Categories: Recensioni

Film da scoprire: Lasciami entrare (2008), la recensione

Ancora freschi del Nosferatu di Eggers, la recensione di Lasciami entrare di Tomas Alfredson. Un “horror” molto bello che riflette a pieno lo spirito del libro.

 

 

Magari vi siete lasciati alle spalle il Nosferatu di Robert Eggers e ne siete rimasti folgorati. Magari avete finito l’intera saga di Twilight. Magari avete visto tutti i Dracula e Nosferatu, compreso quello del ’22.

Magari avete fatto tutte queste cose e sentite ancora il bisogno di vampiri sullo schermo. Bene, se così fosse siamo lieti oggi di consigliarvi un film svedese del 2008 che ha i vampiri come elemento cardine della vicenda: Lasciami entrare di Tomas Alfredson; tratto dall’omonimo libro di John Ajvide Lindqvist.

Un film fedelissimo al suo romanzo originario che saprà saziare anche la vostra sete di sangue, ma anche di più. E in questa recensione vedremo perché.

 

 

La figura del vampiro

 

Abbiamo tutti ancora negli occhi il Nosferatu di Robert Eggers, uscito in Italia a Gennaio e fresco di 5 candidature agli Oscar 2025. In sostanza un atto d’amore verso il Nosferatu il vampiro del 1922, il suo horror preferito. Ma quali sono le altre trasposizioni cinematografiche della figura del vampiro e soprattutto come è nato?

 

Partiamo col dire che racconti di esseri soprannaturali che si nutrono di sangue o di carne fresca di esseri viventi fanno delle culture e superstizioni di tante popolazioni diverse nel tempo. Furono i Persiani una delle prime civiltà a tramandare racconti di demoni bevitori di sangue.

Comunque, il folclore sui vampiri così come lo conosciamo oggi si è originato nell’Europa dell’est. Durante il XVIII secolo, vi fu addirittura un impeto frenetico di avvistamenti, con frequenti rituali per individuare potenziali morti viventi, a cui partecipavano anche ufficiali del governo. 

Si definì presto anche il rimedio per uccidere il vampiro: non solo posizionare una pietra nella bocca del presunto vampiro per evitare che masticasse le carni degli altri defunti con i quali era seppellito, ma pugnalarlo al cuore con un palo, decapitarlo e bruciarlo.

 

 

Nel 1897 arrivò, invece, “Dracula“, il celeberrimo romanzo di Bram Stoker; capostipite del romanzo vampiresco e che avrebbe gettato le basi per tutte le opere a riguardo successive, in cui il conte Dracula traeva ispirazione dalla figura di Vlad III, principe di Valacchia

 

Col tempo, sarebbe venuto alla luce come la credenza nei vampiri traesse origine dal tentativo delle società pre-industriali di spiegare il naturale processo di decomposizione di un corpo dopo la morte, o malattie ancora nebulose all’epoca come la rabbia.

 

Le trasposizioni cinematografiche del vampiro

 

La prima volta sullo schermo di un vampiro la si ha proprio col capolavoro del cinema espressionista tedesco: Nosferatu il vampiro (1922), di Friedrich Wilhelm Murnau.

Questo film fu condizionato dal fatto che Murnau e i suoi produttori avessero deciso di realizzare un film su Dracula, ma senza esplicitare l’ispirazione proveniente dal romanzo di Bram Stoker, tentando così di evitare il pagamento dei diritti agli eredi dell’autore.

L’opera era vagamente basata sul libro, ma i nomi dei personaggi furono cambiati e l’ambientazione spostata nella Germania del XIX secolo.

Dopo l’uscita della pellicola, fu intentata una causa contro i produttori dello stesso Nosferatu, cosa che portò alla condanna alla distruzione tutte le copie del film.

Alcune copie, tuttavia, sopravvissero e furono restaurate e diffuse in seguito alla morte della vedova di Stoker e alla successiva scadenza dei diritti d’autore.

