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Bodies Bodies Bodies, la morte si fa fluo
Bodies Bodies Bodies, un classico del Comedy-Horror, ma con un finale che non ti aspetti. Il film del 2022 è ora disponibile alla visione su Netflix.
In attesa di Babygirl, il nuovo film di Halina Reijn presentato al Festival del Cinema di Venezia 81, ripeschiamo il suo più recente lavoro prodotto da 2AM, Bodies Bodies Bodies.
Sette amici si ritrovano in una villa immersa nel nulla per passare un weekend lontani dal caldo estivo della città. Nel corso della serata, i ragazzi iniziano un gioco “mortale”, simile a Cena con delitto, che ben presto però prende una brutta piega.
Il proprietario della villa viene trovato esanime fuori dall’ingresso della casa, e quello che doveva essere essere un semplice gioco, diventa una cruenta carneficina.
L’omicida è tra di loro. Tutti sono potenziali colpevoli, nessuno è al salvo.
Tra luci fluorescenti, torce dei telefonini e colpi di scena inaspettati, Bodies Bodies Bodies è adesso disponibile alla visione su Netflix.
[SPOILER ALERT]
Bodies Bodies Bodies, la trama
Una casa, sette personaggi e un omicidio da sventare. Bodies Bodies Bodies rispetta le classiche formule dello Slasher (sottogenere dell’horror), ma con un finale inaspettato.
Sophie (Amanda Stenberg), insieme alla nuova fidanzata Bee (Maria Bakalova) stanno viaggiando in macchina per arrivare alla festa organizzata da amici in una tenuta fuori città. Una volta arrivate a destinazione, entrano dentro l’enorme villa senza trovare nessuno, ma gli schiamazzi le conducono verso una piscina dove tutti gli amici si sono riuniti.
L’arrivo inaspettato di Sophie coglie impreparato il gruppo di amici e vede decisamente contrariato il proprietario di casa David (interpretato da Pete Davidson) che sembra avercela con lei.
Nonostante le resistenze degli amici, Sophie non dà importanza alla fievole accoglienza riservatole e come nulla fosse presenta la fidanzata al resto del gruppo.
L’umore dei ragazzi viene stemperato, però, dall’arrivo di Greg, fidanzato di Alice (interpretata da Rachel Sennot, già star di Bottoms), nonché unico over 40 del gruppo, che con un colpo di katana apre in modo trionfale una bottiglia di champagne.
Di sera la situazione sembra essersi un po’ distesa e gli amici prendono parte ad un gioco simile a cena con delitto. C’è un assassino e c’è una vittima. I giocatori devono capire chi tra di loro sia l’omicida attraverso delle accuse da muovere ai vari sospettati.
Durante il gioco emergono man mano delle incomprensioni e dei battibecchi che portano David ad allontanarsi in malo modo dal gruppo.
Nel frattempo una tormenta mette fuori uso l’elettricità nella villa e i ragazzi si trovano a dividersi per riattivare la luce. I contatori però sono saltati e non c’è modo di riattivarli.
Le ragazze del gruppo si riuniscono in salotto per studiare un piano d’azione, quando da fuori si sente un tonfo. E’ David, che si dimena fuori dalla finestra del salone, sotto la pioggia, e che dopo poco cade a terra esanime.
David è morto e ha conficcata nella gola la stessa katana usata in precedenza per aprire lo champagne.
Le ragazze provano a mettere in moto l’unica macchina a disposizione per portare il ragazzo in ospedale, ma l’auto non si accende.
Tutti sono bloccati nella villa, tutti sono potenziali sospetti e tutti hanno delle verità celate che mettono gli amici gli uni contro gli altri.
L’indagine porta ad una carneficina crescente che si concretizza man mano nella morte dei vari sospettati al fine di scoprire l’omicida responsabile della morte di David.
A fine vicenda rimangono vive soltanto Sophie e Bee, che si affrontano in un duello all’ultimo sangue per scoprire chi delle due abbia ucciso il proprietario di casa.
Grazie al video di un telefono scoprono però una verità sconcertante.
La sera prima, David, per imitare Greg, si era ripreso con l’iPhone mentre provava ad aprire una bottiglia con una katana. Il ragazzo però non aveva preso bene la mira e la lama della spada gli si era conficcata nella gola, lasciandolo esanime a terra.
Tutto era stato un grosso grande equivoco: David si è ucciso involontariamente da solo.
Fluo e pop: le luci del film
Bodies Bodies Bodies è il secondo film della regista olandese Reijn che, insieme a Jasper Wolf, direttore della fotografia che la segue fin dal suo esordio alla regia con Instinct, creano un film classico, ma con peculiari elementi fotografici che lo contraddistinguono.
A partire da elementi di scena, come i braccialetti luminosi al neon che accompagnano una delle ragazze, Alice, dall’inizio alla fine del film, alle luci improvvisate delle torce degli iPhone, (ad eccezione di poche scene in cui ancora la luce della villa è attiva) il film è costruito su una fotografia basata sul dettaglio.
Un contrasto di un buio alleggerito da pochissimi elementi illuministici, insieme a costumi colorati, che rendono Bodies Bodies Bodies un film piacevolmente e sottilmente pop.
Un pop che si sporca di nero e di sangue, ma che pop rimane.
Anche nella scena tragicomica in cui Greg (interpretato da Lee Pace) viene assalito dal gruppo tutto al femminile, mentre indossa la sua maschera al neon in cui si è rifugiato per scappare dalle bizze di questi giovani adulti.
Un film che, come le lucine colorate sull’albero di Natale, va ad illuminare solo l’essenziale in modo giocoso nel buio della stanza, ma che di giocoso ne ha solo il colore.
Il gioco infantile di Bodies Bodies Bodies
La funzione del gioco è una componente imprescindibile del film.
Oltre ad essere il motore principale dell’azione, è una componente essenziale anche da un punto di vista più strettamente tematico.
Questi giovani ragazzi narcisisti della Gen Z giocano a fare i grandi e si scoprono essere ancora più piccoli e indifesi di quanto non vogliano far credere agli altri.
Questa critica impietosa smaschera pian piano tutti i personaggi del film facendoli vedere per quello che sono: bambini che giocano a fare gli adulti.
Per esibire la sua virilità, David rimane ucciso da un gioco pericoloso, come Alice che gioca a fare l’adulta frequentando un uomo di 15 anni più grande.
Con un gioco di schiaffi, gli amici sfogano le loro frustrazioni più nascoste gli uni sugli altri, lanciando il sasso e nascondendone la mano.
E le morti dei vari personaggi sono messe in moto dal un gioco di un ragazzino che, per sentirsi più uomo, ha la necessità di replicare un’azione dall’unico adulto della combriccola, come per senso di rivalsa.
Un gioco nel gioco che porta alla conseguenze peggiori.
Conclusioni
Nonostante si presenti come un classico Comedy-horror movie, dalla trama abbastanza scontata e da cliché piuttosto banali, Bodies Bodies Bodies è un film che pone tutte le sue speranze in un finale inaspettato.
Il finale in cui lo spettatore capisce che non c’è nessun assassino e che tutta la storia si è mossa a partire da un errore, dà una chiave decisamente più interessante e fresca all’intera vicenda.
Non è un film indimenticabile, ma nella sua semplicità, è sicuramente una pellicola che nel finale ti lascia piacevolmente colpito, al contrario di altri film appartenenti allo stesso genere che hanno delle attese alte che vengono poi disattese in conclusioni sconnesse e poco chiare.
Per questo noi di Almanacco cinema gli abbiamo assegnato questo voto: