Cos’è Amsterdam? Una visione, un delirio meraviglio ed un film che lascia tanti spunti e interrogazioni! Bale, Robbie e Washington al centro di un cast stellare
Il cast è quello delle migliori produzioni hollywoodiane che spaziano da Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Rami Malek, Robert De Niro, Anya Taylor-Joy, Mike Myers, Michael Shannon, Chris Rock, Zoe Saldana e molti altri (credetemi un cast davvero stellare!) oltre al cameo di Taylor Swift. Insomma, una produzione che il regista David O. Russell ha gestito come un vecchio colossal.
Anche il periodo storico è quello della vecchia Hollywood: siamo, infatti, negli anni ’30 e la scelta non è affatto casuale.
La trama vede tre personaggi molto diversi che si incontrano nella cornice della Grande Guerra e della devastazione sociale, morale e psicologica che l’ha contraddistinta.
Un tema importante toccato con delicatezza e vista attraverso gli sguardi del dottore Dr. Bertram “Burt” Berendsen (Bale) assegnato al reggimento composto dai soldati afroamericani dove conosce il suo migliore amico Harold Thaddeus Woodsman (Washington).
I due stringono un patto di reciproca protezione e aiuto e, insieme, finiranno in un ospedale e proprio lì si formerà il trio che accompagnerà tutta la narrazione filmica. Proprio tra bendaggi, pratiche mediche e deliri per opera dei farmaci incontreranno la bellissima e ribelle Valerie Bandenberg (Robbie).
I tre si trasferiscono per caso ad Amsterdam perché lì Valerie ha delle conoscenze che potrebbero aiutare Burt (il giovane medico ha perso un occhio in guerra). Il trio si trasferisce nella città olandese e lì vive un periodo felice nel quale sperimenta l’arte, la musica, la felicità e la coesione. Amsterdam diventa, nel film, lo specchio di una società spezzata nell’anima e nel corpo che ha voglia di riprendere a vivere e diventa l’emblema della libertà dopo la bruttezza della guerra.
Tra Valerie e Harold scatta immediatamente un’intesa e i due iniziano una storia d’amore ma al loro fianco – come una vera famiglia – c’è sempre il fedele Burt che, però, ha lasciato il cuore a New York dove ha una moglie facoltosa e snob (Beatrice) che l’ha costretto a partire volontario per compiacere il disprezzo sociale della propria famiglia. Il trio si saluta a malincuore e Burt rientra a New York e decide di aprire un piccolo ambulatorio per aiutare i reduci feriti e mutilati.
Nonostante il suo impegno Burt si ritrova ad affrontare una grana legale: infatti, nonostante porti un busto ortopedico, l’uomo soffre molto ed eccede, spesso, nell’uso di antidolorifici tanto da essere arrestato per uso di sostanze stupefacenti.
Harold scopre l’accaduto e chiede a Valerie di aiutarlo.
La mattina dopo Burt sarà libero ma Valerie avrà lasciato (sparendo nel nulla!) Harold che ritorna a New York dal suo amico.
Il piccolo flashback si chiude e riprende la narrazione contemporanea dove i due si trovano coinvolti in un altro fattaccio: il loro comandante, l’uomo che in guerra li ha fatti incontrare, esempio di onestà e rettitudine muore misteriosamente e la figlia li assume per un’autopsia temendo si sia trattato di una morte non naturale.
In poche ore Burt e Harold si troveranno coinvolti in un altro assassinio e capiranno di essere finiti in un pasticcio ancora più grande.
Valerie ricomparirà nelle loro vite e insieme si prodigheranno per riscattare le loro vite ma questa volta con il suo vero cognome (della potente famiglia newyorkese dei Voze).
La pellicola è uscita nelle sale cinematografiche nel 2022, in quel periodo post-pandemico molto sfortunato per le sale cinematografiche e non ha incassato il risultato sperato. Immeritatamente, è stato anche un po’ bistrattato dalla critica (soprattutto quella statunitense) e, invece, risulta estremante attuale.
Il cast ha retto alla complessità delle voci ed i suoi 134 minuti scorrono davvero velocemente perché la trama è densa di accadimenti e di collegamenti più e meno intuibili.
Personalmente l’ho apprezzato molto perché si sforza di trattare una serie di tematiche che meritano attenzione e che riguardarono quel periodo, nello specifico, ma anche la nostra società contemporanea.
Con pellicole di questo tipo si comprende molto delle tematiche sociali attualmente in corso e di quanto ancora si deve fare per migliorare e migliorarci. Insegnandoci che ognuno di noi dovrebbe avere una propria Amsterdam per vivere una vita in armonia e pace!
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