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L’appello di attori e registi: salvare i cinema a Roma

Molti cinema della Capitale rischiano di diventare centri commerciali. Un folto gruppo di professionisti del settore lancia un appello a difesa delle sale.

In stato di abbandono o messi in vendita, diversi cinema romani potrebbero perdere la loro funzione culturale. Da qui l’appello di attori, registi e produttori di “ferma opposizione all’acquisizione indiscriminata delle sale cinematografiche da parte di gruppi internazionali”.

La dichiarazione congiunta arriva a pochi giorni da un’intervista di Carlo Verdone all’Adnkronos.

L’interprete lamenta: “È una grande tristezza, Roma sta diventando una città sempre più culinaria-turistica. Che dispiacere passare davanti al Cinema Roma e vedere che c’è un vetro rotto o una scritta in più. È veramente una latrina. Sono posti importanti di condivisione e di aggregazione, perché lasciarli così?”.

Verdone individua due vie direttrici su cui muoversi: incentivare la presenza del pubblico e un’offerta cinematografica di qualità, al di là della provenienza geografica.

Il fondo olandese e la minaccia di una riconversione commerciale

La preoccupazione è aumentata a seguito dell’asta giudiziaria con cui un fondo olandese ha ottenuto le nove sale storiche di Massimo Ferrero: l’Atlantic, il Reale, l’Adriano, il Royal, l’Ambassade, l’Empire, il cinema Virgilio di Bracciano e altri.

Spazi, Adriano a parte, attualmente chiusi o in grave difficoltà, soprattutto dopo la pandemia, ma ai quali può essere restituita vita culturale. Con l’acquisto olandese la loro sorte potrebbe essere più orientata a scopi commerciali.

Appello per gli ex cinema Ferrero

Così Anna Trinchese, architetta e consigliera di Italia Nostra sezione Roma: “Parliamo di immobili ampi, spesso palazzi storici come quello di piazza Cavour, in luoghi lucrosi, quindi appetibili agli interessi commerciali e speculativi“.

Tra l’altro, una legge regionale, approvata dalla giunta di Francesco Rocca ad agosto 2024 e che a breve sarà votata dal Consiglio, potrebbe rendere ancora più concreta questa possibilità. Prevede infatti che cinema, sale teatrali e centri culturali chiusi possano essere trasformati in centri commerciali, sale biliardo o altre attività.

L’appello di artisti e operatori cinematografici non potrebbe essere più urgente. Ne riportiamo il testo completo.

Il testo dell’appello

“Noi, operatori del settore cinematografico e culturale, esprimiamo la nostra ferma opposizione all’acquisizione indiscriminata delle sale cinematografiche da parte di gruppi internazionali il cui unico obiettivo è la riconversione di questi spazi in strutture commerciali, cancellando di fatto il loro valore storico e culturale.

Le sale cinematografiche non sono semplici immobili, ma presidi culturali fondamentali per la nostra identità e per la diffusione dell’arte cinematografica. La loro chiusura o trasformazione in centri commerciali rappresenta una perdita irreparabile per il patrimonio culturale italiano e per il pubblico, che rischia di essere privato di luoghi di aggregazione e di fruizione del cinema nella sua forma più autentica.

Come operatori del settore, siamo pronti a intervenire per riacquistare e riqualificare le sale cinematografiche, restituendole alla loro funzione originaria e promuovendo una rinnovata partecipazione del pubblico. Chiediamo dunque con forza che le istituzioni competenti pongano un freno a questo sciacallaggio immobiliare e adottino misure concrete per salvaguardare il patrimonio cinematografico nazionale.

È necessario agire con urgenza per impedire la definitiva scomparsa di spazi dedicati al cinema e alla cultura, difendendo la nostra storia e il diritto delle future generazioni a poter vivere l’esperienza cinematografica in luoghi pensati e destinati a questo scopo.

Invitiamo tutti gli operatori culturali, i produttori cinematografici e le istituzioni a unirsi a questa battaglia per la tutela e la valorizzazione delle sale cinematografiche italiane”.

I firmatari

Tra i firmatari troviamo i nomi di Paola Cortellesi, Marco Bellocchio, Pietro Valsecchi, Paolo Sorrentino, Valerio Mastandrea, Matteo Garrone, Mario Martone, Francesco De Gregori, Roberto Andò, Daniele Luchetti, Riccardo Milani, Paolo Genovese, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Anna Ferzetti, Leonardo Fasoli, Riccardo Tozzi, Pietro Valsecchi, Giovanni Veronesi, Gabriele Lavia, Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Fabrizio Gifuni, Francesca Fagnani, Sonia Bergamasco e molti altri.

La lunga lista è aperta ad accogliere quanti più alleati possibili. Per aderire all’appello: coordinamento@100autori.it

Il coinvolgimento del Pd

Anche il Pd Roma si è mobilitato per la causa. Lorenzo Marinone e Antonella Melito hanno scritto una lettera chiedendo un incontro al Comune, con l’obiettivo di assicurare la partecipazione della città nella decisione della destinazione delle sale chiuse. Nella lettera un ringraziamento profondo anche all’appello personale di Carlo Verdone.

Dopodiché è stata organizzata una raccolta firme, su iniziativa del responsabile Cultura Flavio Conia e del segretario romano Enzo Foschi. Si terrà domani 1 febbraio dalle ore 16 davanti al cinema Barberini. Ci saranno esponenti del Pd, tra cui Foschi, militanti e forse anche alcune figure nazionali.

 

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