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Alien: Romulus, torna la minaccia Xenomorfa

Settimo attesissimo capito della saga, Alien: Romulus arriva al cinema. Ma il nuovo film di Fede Álvarez terrà testa al passato della saga?

La prima produzione Disney targata Alien debutta al cinema. Ridley Scott torna produttore con Alien: Romulus, il nuovo film scritto e diretto da Fede Álvarez (La casa, Man in the Dark). Il film, inizialmente inteso per un uscita diretta su Hulu e Disney+, ha avuto la fortuna di sbarcare in sala ottenendo successo e acclamazione.

In Alien: Romulus seguiamo un gruppo di ragazzi che tenta la fuga dal loro pianeta dove vengono sfruttati per lavorare in miniera. Quando la nostra protagonista, Rain, scopre del piano decide insieme a suo fratello Andy di partecipare. Uniti i ragazzi dovranno rubare qualcosa in un’astronave dispersa appena fuori orbita, ma ad aspettarli troveranno una nuova minaccia xenomorfa.

Alien torna al cinema

Il film si presenta con uno splendido comparto visivo. Nel cinema più commerciale può risultare facile trovarsi davanti una fotografia che non riesce a dare un sincero impatto allo spettatore. Molte opere come Twisters o The Batman tengono alta la bandiera, e sono contento di dire che Alien: Romulus è una di queste. Galo Olivares (Gratel e Hansel) porta immagini piene di movimenti e contrasti. Grandi inquadrature modernizzano perfettamente l’enorme lavoro iniziato da Darek Vanlint e Ridley Scott nel 1979. Avrebbe però trovato grande giovamento dalla pellicola piuttosto che da un filtro retrò che in determinati momenti risulta piuttosto finto.

Troviamo un’opera visivamente imperdibile sul grande schermo. Non solo grazie alla fotografia, ma anche grazie al meraviglioso spettacolo tecnico. Impeccabili effetti pratici prendono la scena con animatronic, costumi, pupazzoni e scenografie vecchio stampo. Si sente la presenza scenica delle bestie mentre si lanciano sui nostri e il tutto risulta più genuino e reale. Anche nei VFX il film è riuscitissimo grazie a una mancanza di abuso di questi, che vengono utilizzati in modalità artisticamente e visivamente piacevoli.

Fede Álvarez presenta una regia competente e creativa. Si pone grande omaggio al lavoro fatto da Scott e James Cameron, forse troppo, ma senza mai perdere una propria identità. Troviamo una messa in scena piena di suspense e grandi sequenze d’azione. Certo, a tratti la sospensione dell’incredulità richiesta per godersi lo spettacolo è eccessiva, ma ne varrà la pena.

Una sceneggiatura che funziona a metà

Non è nascosto a nessuno, la sceneggiatura non è la parte forte del film. Alien: Romulus si apre con un primo atto che convince molto, grazie all’interessante ambientazione e le ottime premesse. Ma quando l’avventura comincia i problemi la seguono. Una volta arrivati all’astronave Romulus si spende fin troppo tempo ad introdurre ai protagonisti la minaccia aliena. Viene persa parte di quel senso d’urgenza creato lasciando lo spettatore interdetto e poco chiaro sulle intenzioni del film.

C’è troppo, troppo, fan-service. Vengono ripetute frasi, inquadrature o addirittura sequenze intere dai film precedenti. Non sembra mai un mero scimmiottare, è indubbiamente un lavoro di passione, ma è comunque distraente. Un elemento in particolare, che gioca un ruolo chiave nel film, risulta fastidio e quasi offensivo. Alien: Romulus segue l’esempio di fin troppi reboot e cerca disperatamente di essere Alien 7 piuttosto che una nuova opera. Ma quando non si perde in questi errori, riesce ad essere un’opera genuinamente divertente e spaventosa.

Quanto riguarda i personaggi, anche lì i risultati non riescono ad essere pienamente soddisfacenti. La Rain di Cailee Spaeny (Civil Warfunziona e lei torna a confermarsi una vera e propria star in ascesa. Porta un’ottima interpretazione e delle memorabili urla che non fanno sentire allo spettatore la mancanza della grande Sigourney Weaver. Lo stesso non vale per il resto del cast. Al di fuori dell’Andy di un buon David Johnson, nessun personaggio risalta particolarmente. Poca caratterizzazione e poco carattere, vengono supportati quasi unicamente dalle buone interpretazioni. I personaggi di supporto non riescono a risultare molto più che carne da macello per gli Xenomorfi.

Ma il film fa paura?

Si, il film spaventa, ma non quanto promesso. Disney ha presentato un film che avrebbe terrorizzato anche i più scettici, ma il risultato finale, per quanto soddisfacente,  non è quello promesso. Alien: Romulus riesce indubbiamente a tenere lo spettatore col fiato sospeso in molteplici terrificanti sequenze. Riesce a far ciò anche senza ripiegare in scontati jumpscare, tenendosene in canna solo uno riuscitissimo.

Immersive scenografie e la grande fotografia argomentano molto sulle sensazioni di terrore che colpiscono il pubblico. Forse ancora di più lo fa la colonna sonora di Benjamin Wallfish (It). Wallfish porta una colonna sonora avventurosa e colorata che lavora molto sui silenzi, sia all’interno del film che nei brani stessi.

Anche agli spettatori poco abituati all’horror, come me, gli elementi horror di Alien: Romulus non daranno particolari problemi. È vero che, da poco abituato, ho passato comunque buona parte della proiezione pieno d’ansia. Ma innegabile che questa non ha avuto importanti effetti. È ampio, anche eccessivo, lo spazio di respiro che viene lasciato allo spettatore. Si lascia sereni e divertiti la proiezione di un film che si prende l’impegno di lasciare il pubblico terrorizzato.

L’eccessivo impegno su lore e fan-service spezza il ritmo troppo spesso perché si possa rimanere pienamente immersi nell’orrore. Il film si conclude con un terzo atto spettacolare e terrorizzante. Ma che non può colpire pienamente lo spettatore medio, risultando completamente inutile ed esclusivamente dedicato ai fan.

In conclusione

Alien: Romulus non è un film riuscito pienamente. Ha troppe fondamenta nel fan-service e cerca di accontentare tutti non riuscendo ad andare oltre alla sfera del commerciale. Ma nonostante ciò è comunque piacevole ed innegabilmente divertente.

Grandi sequenze attendono lo spettatore ed uno spettacolare comparto tecnico regala un’esperienza visiva da godersi nella sala cinematografica. Fede Álvarez riesce a portarci un’opera che riesce ad essere al contempo moderna e vecchio stampo. Un film in cui l’effetto pratico vive unito a quello digitale ed entrambi sono compiuti al loro meglio.

Alien: Romulus riesce a creare grande tensione ed azione. Anche grazie la bellissima performance di Spaeny il film si regge tranquillamente in piedi. È difficile ignorare gli importanti difetti nella sceneggiatura, ma è ancor più difficile non venir trasportati via dalle grandi atmosfere. Si sarebbe potuto, forse dovuto fare di più con le ottime premesse, ma è Romulus è una degna aggiunta al franchising di Alien.

Simone Luciani

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