Palma d’Oro alla carriera per Robert De Niro: tra ringraziamenti e ganci destri (metaforici) la leggenda della settima arte conquista il Festival di Cannes.
Cinefili di tutto il web, occhi puntati sulla Croisette! Il Festival di Cannes ha fatto ancora una volta parlare di sé, e questa volta il motivo ha un nome ben preciso: Robert De Niro. Insomma, diciamocelo, era ora che gli dessero ‘sta benedetta Palma d’Oro alla carriera, no? Un riconoscimento che sigilla una traiettoria artistica semplicemente ineguagliabile.
Come direbbe uno dei suoi personaggi più iconici, “ma dici a me? Ma stai parlando con me?” Ecco, il Festival di Cannes ha finalmente parlato chiaro. A consegnare il premio a questo gigante, un altro nome di peso, Leonardo DiCaprio.
Quando si parla di Robert De Niro, ragazzi, non stiamo qui a chiacchierare del meteo. Si parla di storia del cinema, quella con la S maiuscola e pure qualche pugno ben assestato, metaforicamente parlando, ovviamente. Da quel Taxi driver un po’ nevrotico a un Toro scatenato che sembrava aver mangiato pane e nitroglicerina, passando per Quei bravi ragazzi che, diciamocelo, tanto bravi non erano, a finire nei Casinò dove le probabilità di vincere erano basse quanto le sue di fare un film mediocre.
La sua filmografia è un monumento di interpretazioni che hanno riscritto le regole del gioco. Personaggi intensi, complessi, spesso un po’ fuori di testa, che De Niro ha reso veri come se li avesse conosciuti al bar sotto casa. E quindi, Palma d’Oro del Festival di Cannes? Più che meritata. Come direbbe lui, guardando la statuetta: “Sei un bel pezzo. Adesso filiamo!”. Un omaggio sacrosanto a un talento che ha lasciato il segno su intere generazioni di cineasti e spettatori.
Non è neanche la prima volta che De Niro calca il palcoscenico di Cannes con lo sguardo di chi sa di essere a casa. Già presidente di giuria nel 2011, con quella sua aria da padrino che ti squadra e ti fa capire chi comanda, aveva dimostrato che il cinema, per lui, non è solo un mestiere ma una missione.
E nel 1976, fu proprio Taxi Driver a portarsi a casa la Palma d’Oro come miglior film. Un trionfo per Martin Scorsese, certo, ma diciamocelo: senza lo sguardo allucinato e tormentato di De Niro, quel tassista incaz***o non sarebbe mai diventato leggenda. Cannes e il “vecchio Bob”, insomma, sono una coppia rodata: quando si incontrano, il risultato è sempre qualcosa di importante.
Ma De Niro, che non le manda certo a dire (e per fortuna!), non si è limitato, una volta salito sul palco, a un “grazie” formale. Anzi, ha preso la palla al balzo per sferrare un diretto niente male a un certo Donald Trump, definendolo senza troppi giri di parole un “presidente filisteo” e criticando le sue politiche che, a suo parere, danneggiano profondamente l’arte e il cinema.
E giù applausi! Perché diciamocelo, vedere un gigante come Robert De Niro che non si tira indietro è un po’ come guardare un suo film: sai che succederà qualcosa di memorabile. Come direbbe Jake LaMotta, “Potrei averne pestati tanti, ma quello se l’è meritato!”.
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