Come Eravamo: un film d’amore, ma non solo. L’affresco nostalgico del passato e dell’incomunicabilità di fondo tra anime diverse.
La regia di Come Eravamo ‒ The Way We Were ‒ porta la straordinaria firma di Sydney Pollack, tra i più grandi cineasti di tutti i tempi e regista di grandi drammi d’amore indimenticabili. Sempre sua è la regia de La mia Africa.
Uscito nelle sale nel 1973, Come Eravamo è la trasposizione cinematografica di un romanzo di Arthur Laurents (autore di West Side Story), una commedia romantica su un amore impossibile, quello tra Hubbell Gardinel e Katie Morosky. La loro storia d’amore si sviluppa parallelamente a importanti eventi storici come la Seconda Guerra Mondiale fino ad arrivare alla Guerra Fredda.
La pellicola vanta star d’eccellenza: il compianto e iconico Robert Redford, scomparso solo pochi giorni fa, e la strepitosa Barbra Streisand, attrice versatile e cantante straordinaria. Grazie anche alla sua voce, la canzone The Way We Were della colonna sonora si meritò l’Oscar per la Migliore Canzone Originale.
New York, fine anni ’30: Hubbel Gardinel (Robert Redford) è un ricco e brillante studente universitario, col talento per la scrittura e amante del divertimentoi; Katie Morosky (Barbra Streisand), invece, è una studentessa impegnata politicamente e incapace di prendere la vita alla leggera.
Entrambi, sebbene siano caratterialmente poco affini, sono attratti l’uno dall’altra, ma senza ammetterlo. Dopo l’università, i due giovani si perdono di vista per poi ritrovarsi qualche anno più tardi: lei lavora in una radio e lui si è arruolato in marina. Tra tentennamenti e indecisioni, Hubbel e Katie iniziano una storia d’amore destinata a finire.
Come Eravamo non è solo la storia di un grande amore passato, è anche una riflessione sulla giovinezza e su ciò che la rende speciale e unica: dal senso di invincibilità (di poter cambiare il mondo anche solo con uno slogan) ai grandi amori. E il titolo ne enuclea la sostanza.
Attraverso Hubbel e Katie, tra un flash-back e l’altro, lo spettatore sperimenta tutto questo, provando il medesimo sentimento nostalgico dei due protagonisti. La stessa sensazione di sconfitta finale, nell’accettazione di essere fallibili.
Il tempo diegetico va dalla fine degli anni Trenta fino agli anni Sessanta, durante il quale si sviluppa l’intero arco narrativo dei due protagonisti. Essi mutano al mutare delle varie epoche, ma rimanendo sostanzialmente sé stessi. La maturità li porta piano piano alla consapevolezza dei propri limiti e di quelli altrui.
Così Hubbel smette di fingere d’essere l’uomo che Katie vorrebbe che fosse e inizia a vivere la sua vita senza di lei; e Katie lo accetta. Anche lei non è più disposta adattarsi al mondo di Hubbel. L’amore che li aveva uniti in gioventù non è più sufficiente ad entrambi e ognuno prende una strada diversa, ma con un velo di rimpianto.
La regia invisibile di Pollack (suo tratto distintivo) dove tutto fluisce e si mescola svelando verità nascoste, la sceggiarua di Laurents (in parte modificata da Pollack), la memorabile colonna sonora (che meritò un altro Oscar) e il cast d’eccellenza hanno reso Come Eravamo un film perfetto, nella forma e nella sostanza, ricco di contenuti storici, politici e di momenti riflessivi. Un film da vedere e rivedere.
La stazione è un film del 1990 che segna l'esordio alla regia di Sergio Rubini,…
Di fronte a Sora 2, nuova versione del modello video di OpenAI, l’industria dell’intrattenimento si…
Nel mese dell'horror arriva un annuncio a sorpresa: La Llorona tornerà con un sequel prodotto…
Il Cinema Europa di Roma, chiuso nel 2020, riaprirà grazie ad un accordo stipulato da…
Con The Silent Hour, Brad Anderson indaga il suono mancante come materia del thriller: un…
Alla Festa del Cinema di Roma, verrà presentato in anteprima Pontifex. Il documentario di Daniele…