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Roma Cinema Fest: Fuori la verità, la recensione di Almanacco Cinema

Roma Cinema Fest: Fuori la verità

Alla Festa del Cinema di Roma, Davide Minella presenta Fuori la verità, con Claudia Pandolfi, Claudia Gerini e Claudio Amendola. Una recensione senza spoiler.

Il film è diretto da Davide Minella, che firma anche la sceneggiatura insieme a Michele Furfari ed Elena Giogli. Nel cast Claudia Pandolfi, Claudia Gerini, Claudio Amendola, Leo Gassman, Sara Drago, Lorenzo Richelmy, Eleonora Gaggero e Alice Lupparelli. Fuori la verità uscirà nelle sale italiane il 6 novembre 2025.

Fuori la verità: la trama

La famiglia Moretti, composta da Carolina (Claudia Gerini), Edoardo (Claudio Amendola) e i loro tre figli, Flavio, Prisca e Micol, decide di partecipare a un game show televisivo decisamente particolare per vincere un montepremi da un milione di euro. L’unica regola del gioco è dire sempre la verità nel rispondere a delle domande sulla vita personale di ogni giocatore. Durante la trasmissione, condotta da Marina Roch (Claudia Pandolfi), i Moretti si trovano ad affrontare domande sempre più intime e scomode, che mettono a nudo segreti, tradimenti e tensioni familiari.
Ogni membro della famiglia Moretti accetta la sfida con le proprie motivazioni, e il film intreccia le loro vicende con quelle della troupe televisiva impegnata a confezionare drammi per il pubblico da prima serata, saltando su diverse linee temporali tra il giorno della diretta e le settimane precedenti. La facciata della “famiglia perfetta” si sgretola davanti alle telecamere, portando a spettacolarizzare gli intimi segreti dei Moretti.

Un film in cerca di una sua identità

Già regista di La cena perfettaCi vorrebbe un miracolo e Cattiva coscienza, Davide Minella torna dietro la macchina da presa per dirigere Fuori la verità. Dopo anni di lavoro come autore televisivo, Minella ambienta la sua nuova storia proprio all’interno di un programma TV, in una sorta di ritorno alle origini.

Il soggetto di partenza è intrigante: una famiglia partecipa a un programma in cui, domanda dopo domanda, le verità più scomode vengono a galla. Fino a che punto si è disposti a spingersi per un milione di euro? Il concept potrebbe ricordare un episodio di Black Mirror e, probabilmente, in quella cornice distopica il format avrebbe funzionato meglio. Ma non si può dire lo stesso del film.

Complice la scelta del cast, la fotografia e il tono generale del racconto, Fuori la verità fatica a collocarsi in un genere preciso: non è un dramma puro e come commedia funziona poco. Gli unici momenti comici sono affidati a brevi intermezzi del personaggio interpretato da Massimo Wertmüller, che sembrano voler smorzare una tensione, che di fatto non c’è.

L’idea di fondo è interessante e attuale. Il film avrebbe potuto essere un dramma sociale sulla “pornografia dei sentimenti” che domina  la nostra epoca social: la continua esposizione di sé, la ricerca di attenzione, la perdita di privacy in cambio di visibilità.
Il format televisivo di Fuori la verità estremizza questa tendenza raccontando una famiglia pronta a mettere in gioco la propria intimità in diretta nazionale pur di arricchirsi.

Se il soggetto è buono, è la mise en scene a non funzionare. Ai personaggi manca spessore, i loro conflitti interiori restano come abbozzati, e i momenti più cupi del film appaiono forzati e artificiosi, privi di profondità emotiva. I dialoghi risultano troppo prevedibili e le interpretazioni non convincono.

A spiccare però, è Claudia Pandolfi, nel ruolo della conduttrice Marina: una donna in cerca di riscatto professionale, decisa a rilanciarsi con un programma audace e provocatorio. Un ibrido che mischia la bravaruta di Maria de Filippi, e la passione per il gossip di Barbara D’Urso e la “delicatezza” (si fa per dire) di Monica Setta. Pandolfi incarna bene la doppia natura del suo personaggio vittima del meccanismo mediatico che lei stessa alimenta.

Ad ogni modo, la struttura narrativa regge, con un crescendo che, pur prevedibile, conduce a un climax potenzialmente inaspettato. Ma questo non basta a salvare il film.

Conclusione

Fuori la verità parte da un’idea forte, ma si perde nella realizzazione. Ha l’ambizione di denunciare il voyeurismo mediatico, la spettacolarizzazione del dramma, ma lo fa con una scrittura troppo debole.
Emblematica, in questo senso, è la battuta dell’autore del programma che sostiene come la televisione sia meglio del cinema, perché “il cinema è per le pippe. Questo è tutto vero”. Una frase che finisce per ritorcersi contro il film stesso: nella sua costruzione così banale, Fuori la verità appare più finto della finzione che vorrebbe criticare. Forse manca la maturità necessaria per portare sul grande schermo un’idea di questo peso, e il risultato è una sceneggiatura che riduce un potenziale dramma umano in un racconto superficiale adatto ai programmi di gossip della tv generalista.

 

Con Claudia Pandolfi, Claudia Gerini e Claudio Amendola, Leo Gassman, Sara Drago, Lorenzo Richelmy, Eleonora GaggeroAlice Lupparelli e Massimo Wertmüller. Fuori la verità uscirà nelle sale italiane, distribuito da Piper Film, il 6 novembre 2025.

Ecco il trailer: