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Kathryn Bigelow, primi rumor sul prossimo film
A un mese dall’annuncio di Netflix arrivano le prime indiscrezioni sul film di Kathryn Bigelow. Il progetto sarà prodotto dalla nota piattaforma di streaming. Non ci sono ancora notizie ufficiali, ma a quanto pare alcuni nomi stanno già girando.
A prendere parte al progetto potrebbero essere, infatti, il britannico Idris Elba e la svedese Rebecca Ferguson. Alcune fonti avrebbero confermato che entrambi i profili sono stati presi in considerazione per ruoli di cui per ora si sa ben poco.
Per Rebecca Ferguson si tratterebbe, in particolare, dell’ennesimo tassello di una scia particolarmente interessante di lavori. Per AppleTV+ l’attrice è la protagonista di Silo, serie di fantascienza ambientata in un futuro distopico e già rinnovata per una seconda stagione. Al cinema, invece, l’abbiamo vista recentemente in Dune- Parte Due nel ruolo di Lady Jessica.
Tutto ciò che Netflix ha anticipato sul film di Kathryn Bigelow è che sarà ambientato alla Casa Bianca durante una crisi nazionale. In particolare, un gruppo di funzionari di Washington si ritrova a dover fare i conti con un possibile attacco missilistico.
Kathryn Bigelow e la politica americana
Kathryn Bigelow si conferma appassionata interprete di questioni che entrano nel vivo della storia americana. I suoi ultimi lavori problematizzano, infatti, alcuni temi come la guerra, il terrorismo, e la battaglia per i diritti civili degli afroamericani.
The Hurt Locker (2008) è il lavoro che certamente le ha dato la notorietà a livello internazionale. Miglior Film agli Oscar, è anche il film che ha consegnato per la prima volta la statuetta della Miglior Regia nelle mani di una donna.
La trama segue le vicende del sergente William James (Jeremy Renner), artificiere americano in missione in Iraq. Sullo sfondo della guerra, dei pericoli e delle bombe, il film riflette sugli effetti psichici sui soldati coinvolti. Può la guerra creare dipendenza? L’adrenalina dello stare tra la vita e la morte sembra creare una sorta di assuefazione al dolore. Lo sguardo della regista non glorifica, né condanna, ma fa luce su un lato spesso ignorato della guerra.
Entra ancora di più nel vivo della Storia quattro anni dopo con Zero Dark Thirty (2012). Il film racconta il processo che ha portato alla cattura di Osama Bin Laden da parte dei servizi segreti americani. Protagonista è Maya (un’intensa Jessica Chastain), giovane agente della CIA, alle prese anche con la misoginia di un settore maschile. Bigelow, quasi con fare documentaristico, non priva lo spettatore delle ambiguità di alcune pratiche, fra tutte la tortura.
Anche se si sa poco del nuovo progetto, il soggetto sembra ben prestarsi allo stile di Kathryn Bigelow. I suoi film, per ambientazioni e trame, spesso richiedono un alto budget. Proprio per questioni di denaro, infatti, pare che qualche mese fa fosse saltato l’accordo tra la regista e Netflix.
Netflix torna sui suoi passi?
Aveva fatto scalpore la notizia della cancellazione da parte del colosso streaming del progetto Aurora su cui Bigelow stava lavorando. Il film doveva essere l’adattamento del romanzo omonimo di David Koepp. Le riprese dovevano svolgersi quest’anno, ma il cambio alla guida della sezione cinematografica di Netflix aveva stravolto il programma.
Con Dan Lin, infatti, la linea aziendale è quella di prediligere film incentrati sui gusti del pubblico piuttosto che sugli autori. Inoltre, 100 milioni di budget e un progetto così ambizioso avevano spaventato probabilmente il produttore. La regista, secondo alcune indiscrezioni, non l’aveva presa per niente bene.
Non sappiamo chi, dopo questo primo approccio fallimentare, abbia fatto un passo avanti, ma stavolta pare proprio che il progetto andrà in porto. Non ci resta che attendere.