 

 

Nel 1931 arrivò Dracula, di Tod Browning, adattamento dell’omonimo spettacolo teatrale di Hamilton Deane e John L. Balderston, e primo adattamento come film sonoro del romanzo di Stoker. Bela Lugosi, Dracula, creò sì di fatto l’archetipo del vampiro come siamo abituati a conoscerlo oggi, ma è altrettanto vero che, come spesso accade a certi livelli, rimase per tutta la sua vita prigioniero di quel ruolo.

 

Il primo remake di Nosferatu arrivò nel 1979 con Nosferatu, il principe della notte, di Werner Herzog, con un perfetto Klaus Kinski nel ruolo del vampiro. Il film fu girato a Delft tra le proteste degli abitanti, che non gradirono le migliaia di topi portati dalla produzione, e in Cecoslovacchia, dopo il rifiuto della Romania di mettere a disposizione la location in Transilvania.

 

Nel 1992 fu la volta di Dracula di Bram Stoker, di Francis Ford Coppola. Un film girato in maniera assolutamente magistrale, che metteva in scena una sceneggiatura di James Hart, che adatta il romanzo di Bram Stoker recuperando l’epilogo in Transilvania e aggiungendo la premessa di carattere storico della guerra contro i turchi.

 

Si passa, poi, per Intervista col vampiro (1994) di Neil Jordan, Lasciami entrare di cui parleremo nel dettaglio tra poco, fino ad arrivare ovviamente alla saga di Twilight. Una saga comprendente cinque film che hanno avuto grande successo come le opere letterarie di  Stephenie Meyer da cui erano tratte. Una commistione di fantasy, horror e romance che fece breccia nei lettori adolescenti, nonostante in molti ne critichino una discutibile qualità letteraria.

 

 

Il Dracula 3D (2012), di Dario Argento e Dracula Untold (2014), di Gary Shore purtroppo non meritano neanche considerazione.

 

Informazioni su Lasciami entrare

 

All’opera letteraria di John Ajvide Lindqvist, da cui è tratto per l’appunto il film, va dato senz’altro il merito di aver rinnovato l’immagine del vampiro contemporaneo, fornendocene una più cruda, calata nel reale e meno romanzata. Diventare un vampiro è realmente una maledizione, sia per quello che si è costretti a fare per vivere, sia perché viene cancellata la possibilità stessa di avere una vita, e questa cosa dal libro si percepisce a pieno.

Il libro uscì nel 2004 e fu subito un best seller in Svezia.

Il romanzo racconta la storia, nell’inverno del 1981 a Blackeberg, sobborgo di Stoccolma, di un’amicizia tra il dodicenne Oskar e una ragazzina vampiro di nome Eli. Amicizia che fa da contrappeso ad alcuni dei lati più oscuri dell’umanità che entrano a far parte della storia, come la pedofilia, l’omicidio, il bullismo e l’aridità dei sentimenti.

 

Il film, invece, di Tomas Alfredson è stato girato a Luleå, nel nord della Svezia, per garantire ambientazioni più nevose e un clima estremamente rigido. Lindqvist si è occupato anche della sceneggiatura.

 

 

E’ stato presentato per la prima volta il 26 gennaio 2008 al festival del cinema di Göteborg, dove ha vinto due premi, tra cui quello di miglior film nordico. Nel 2010 ha ricevuto anche una nomination ai BAFTA per il miglior film straniero.

Negli Stati Uniti è stato distribuito con una restrizione di tipo R, a causa di alcune scene sanguinose e violente e per alcune immagini di breve nudità.

 

Lasciami entrare ha avuto un budget di circa 4 milioni di dollari, incassandone a livello internazionale 11,2; in Italia ha incassato 540 000 €.

 

Nel 2010 Matt Reeves ne ha girato un remake americano dal titolo Blood Story, ambientato in una cittadina del Nuovo Messico, con protagonisti Kodi Smit-McPhee e Chloë Grace Moretz.

 

 

Trama e cast

Oskar (Hedebrant), un ragazzino di dodici anni, fragile ed ansioso, viene maltrattato dai compagni di scuola ed ignorato dalla propria famiglia. Finalmente trova compagnia in Eli (Leandersson), una ragazzina pallida e seria che si è trasferita da poco nel vicinato. Nasce allora una profonda amicizia dai tratti inquietanti, perché al contempo iniziano a verificarsi delle misteriose brutali uccisioni.

 

Cast: Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg, Ika Nord;

 

 

 

La recensione di Lasciami entrare

 

L’errore più grande che si potrebbe fare approcciandosi a questo film è quello di considerarlo un horror. Un horror classico, almeno, o uno di quelli maggiormente diffusi attualmente.

Lasciami entrare di Alfredson è un film che riesce a riflettere perfettamente lo spirito e l’atmosfera del libro. Risulta fedelissimo, pur eliminando alcune cose a conti fatti, nell’ottica di una trasposizione cinematografica, assolutamente tagliabili. Cito, ad esempio, buona parte di storia dedicata ad Håkan o alla sua pedofilia, o tutta la storyline di Tommy.

 

La storia di Lasciami entrare (del libro e quindi anche del film) è veramente molto bella e si capisce perché abbia ispirato due film a distanza di pochi anni l’uno dall’altro. Oltre ad essere arricchita dalla componente sovrannaturale del vampirismo, la storia racconta di un sentimento, quello dell’amicizia, che può rompere qualunque tipo di limite e che è capace anche di prevaricare sulla violenza più estrema.

Il bello dei due personaggi di Oskar ed Eli, è il fatto che ci sia una specie di chiasmo. Eli compie delle azioni di indicibile violenza ma è costretta dalla propria natura e non vorrebbe affatto, Oskar invece è un tipo assolutamente remissivo ma con una grande rabbia repressa, che vorrebbe essere violento, ma semplicemente non ci riesce, se non in una sola occasione quasi per sbaglio.

E’ poi anche una storia che mette alla prova il tuo senso d’etica, nello giudicare i vampiri. Si viene a creare un po’ quel tipo di dubbio che si ha nello giudicare una persona che mangia un agnello, ad esempio. Una delle frasi più famose del libro e del film è proprio: “Io uccido perché devo vivere”. Il dubbio si fa ancora se poi si rapportano le azioni dei vampiri alle altre azioni malvagie compiute dagli esseri umani, senza però che nessuno glielo imponga.

 

 

Il casting è semplicemente perfetto, Lina Leandersson è perfetta, esattamente come viene descritta nel libro, ad esempio con questi capelli mori dall’aria sporca. Ed è anche sinceramente brava, con uno spettro di emozioni piuttosto ampio e riuscendo a dare sempre l’impressione, con le varie espressioni facciali, di star comunque sempre nascondendo un segreto più oscuro.

Anche la scelta di Hedebrant per il ruolo di Oskar è azzeccata, sembra davvero “bullizzabile”, non come spesso accade nei film hollywoodiani, con questi personaggi che nel film vengono presi di mira, ma che nella realtà sarebbero venerati già solo per la loro bellezza.

 

 

Il libro, essendo un’opera letteraria, può permettersi di giocare di più con i concetti e cerca, per quanto possibile, di non farti capire immediatamente cosa stia succedendo. Nel film, ovviamente, questo non è possibile, ma le scene risultano ugualmente coinvolgenti per le scelte nella forma dell’esposizione delle varie vicende. Ad esempio la scena della prima uccisione, per quanto girata bene, non lascia spazio ad alcun dubbio, soprattutto perché prima abbiamo visto Hakan preparare l’attrezzatura. La scelta, subito dopo, di far dimenticare la tanica con il sangue è molto furba.

