Sono stati presentati oggi, martedì 21 ottobre 2025, alla Festa del Cinema di Roma, i primi due episodi della fiction La Preside.
La serie, prossimamente in onda su Rai 1, racconta la storia di Eugenia Liguori, una dirigente scolastica determinata a cambiare le sorti di una scuola di provincia campana, trasformandola in un luogo di speranza.
La serie è ambientata a Caivano, comune della città metropolitana di Napoli, liberamente ispirata alla figura di Eugenia Carfora, dirigente scolastica che ha operato in un contesto segnato da degrado, forte dispersione scolastica e profonde criticità sociali. Il personaggio di Eugenia è nitido e ben costruito: una donna dal carattere forte, determinata e incapace di lasciarsi sopraffare. Luisa Ranieri sostiene con naturalezza l’antitesi del personaggio e riesce a guidare una serie che intreccia impegno civile e linguaggio televisivo, raccontando la scuola come presidio di resistenza.
La regia di Luca Miniero abbandona la commedia per inseguire la verità di una periferia che viene spesso dimenticata. Gira con sobrietà, lasciando spazio a volti e silenzi dei personaggi. La macchina da presa insegue Luisa Ranieri con grande attenzione, sopratutto nei momenti in cui lei e i colleghi si impegnano nei lavori di ristrutturazione dell’edificio scolastico. La Ranieri da corpo a una figura femminile complessa e stratificata: autoritaria, empatica ma mai indulgente. Definisce la sua Eugenia un’eroina moderna, che si sveglia ogni mattina con obiettivi chiari e determinati. Il suo sguardo diventa il punto di contatto tra lo spettatore e la realtà che la fiction evoca, mentre attorno a lei giovani attori restituiscono con autenticità il linguaggio dei ragazzi di periferia.
La Preside trova la sua forza nella misura: non cerca l’effetto drammatico, ma la dignità dei gesti quotidiani, ed è forse da qui che la serie rivela la sua natura politica, non nelle parole ma nei dettagli. Nonostante ciò, La Preside inciampa a tratti nella forma. La struttura narrativa conserva il passo classico della fiction Rai, con dialoghi esplicativi e un montaggio che talvolta tende ad appiattire la tensione emotiva. In un tempo in cui la fiction italiana fatica a scegliere tra intrattenimento e impegno, La Preside tenta di unire queste due anime. Non sempre ci riesce, ma ci prova con grande onestà. Ed è proprio in quell’onestà che risiede, forse, la sua verità: l’idea che raccontare la realtà, per quanto imperfettamente, sia ancora un atto politico.
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