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Beetlejuice, un tuffo nel passato in attesa del sequel
Con l’attesa per l’imminente uscita del sequel, non c’è momento migliore per riscoprire Beetlejuice (1988), un cult intramontabile diretto da Tim Burton.
Quando Beetlejuice uscì nelle sale nel 1988, il cinema non era certo preparato a un’esperienza così eccentrica e originale. Diretto da Tim Burton, il film è diventato rapidamente un classico grazie alla sua innovativa miscela di horror e commedia, arricchita da uno stile visivamente distintivo e da una trama che sfida le convenzioni.
Beetlejuice, la trama
Beetlejuice racconta la storia di Adam e Barbara Maitland, una coppia di coniugi che, dopo un incidente mortale, si ritrovano a dover affrontare la loro nuova esistenza come fantasmi. Intrappolati nella loro casa, vedono con orrore l’arrivo di una nuova famiglia, i Deetz, che trasforma la loro amata dimora in un incubo di design postmoderno.
Nel disperato tentativo di liberarsi degli intrusi, i Maitland evocano Beetlejuice, uno spirito irriverente e decisamente fuori controllo, specializzato nel liberare case dagli umani. Tuttavia, la situazione sfugge rapidamente di mano, portando a una serie di eventi sempre più surreali e imprevedibili.
Il cast
Il cast di Beetlejuice è uno degli elementi chiave del suo successo.
Michael Keaton, nel ruolo di Beetlejuice, offre una performance iconica, diventando il volto di uno dei personaggi più indimenticabili del cinema degli anni ’80.
Accanto a lui, Alec Baldwin e Geena Davis interpretano con delicatezza e umorismo la coppia di fantasmi, mentre Winona Ryder, nei panni di Lydia Deetz, è perfetta come adolescente gotica e malinconica che sviluppa un’insolita simpatia per il mondo dei morti. Catherine O’Hara e Jeffrey Jones completano il cast principale, aggiungendo ulteriore comicità e stravaganza alla storia.
Tim Burton e un trucco da Oscar
La visione di Tim Burton è al centro di ciò che rende Beetlejuice un’opera così distintiva. Burton, che all’epoca stava rapidamente affermandosi come un regista con un’estetica unica, utilizza il suo caratteristico stile gotico per creare un mondo in cui il macabro si mescola con il bizzarro e l’umoristico. Le ambientazioni eccentriche, i colori vivaci e i personaggi caricaturali sono tutti tratti tipici del suo lavoro, che qui trovano una delle loro massime espressioni.
Dietro le quinte, il lavoro sul trucco e gli effetti speciali gioca un ruolo cruciale nel dare vita al mondo surreale del film. Il team di truccatori, guidato da Ve Neill, ha creato alcuni dei design più memorabili e grotteschi del cinema degli anni ’80.
La trasformazione di Michael Keaton in Beetlejuice, con il suo look disordinato, la pelle cadaverica e i capelli selvaggi, è un capolavoro di trucco che ha contribuito a definire il personaggio. Altri effetti pratici, come le bizzarre metamorfosi dei personaggi e le creature del mondo dei morti, mostrano una creatività senza limiti, che è diventata uno standard nei film di Burton.
Questo lavoro è stato giustamente riconosciuto con l’Oscar per il miglior trucco, un premio che ha evidenziato l’abilità e l’originalità del team creativo.
Beetlejuice, un successo senza tempo
Beetlejuice fu un successo immediato, incassando oltre 73 milioni di dollari al box office, un risultato impressionante per un film dal budget relativamente modesto. Il pubblico e la critica accolsero con entusiasmo la sua originalità, l’umorismo nero e l’estetica visiva unica di Tim Burton. L’abilità del regista nel mescolare elementi gotici con un’ironia squisitamente macabra contribuì a creare una pellicola che si distinse immediatamente nel panorama cinematografico dell’epoca.
Una delle scene più memorabili, rimasta impressa nell’immaginario collettivo, è quella in cui i nuovi proprietari della casa, i Deetz, e i loro amici vengono costretti a ballare e cantare al ritmo di Day-O (Banana Boat Song) di Harry Belafonte durante una cena. Canzone, peraltro, che sarà presente anche nel secondo film, come confermato da Catherine O’Hara.
Questa sequenza, comicamente spettrale, incarna perfettamente il mix di horror e commedia che caratterizza il film.
In conclusione
A distanza di decenni, Beetlejuice rimane un capolavoro senza tempo, capace di mescolare generi e toni in un mix irresistibile che continua a conquistare nuove generazioni di spettatori.
Con il sequel ormai alle porte, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e in arrivo nelle sale di tutto il mondo nei prossimi giorni, i fan hanno una ragione in più per rivivere le avventure di Beetlejuice e scoprire cosa ha in serbo il ritorno di questo bizzarro spirito.
Riscoprire il film originale ora è l’occasione perfetta per prepararsi al nuovo capitolo e celebrare il genio creativo che ha dato vita a uno dei film più amati degli anni ’80.