Dal 18 settembre, nelle sale arriva Tutto quello che resta di te, film dell’attrice e regista Cherien Dabis che ripercorre quasi ottant’anni di storia palestinese.
Al centro del racconto una famiglia di commercianti di arance, obbligata a lasciare Jaffa durante l’occupazione israeliana. Da quel momento, si apre un lungo percorso abitato da dolore e resistenza che si snoda tra campi profughi e generazioni presenti e future.
Colpito dall’esercito israeliano, Noor perde la vita e il suo cuore viene trapiantato in un bambino israeliano: tutto diventa simbolo di una possibile convivenza, un paradosso che racchiude dentro se tragedia e speranza.
Dabis ha definito questo suo ultimo lavoro come un film personale e intimo più che politico. La regista, per metà palestinese e per metà americana, ha voluto unire in questa pellicola sia il dramma che momenti di tenerezza. Un altro tema importante che è stato affrontato da Cherien è quello della post-memoria: quanto possono pesare dei traumi ereditati dalle generazioni precedenti su quelle future?
Il film è stato già premiato in diversi festival. Tutto quello che resta, arriva oggi nelle sale italiane e, mai come in questo momento, si impone come un racconto potente e necessario: una testimonianza che denuncia e resiste, trasformandosi in memoria e possibilità di riconciliazione.
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