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Dream Scenario: hai mai sognato Nicolas Cage?

Nicolas Cage nei panni di un professore da incubo nella commedia nera di Kristoffer Borgli prodotta da Ari Aster e Lars Knudsen.

Dopo il successo di Sick of Myself, il regista norvegese torna al cinema con Dream Scenario, film surreale che strizza l’occhio a Charlie Kaufman (Essere John Malkovich), con il protagonista assoluto Nicolas Cage.

Il professore biologo Paul Matthews inizia ad apparire nei sogni delle persone diventando una vera e propria star a livello globale fin quando la sua presenza non inizia a prendere delle pieghe dark e disturbanti.

Il film presentato al Toronto Film Festival il 9 settembre 2023 è disponibile a noleggio su Prime Video e Apple TV.

[Spoiler Alert]

Dream Scenario in breve

Paul Matthews è un professore di biologia di mezza età che rimpiange di non essere diventato ricercatore e che vive una vita piuttosto regolare e prevedibile insieme alla moglie Janet e alle due figlie adolescenti.

Di punto in bianco però la sua vita cambia.

Persone che non lo avevano mai visto in vita loro sostengono che gli sia apparso in sogno come spettatore immobile delle loro vicende.

Dopo aver incontrato per caso una sua ex fidanzata giornalista che decide di scrivere un articolo su questo strano fenomeno, e con la pubblicazione del pezzo si scopre ben presto che Paul è sognato dalla gran parte della popolazione mondiale.

La sua fama inizia ad attirare l’attenzione dei media e di un’agenzia di pubbliche relazioni capeggiata da Trent (Michael Cera).

Le persone che incontrano Paul lo trattano come una vera star, ma ad un certo punto il professore di biologia si trova anche di fronte ai problemi che l’essere famoso porta con sé.

E infatti una notte un uomo malato di mente fa irruzione in casa del professore universitario minacciandolo di morte.

Nel frattempo l’assistente di Trent, confida a Paul di averlo sognato in un sogno erotico, e nel tentativo di riprodurre il sogno nella realtà, il professore universitario ha un’eiaculazione precoce che lo blocca e lo costringe a fuggire.

Ma quando scopre che una collega ha pubblicato un articolo su una tesi sulla quale avrebbe voluto scrivere un libro, Paul inizia ad essere arrabbiato e frustrato, e ciò si ripercuote nei sogni.

Le sue apparizioni diventano degli incubi in cui lui diventa uno spietato killer e ben presto le persone iniziano ad avere paura di lui (i suoi studenti non vogliono più assistere alle sue lezioni, le persone che incontra per strada non si sentono al sicuro) tanto da portare Paul alla frustrazione sfogata sulla moglie Janet.

Dopo aver sognato se stesso come assassino nel proprio sogno, pubblica un video disperato nel quale chiede in lacrime il perdono al pubblico virtuale e la moglie, umiliata, lo lascia.

Tentando di assistere allo spettacolo scolastico della figlia finisce per ferire involontariamente una professoressa che cercava di tenerlo fuori dal teatro, rovinando così la recita in atto.

Tempo dopo Paul smette di essere al centro dei sogni delle persone e questo fenomeno viene sfruttato da una compagnia tecnologica per realizzare uno strumento elettronico che entra nella mente delle persone soprattutto per scopi pubblicitari.

Nel frattempo Paul ha scritto un’autobiografia, chiamata Dream Scenario, e partecipa ad un tour raffazzonato in Francia per la promozione del libro.

Janet ormai si è rifatta una vita e l’unico modo che Paul ha di starle vicino è attraverso l’apparecchio elettronico che permette di farlo entrare nei sogni della ex moglie e di fargli rivivere una parvenza di felicità.

L’incubo della mediocrità

Dream Scenario è una commedia nera che mette in scena la mediocrità di un uomo di mezza età che si sente un personaggio secondario della propria vita.

Paul è un personaggio passivo, che ha paura di dare una scossa alla vita nella quale si è ritrovato per inerzia.

Ha due figlie che non lo considerano, una collega che gli ha rubato un’idea per un libro che non ha mai avuto il coraggio di scrivere, una ex fidanzata che lo usa solamente per un tornaconto personale.

L’unico elemento positivo della vita di Paul sembra essere la moglie Janet, interpretata da Julianne Nicholson, che sta al fianco del marito in modo incondizionato e che il protagonista finisce comunque per tradire per sentirsi vivo di fronte ad una ragazza della metà dei suoi anni.

Nei sogni infatti questa condizione di passività emerge fin da subito: Paul è un mero osservatore della scena che non interagisce mai con quello che sta succedendo di fronte a lui.

Anche nella sequenza iniziale nella quale la figlia minore racconta di aver sognato il padre che la fissava inerme mentre lei volteggiava in aria.

Esattamente come nella sua vita.

Le uniche emozioni che l’uomo sembra provare sono frutto di un destino machiavellico che lo ha messo al centro dell’attenzione globale.

E infatti si trova sballottato in situazioni surreali provando per esempio ad esaudire il sogno erotico di una giovane ragazza che lo ha sognato e scontrandosi con la realtà che non gli permette di essere il sex simbol che lei si era immaginata.

Le uniche sensazioni per le quali vive sono legate a quei fugaci momenti create da un puro caso, perché nella realtà della sua vita nulla lo avrebbe portato al successo inspiegabile nel quale si è trovato.

E il sogno diventa incubo quando inizia a respirare anche il lato negativo del successo.

Quando Paul inizia a risentirsi dell’appropriazione illecita del suo materiale di studio da parte di una collega ricercatrice, la frustrazione e la rabbia del protagonista si riversano sulla moglie e sui sogni delle persone.

Da questo momento in poi Paul diventa l’incubo delle persone che lo sognano, e questo si ripercuote nella sua vita attraverso angherie e molestie che la gente per strada gli riserva.

Gli studenti che seguono le sue lezioni lo hanno sognato come proprio assassino, e iniziano ad avere una tale paura nei suoi confronti da farlo licenziare dall’università in cui lavora.

Anche Janet, unica nota positiva della sua esistenza, che ha dato per scontata per tutta la propria vita, decide di allontanarsi, dopo aver visto pubblicato un video in cui Paul pateticamente cerca di redimersi agli occhi del web.

E alla fine della sua discesa agli inferi rimane solo.

Dimenticato dal mondo e lontano dalla propria famiglia.

Narcisismo e fama dei personaggi di Borgli

Se dovessimo trovare una linea conduttrice che lega Sick of Myself e Dream Scenario, i due film più di successo di Kristoffer Borgli, potremmo constatare quanto sia parimenti centrale il tema del narcisismo e della visibilità.

Se in Sick of Myself, la coppia di narcisisti patologici cerca tutti i modi di portare l’attenzione su di sé, (la ragazza, Signe, assume dei pericolosi farmaci per creare una condizione patologica che richiami l’attenzione dei media), in Dream Scenario il percorso narcisistico è meno evidente.

Senza addentrarsi in considerazioni che hanno bisogno di un’analisi medica competente, però potremmo genericamente dire che se in Signe questo bisogno di attenzione è ricercato, nel caso di Paul è subito.

Sick Of Myself, la protagonista Signe interpretata da Kristine Kujath Thorp

Signe, schiacciata dal fidanzato artista altrettanto narcisista, combatte attivamente per farsi spazio nella vita infliggendosi una condizione medica mortale pur di farsi vedere.

Paul è invece un uomo che passivamente accetta quello che gli capita per caso e cavalca l’onda di una vita che non ha il coraggio di vivere.

In entrambi i casi i personaggi sono incapaci di vivere delle proprie forze e si esibiscono, chi in maniera più esplicita chi in modo più sotterraneo, di fronte alle camere per brillare attraverso l’approvazione esterna.

Per la sua condizione medica Signe viene presa d’assalto dalla stampa che la fa diventare subito una star nelle passerelle di moda, mentre Paul diventa la persona più famosa del mondo finendo in una spirale mediatica volta al suo autocompiacimento.

E questa necessità di voler essere sempre al centro dell’attenzione, Borgli la convoglia tutta nel mondo dei media.

Come in un moderno mito di Narciso, al posto dello specchio d’acqua, ci sono gli schermi dei telefonini e dei televisori, in cui i volti dei due protagonisti sono riflessi e reiterati in maniera incessante.

Come accade nella mitologia greca, tutto questo incentrarsi sul sé porta inevitabilmente alla morte (nell’originale mito di Narciso in senso letterale, mentre nei film di Borgli in senso figurato).

E alla fine in questo loop ci è finita più o meno inconsapevolmente gran parte della popolazione mondiale attraverso i social e la ricerca dei 5 minuti di fama.

Il rischio di innamorarsi del nostro riflesso è alta se non si sta attenti a ritrovare un pilastro saldo che ci tenga con i piedi per terra.

Dream Scenario, il cast

Nicolas Cage, protagonista indiscusso della pellicola diretta dal norvegese Kristoffer Borgli, torna ad ottobre nelle sale con il nuovo horror Longlegs firmato Oz Perkins, mentre Michael Cera, nei panni del capo dell’agenzia di pubbliche relazioni è stato annunciato nel cast del nuovo film di Wes Anderson The Phoenician Scheme.

Conclusioni

Dream Scenario nella sua assurdità e nella sua forza mordente è un film che lascia in chi guarda una sensazione di appartenere al discorso intavolato dal regista norvegese.

L’interpretazione magistrale di Cage, ci restituisce tutto quel senso di impotenza e ricerca incessante di visibilità di cui la società di oggi è succube, condizione sicuramente ampliata dall’utilizzo eccessivo dei social, strumento per eccellenza dell’esplicazione del sé.

In un turbinio narcisistico che dal sogno ci porta al mondo degli incubi, nonostante alcuni momenti finali distopici (riferimento alla deriva alla Black Mirror dei dispositivi per le pubblicità) che forse aggiungono soltanto materiale che porta da tutt’altra parte, a noi di Almanacco Cinema il film di Kristoffer Borgli convince.

Per questo gli abbiamo assegnato:

Greta Mencarini

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