 

Le scene migliori di tutto il film sono le stesse che erano migliori anche nel romanzo: quelle tra Oskar ed Eli. Il rapporto di affetto tra i due fa da perfetto contrappeso a tutte le violenze e la brutalità che si incontrano nel corso del film. Nei loro dialoghi, la sceneggiatura è presa di pacco dal romanzo e si nota a pieno la presenza alla scrittura dello stesso autore.

 

La prima scena di caccia di Eli è molto bella e riesce ad essere uguale e diversa da quella del romanzo allo stesso tempo. Lì era tutto molto più tangibile e ovviamente lento, qui si inquadra tutto da lontano e l’attacco funge quasi da jumpscare. Il tutto si percepisce come un po’ più brutale e quindi la scena funziona benissimo comunque.

 

Gli effetti visivi o prostetici che riguardano Eli ed Håkan sono molto inquietanti, dall’acido, agli occhi che luccicano al buio fino alla trasformazione che subisce per pochi attimi Eli mentre beve il sangue. La scena che riguarda Virginia, invece, con l’attacco dei gatti è inguardabile e per fortuna dura poco. Sono evidenti i limiti alla CGI per un film svedese del 2008 e per lo stesso motivo gliela si fa assolutamente passare.

 

La regia di Alfredson non è nulla di esorbitante, ma è giusta e racconta bene ciò che vuole raccontare. Il modo in cui sono girati i primi dialoghi tra Oskar ed Eli, con dei primi piani ravvicinatissimi o la loro compresenza nell’inquadratura, ti restituiscono lo stesso livello di immersione delle pagine del libro. Altre scene che cito sono: quella in cui Virginia prende fuoco, le prime due uccisioni, quella di Håkan in ospedale e l’inquadratura sempre sull’ospedale di Eli che si arrampica che è semplicemente fantastica.

 

La scena finale in piscina, tra le più belle del romanzo, invece, l’ho apprezzata sì per la violenza, un po’ meno per la resa totale. Tutto il finale, comunque, è del tutto fedele al libro.

 

La fotografia è fredda esattamente il grado richiesto dalla storia raccontata, mentre le location della gelida periferia svedese è perfetta se unita ad una storia di vampiri.

 

E’ un film perfetto? Ovviamente no. La recitazione di Hedebrant (Oskar) e Per Ragnar (Håkan) non è che mi abbia fatto impazzire e magari si poteva mantenere il mistero e approfondire Virginia un po’ di più. Tuttavia, più ci si riflette e più ci si rende conto che sono nient’altro che sottigliezze e il film funziona eccome.

 

Che dire, se al posto di sangue avete ancora sete di vampiri, questo è un film più che consigliato. Come pure il libro, se è per questo.

 

 

Marco Lancia

Recent Posts

Il cinema e il Capodanno

Capodanno è la festa che segna un nuovo inizio ed una fine, così come molto…

18 minuti ago

Top 3 film del 2025: le scelte di Almanacco Cinema

Un altro anno di cinema sta per concludersi: diversi redattori di Almanacco Cinema hanno risposto…

2 ore ago

Warner Bros pronta a rifiutare di nuovo

Il colosso Warner Bros Discovery è pronto a respingere l'offerta da circa 108,4 miliardi di…

4 ore ago

Stitch: il nuovo e sorprendente MVP Disney del 2025

Stitch: il dispettoso e simpatico alieno ha recitato in un film dall'incasso di miliardi di…

5 ore ago

Onori reali per Idris Elba e Cynthia Erivo

Idris Elba e Cynthia Erivo, entrambi rinomati per aver reso onore al Regno Unito nel…

6 ore ago

Shrinking 3: Michael J. Fox a sorpresa nel nuovo trailer

Shrinking 3 cala l'asso: il trailer della nuova stagione svela l'ingresso di Michael J. Fox…

7 ore ago