certo un ballerino. Ma credo che abbiamo imparato. Penso che siamo migliorati insieme”.

Il rapporto con il romanzo

Guadagnino, ha spiegato, ha letto il libro di Burroughs a 17 anni, a Palermo, quando anche lui era un ragazzo solitario, col sogno del cinema. Il romanzo, ha raccontato, lo ha “trasformato e cambiato per sempre” come persona.

Infatti, oltre all’immaginazione dell’autore, è stato affascinato dalla “profonda connessione che descriveva dolorosamente sulla pagina tra questi due personaggi… in particolare Lee… il romanticismo dell’idea dell’avventura e dell’avventura con qualcuno che vuoi e ami”.

Autore di Queer

Anche Craig ha speso parole a proposito dello scrittore ispiratore della Beat generation. Ha osservato le sue interviste e poi ha riflettuto sul fatto che Burroughs aveva creato un personaggio “molto profondo, misurato” che però non poteva essere interamente lui.

“È qualcosa che potrebbe essere una difesa e quando […] ho letto Queer e ne abbiamo parlato, ho pensato che dovevamo cercare di trovare l’altra persona”.

Ancora, ha aggiunto che il libro è piccolo, ma ha “un forte impatto emotivo”. Amore, perdita, solitudine, desiderio sono alcuni dei temi centrali.

L’opinione sul film da chi lo ha fatto

“Se io mi stessi scrivendo una parte e cercassi di spuntare le cose che vorrei fare, questo le soddisferebbe tutte”, si è spinto a commentare l’attore.

E in effetti ora, guardando il film, dice: “Penso che se non fossi nel film e vedessi questo film, vorrei farne parte. È il tipo di film che voglio vedere, che voglio fare, che voglio vedere in giro. Questi film sono impegnativi, ma spero incredibilmente accessibili”.

Il regista ha avuto parole molto belle per il suo protagonista: “Una delle grandi caratteristiche dei grandi attori che ami, che vuoi vedere sullo schermo e che ti colpiscono, direi, è la generosità dell’approccio, la capacità di essere molto umani sullo schermo… Daniel è uno di questi”.

Del film ha detto che spera che il pubblico si interroghi chiedendosi: “Chi siamo quando siamo soli, e chi stiamo cercando? Chi vogliamo accanto a noi, indipendentemente da chi siamo?”.

Dopo la Mostra del Cinema di Venezia, Queer sarà presentato al Toronto International Film Festival e al New York Film Festival. A24 ha infatti acquisito i diritti americani del lungometraggio: la sua sarà una lunga strada.