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Richard Gere svela una scena improvvisata in Pretty Woman
Richard Gere, che proprio ieri ha compiuto settantacinque anni, a Venezia 81 è tornato a parlare del cult Pretty Woman uscito nel 1990.
L’attore americano questa mattina è stato protagonista di una masterclass alla Mostra del Cinema di Venezia. I fan presenti in laguna hanno avuto modo di celebrare insieme a lui una carriera costellata da grandi successi. Pensiamo ad American Gigolò (1980) che gli regalò la fama internazionale. Ma anche a Ufficiale e Gentiluomo (1982), Chicago (2002), o Rapsodia in agosto (1993).
Tra i film ricordati durante la masterclass non poteva che esserci Pretty Woman (1990). La commedia romantica con protagonisti Richard Gere e Julia Roberts è considerata una pietra miliare del suo genere. Un film che non solo incassò quando uscì in sala, ma che continua ad accumulare ascolti ogni volta che viene riproposto in tv. Curioso è il caso italiano della Rai che dal 1994 ha trasmesso Pretty Woman più di trenta volte.
Un successo che fu totalmente inaspettato all’epoca, sia per gli attori che per il regista Garry Marshall. Richard Gere, a tal proposito, ha dichiarato: “Ci siamo divertiti a farlo. Per tutto il tempo in cui abbiamo girato il film, non sapevamo se qualcuno lo avrebbe mai visto”.
In occasione dell’evento è stata proiettata una scena del film che, a sorpresa, Richard Gere ha rivelato essere stata improvvisata.
Richard Gere: “No chemistry”
Si tratta della scena in cui Edward, il personaggio interpretato da Gere, suona il piano in hotel. L’uomo si sta esibendo davanti a poche altre persone presenti nel grande salone. Vivian (Julia Roberts), l’escort che ha ingaggiato per la settimana, va a cercarlo in accappatoio. Lui chiede agli altri di lasciarli soli, e i due iniziano a fare l’amore.
Nel rivedere la scena a distanza di anni Richard Gere tradisce un leggero imbarazzo. “Non c’era chimica… questo attore e questa attrice, chiaramente, non hanno chimica tra di loro” ha ironizzato ammettendo che la scena era davvero sexy. D’altronde tra i tanti motivi per cui il film ha funzionato c’è sicuramente l’innata sintonia tra i due protagonisti.
Richard Gere ha, inoltre, rivelato che la scena non era in sceneggiatura. “Non sapevamo come l’avremmo usata dopo” ha aggiunto. Garry Marshall gli aveva chiesto di immaginare cosa avrebbe fatto il suo personaggio durante le sue pause in albergo.
“Abbiamo praticamente improvvisato questa scena. Io ho iniziato a suonare qualcosa di malinconico che rispecchiasse la vita interiore di questo personaggio”. Alla fine, a detta di Gere, la scena ha dato profondità alla storia perché ha permesso anche a Vivian di vedere questo spietato affarista in una luce differente.
“Un vestito e un bel taglio di capelli”
Secondo l’attore il suo Edward era un personaggio poco scritto, poco approfondito. “Fondamentalmente si trattava di un vestito e di un bel taglio di capelli” ha dichiarato. Forse è vero, ma in fondo il film ha preso forza da una moltitudine di altri elementi.
Innanzitutto, un’ambientazione affascinante che accende l’interesse internazionale. Hollywood, Beverly Hills e le case dei divi, Rodeo Drive, sono tutti luoghi che richiamano il cinema e il successo. Lo spettatore ne attraversa le strade condividendo lo stupore e la meraviglia che illuminano gli occhi di Vivian.
Poi, la colonna sonora. Si va dalla Traviata di Verdi (di cui Pretty Woman condivide in parte la trama), a pezzi come It Must Have Been Love dei Roxette e Show Me Your Soul dei Red Hot Chili Peppers. Il titolo del film, inoltre, richiama esplicitamente la canzone omonima di Roy Orbison utilizzata in una delle scene più note della pellicola.
Infine, a rendere Pretty Woman un cult fu certamente l’interpretazione di Julia Roberts. L’attrice, allora ventitreenne, aveva all’attivo già alcuni film, come Fiori d’acciaio (1989) e Mystic Pizza (1988). Pretty Woman, però, lanciò definitamente la sua carriera. Sensuale, ironica, goffa, tenera e sognatrice, la sua Vivian rimane uno dei personaggi più amati dai fan delle romcom.