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Assassinio a Venezia: il ritorno di Poirot

Assassinio a Venezia è un film del 2023, dove il celebre detective belga Hercule Poirot ritorna nel terzo capitolo dell’affascinante saga.

Il film è liberamente tratto dal noto Poirot e la strage degli innocenti di Agata Christie, la pellicola si allontana dai gialli classici, e questa volta abbraccia atmosfere più gotiche e soprannaturali, in una miscela di thriller e horror.

Un Poirot disilluso

Siamo nel 1947. Poirot si è ritirato nell’apparente tranquillità di Venezia. La Seconda guerra mondiale ha lasciato un mondo sconvolto dagli orrori, ormai privo di fede, umanità ed etica. La sua guardia del corpo italiana, Vitale Portfoglio, lo protegge, tenendolo lontano dai casi che gli vengono proposti senza sosta e dai drammi che lo circondano; finché Ariadne Oliver non lo convince a partecipare ad una seduta spiritica nel giorno 31 ottobre, nella casa della misteriosa Rowena Drake, ex cantante lirica dal passato enigmatico.

La figlia di Rowena, Alicia, è morta in circostanze misteriose dopo una lunga depressione, aggravata anche dalla fine della sua relazione con lo chef Maxime Gerard. La serata prende una piega sinistra quando la medium sembra riuscire davvero a contattare lo spirito di Alicia, che accusa qualcuno di averla assassinata. Poco dopo, la medium muore in modo scioccante: cade da un parapetto e si infilza su una statua nel cortile del palazzo. Omicidio o maledizione degli spiriti?

Verità nascoste

Il tutto inizia con il semplice tentativo di smascherare il medium, ma presto tutto si trasforma in una spirale di morti, apparizioni e segreti sepolti. La pellicola ci conduce tra le stanze buie e claustrofobiche di un palazzo infestato non solo da leggende di bambini morti, ma anche da ossessioni materne, vendette e ricatti.

Il ritmo è serrato, il confine tra realtà e illusione si fa sempre più sottile, lasciando spazio a dubbi, allucinazioni e a una verità agghiacciante. Branagh ci propone un Poirot inedito: più umano, tormentato e vulnerabile, lontano dall’investigatore infallibile a cui siamo abituati.

Luci e ombre

La regia abbandona la patina elegante dei precedenti film, abbraccia toni cupi e introspettivi. L’atmosfera crea un senso di inquietudine costante. Poirot, scettico verso il paranormale, inizia ad essere vittima di allucinazioni tra cui quello dello spirito di Alicia. Il detective cercherà di rimanere vigile con tutte le sue forze, anche quando un secondo omicidio colpisce: il Dottor Ferrier viene trovato morto in una stanza chiusa dall’interno, trafitto da una spada.

Il film si distingue per la sua atmosfera gotica, per l’ambientazione suggestiva e la tensione costante. Un film che, pur raccontando un nuovo caso di Hercule Poirot, parla anche di redenzione e rinascita. Il celebre detective, in questa nuova veste, si scopre più umano che mai. Un film che sorprende, inquieta e, alla fine, commuove. Ma se anche la mente più lucida inizia a vedere ciò che non esiste… chi può davvero distinguere l’illusione dalla realtà?

Sofia Fumi

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