Al centro di Assassinio sull’Orient Express, c’è il celebre detective belga Hercule Poirot, nome ormai sinonimo di genio e precisione.
Poirot ci insegna a guardare il mondo con occhi diversi, razionale e analitico, è capace di penetrare nelle complessità umane e nelle motivazioni più nascoste che portano le persone a fare determinate scelte.
Durante un viaggio a bordo dell’elegantissimo Orient Express, Hercule Poirot si trova coinvolto in un misterioso omicidio. Un ricco uomo d’affari americano viene trovato morto nella sua cabina, bloccata dall’interno. Il treno è fermo a causa di una fortissima tempesta di neve e tutti i passeggeri diventano dei possibili sospettati.
Nel corso dell’indagine di questo caso, Poirot utilizza un suo celebre metodo, è convinto che anche le menti apparentemente semplici e i dettagli apparentemente insignificanti, possano fornire la chiave per risolvere un mistero. Questo approccio, altrettanto scrupoloso quanto il suo stesso carattere, lo porta a combinare con cura i vari indizi raccolti, osservare attentamente il comportamento dei sospettati e infine smascherare tutte le contraddizioni nascoste.
L’ambientazione fa il suo, il treno non è solo uno sfondo, ma parte fondamentale del racconto, un vero e proprio protagonista della storia. Simbolo di lusso e ostentazione, questo viaggio avventuroso diventa una sorta di prigione mobile dalla quale è impossibile uscire, dove il tempo è sospeso e l’uscita è bloccata. È come se il treno fosse una micro-società che riflette perfettamente i tempi odierni, con segreti, ipocrisie e ingiustizie nascoste.
Il film non è solo un enorme intrigo da risolvere, ma una riflessione profonda sulle sfumature che ha la giustizia sulla nostra natura di esseri umani. La scelta narrativa di coinvolgere tutti i passeggeri dell’Orient Expres, sorprende lo spettatore e rende il racconto memorabile, fa riflettere sulle conseguenze morali delle nostre azioni.
In un’epoca storica dove si prediligono film d’azione con effetti speciali, la pellicola offre un’esperienza sicuramente diversa, più introspettiva e psicologica; è un invito ad osservare la realtà senza fermarsi in superficie, ascoltando e ragionando insieme. Assassinio sull’Orient Express non è solo un giallo da risolvere, ma un viaggio nella complessità dell’animo umano, dove verità e giustizia si intrecciano in un enigma senza tempo.
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