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Nero a metà, in uscita il documentario dedicato a Pino Daniele
A dieci anni dalla scomparsa di Pino Daniele, Nero a metà racconta i primi anni della carriera dell’artista. Il documentario sarà nelle sale dal 4 al 6 gennaio 2025.
Prodotto da Fidelio ed Eagle Pictures, per la regia di Marco Spagnoli, Nero a metà ripercorre la prima parte della carriera di Pino Daniele. Attraverso gli occhi di Stefano Senardi, amico di lunga data e storico produttore di Pino, il documentario offre uno sguardo inedito sul legame tra l’uomo e l’artista, esplorando il lato più autentico e personale del musicista napoletano.
Il racconto si dipana attraverso numerose interviste con alcuni dei più stretti collaboratori e amici di Pino. Tra i protagonisti delle interviste, i musicisti che hanno accompagnato il cantautore nella sua straordinaria carriera, dando voce a storie ed aneddoti unici.
Sono intervenuti nel documentario: Vincenzo Affinita, Viola Ardone, Enzo Avitabile, Carmine Aymone, Nelly Bisaccia, Miriam Candurro, Raffaele Cascone, Gino Castaldo, Tony Cercola, Biagio Coscia, Tullio De Piscopo, Gigi De Rienzo, Teresa De Sio, Mauro Di Domenico, Cristina Donadio, Lello Esposito, Tony Esposito, Roberto Giangrande e tantissimi altri.
Non si tratta del primo cantautore raccontato da Spagnoli, il regista è reduce dal successo del documentario su Franco Battiato – La Voce del Padrone, lavoro che si è aggiudicato il Nastro D’Argento 2022 per il miglior documentario.
Spagnoli sceglie così di continuare con Pino Daniele la sua personalissima narrazione della canzone d’autore italiana, riuscendo ad immergerci in un viaggio che mescola immagini di repertorio, musica, testimonianze, e dove la città di Napoli diviene parte integrante del racconto.
Nero a metà ha partecipato alla ventinovesima edizione di Capri, Hollywood, ed è stato premiato come Miglior Documentario. Spagnoli ha ritirato il premio dedicandolo: “alla memoria di Pino Daniele che ha cambiato e reso migliori le vite di tutti noi, a mia moglie, la scrittrice Orsola Severini, e al coraggio di Cecilia Sala, giornalista che mentre noi siamo qui a celebrare il cinema, è in una prigione in Iran”.
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