Valeria Golino torna alla regia adattando uno dei romanzi più spregiudicati del 900′, L’arte della gioia. Divisa in sei episodi, la miniserie è disponibile su Sky.
L’arte della gioia ha per protagoniste la rivelazione Tecla Insolia, nel ruolo di Modesta, insieme a Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi e Guido Caprino, che interpretano rispettivamente madre Leonora, la principessa Gaia Brandiforti e Carmine, gerente delle terre della nobile.
La miniserie porta sullo schermo l’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, un’opera giudicata ai tempi troppo sperimentale e immorale, ma che inneggia al diritto del piacere e delle gioia.
Il personaggio di Modesta compie delle scelte considerate troppo efferate per gli anni Settanta italiani; scelte che in realtà anche la nostra contemporaneità continua ad avversare.
Modesta è una donna capace di tutto pur di arrivare ai suoi obiettivi, che pretende, che vive la sessualità senza inibizioni, che non si tira indietro anche quando c’è bisogno di ribellarsi alle convenzioni pur ottenere il suo diritto alla libertà.
Com’è facile intuire, l’excursus editoriale del romanzo fu molto complicato, osteggiato dalla maggior parte degli editori, l ‘autrice riuscì a farne pubblicare la prima parte solo nel 1994, nonostante l’opera fosse stata ultimata nel 1976.
Fu Angelo Pellegrino a farlo pubblicare postumo nel 1998 (dopo 22 anni dalla stesura) e in un numero limitato di copie. Considerato uno dei romanzi più controversi e provocatori dell’epoca, ad oggi L’arte della gioia è stato tradotto in più lingue, e in Italia è stato pubblicato da Einaudi nel 2008, a 32 anni dalla fine della stesura, e da Mondadori nel 2009.
Nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera, Modesta fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità.
Senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale. A cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento.
E, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora (Jasmine Trinca). Il suo cammino la porta alla villa della Principessa Brandiforti (Valeria Bruni Tedeschi), dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo.
La rincorsa verso la felicità conduce Modesta a vivere un percorso pieno di cambiamento e maturazione. Dalla sfera sessuale a quella relazionale, vediamo la nostra eroina sfiorare i limiti sottili della morale e del proibito, in un movimento che fino alla fine pretende di insegnare, senza mia cedere, l’arte della gioia.
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