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Le ali della libertà compie 30 anni
Il 23 settembre 1994 usciva nelle sale Le ali della libertà, scritto e diretto da Frank Darabont. Basato su un racconto di Stephen King.
Le ali della libertà un cult capito in ritardo
Siamo nel 1946, processato per l’omicidio della moglie e del suo amante, Andy (Tim Robbins), un bancario del New England, viene condannato a un doppio ergastolo e recluso nel penitenziario di Shawshank. Fa amicizia con un compagno di prigionia, il contrabbandiere Ellis “Red” Redding (Morgan Freeman) ed escogita un piano per fuggire.
Le ali della libertà racconta gli orrori delle carceri del dopoguerra con una trama alternativa e una sceneggiatura che colpisce dentro, venne candidato a ben 7 premi Oscar, ma nonostante ciò dopo l’uscita nelle sale venne considerato un flop. Solamente dopo molti anni, critica e pubblico hanno rivalutato la pellicola di Darabont, definendola un capolavoro del cinema. Le ali della libertà ad oggi si trova al primo posto nella classifica dei 250 migliori film di sempre sul sito web IMDb.
Le ali della libertà è visivamente carico di emotività, lo spettatore è portato ad empatizzare fortemente con Andy, all’inizio si sa poco di lui, ma con lo scorrere della pellicola capiamo chi è e che cosa vuole, iniziamo a volerlo bene nello stesso momento in cui inizia a volerlo bene Red, lo spettatore è come se fosse un detenuto aggiuntivo.
Le ali della libertà vuole parlarci della speranza, “La speranza è una cosa pericolosa, la speranza può fare impazzire un uomo, non c’è speranza qua dentro.” disse Red durante un dialogo con Andy, ma noi spettatori proprio come Andy non ci crediamo, noi crediamo nella speranza. Per questo Le ali della libertà è un film iconico.
Ma perchè è stato capito tardi?
Forse la società non era ancora pronta, o forse alcune pellicole hanno solamente bisogno di più tempo per essere capite, ciò che è sicuro però, è che Le ali della libertà ha ormai il suo posto fisso nella storia del cinema.