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Match Me! al Festival di Locarno

Match Me! racconta l’intelligenza artificiale al Festival di Locarno

I due regesti, Sulaiman Tadmory e Ali Hakim, ci raccontano del nuovo progetto cinematografico 700 giorni a Homs. Attraverso la piattaforma di networking Match Me! 

Come ogni anno dal 2015, al Locarno Film Festival, Match Me! si conferma la piattaforma di networking attraverso la quale i produttori possono orientarsi nel settore. Il programma parte da un’idea semplice: cosa, se non la rete professionale, può arricchire il lavoro di un produttore?

Match Me! 2024 si svolgerà in collaborazione con: Cinecittà, Cinema Chile, Cinema do Brasil, Dominican Republic Film Commission (DGCINE), Estonian Film Institute, German Films, Finnish Film Foundation, Lituanian Film Centre, National Film Center of Lettonia, Polish Film Institute, ICA Portogallo, ICAA Spagna.

Durante il Festival di Locarno il programma si svolgerà dal 9 all’11 agosto, attraverso incontri individuali e attività di networking su misura con potenziali partner commerciali, con l’obiettivo di rafforzare relazioni e interessi reciproci, trovare potenziali coproduttori e consolidare la visibilità internazionale dei produttori.

Match Me!, la selezione della decima edizione

l regista afghano-tedesco Hakim è uno dei 36 giovani produttori selezionati per la decima edizione di Match Me! Il regista ha scelto di raccontare dei difficili 700 giorni di Homs, la pellicola avrà come protagonista uno studente di cinema intrappolato dalle truppe governative siriane nella città assediata di Homs cerca di trovare una via d’uscita.

La pellicola si ispira direttamente alla lotta reale di Tadmory per la sopravvivenza in una città devastata dalla guerra.

“700 Days in Homs cattura la profonda resilienza e solidarietà dei giovani residenti in mezzo al caos, spostando la narrazione dalla disperazione alla speranza. Questo film mira ad amplificare le loro voci e ispirare una consapevolezza globale, una testimonianza dello spirito inflessibile del popolo siriano”.

La tecnologia è un argomento di grande interesse per il produttore, che si affretta a sottolineare quanto sia stata utile l’intelligenza artificiale durante tutto il suo processo creativo.
La prima cosa che faccio prima di scrivere un progetto è creare un poster. Voglio immaginare il film proiettato al cinema. Quindi inizio ad ascoltare musica e a costruire immagini con l’intelligenza artificiale partendo da determinati riferimenti. Sono uno scrittore molto visivo”.

“Prima di lottare contro una nuova tecnologia, provo a pensare a come posso usarla per migliorare le mie storie”, dice il produttore quando gli viene chiesto della controversia sull’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema. “Quando scrivo una sceneggiatura, di solito mi ci vogliono quattro giorni per lavorare su una ripartizione. Chat GPT può farlo in due ore”.

Stiamo pensando anche al doppiaggio con l’intelligenza artificiale e alla creazione dei sottotitoli con l’intelligenza artificiale. Il prossimo settembre parteciperò a una conferenza sui sottotitoli tramite intelligenza artificiale a Berlino e questo espanderebbe i nostri territori in modo esponenziale”, ha aggiunto. “Stiamo pensando a livello internazionale qui”.