Elysium: un film di fantascienza, ma anche politico. Al centro della storia il divario tra ricchi e poveri e il fenomeno dell’immigrazione.
Scritto e diretto dal regista africano Neill Blomkamp, conosciuto per il pluripremiato District 9, Elysium è un film distopico ambientato nel futuro ma con gli stessi problemi che si trova ad affrontare ogni civiltà: la prevaricazione e il potere di pochi su molti.
Pur essendo uscito nelle sale cinematografiche nel 2013, Elysium è un film attualissimo. Al centro della storia vi è un tema caro a Blomkamp, ossia quello dell’immigrazione con le sue politiche classiste e ingiuste.
Il titolo, che rimanda ai Campi Elisi o all’Eliseo della mitologia greca e romana (un paradiso in cui si pensava dimorassero le anime degne), riassume il significato dell’opera. Elysium è a tutti gli effetti un paradiso galleggiante nel cielo, un luogo beato in cui vivono le persone ricche, le uniche ad avere diritto alla cittadinanza e alle cure mediche, garantite da una tecnologia avanzata in grado di guarire qualsiasi malattia e di riportare addirittura in vita.
Un posto assolutamente precluso ai poveri, costretti a vivere in condizioni disumane sulla terra, sfruttati come manodopera per i mantenere i cittadini di Elysium.
Nell’anno 2154, la società umana è divisa in due classi: i ricchi e i poveri. I primi vivono su Elysium, un satellite artificiale in cui regnano abbondanza e salute; i secondi, invece, provano a sopravvivere sulla terra, divenuta ormai un luogo angusto in cui dilagano criminalità, povertà e malattie. L’ordine in entrambi i luoghi è garantito dai robot.
Su Elysium vigono severe leggi anti-immigrazione atte a preservare i privilegi dei propri abitanti. Max (Matt Damon), giovane operaio ed ex ladro d’auto, dopo essere stato esposto a potenti radiazioni sul luogo di lavoro, prova a raggiungere Elysium per curarsi tramite una capsula medica in dotazione solo dei ricchi. Per raggiungere il proprio scopo è disposto a usare importanti informazioni di cui è venuto in possesso.
Intanto, Jessica Delacourt (Jodie Foster), il segretario della stazione orbitante, gli dà la caccia mettendogli alle calcagna lo spietato mercenario C.M. Kruger (Sharlto Copley).
Blomkamp, pur avendo concepito Elysium come un action movie da intrattenimento, si serve del mezzo cinematografico per sollevare questioni etiche e politiche, cercando di far riflettere lo spettatore sul tema dell’immigrazione, ma anche sulle disparità classiste della società moderna.
I parallelismi sono più che mai evidenti: da una parte ci sono i ricchi su Elysium, metafora del mondo capitalista. Dall’altra i poveri, sulla terra, che rappresentano i popoli del terzo mondo sfruttati, senza dirittti e al servizio dei potenti.
Infatti il protagonista Max lavora in una fabbrica in condizioni pericolose, producendo prodotti per i ricchi di Elysium. I dirigenti esigono un livello di produttività insostenibile, pronti a licenziare chi si infortuna. Senza sicurezza economica, la criminalità dilaga tra i poveri che rubano per un pezzo di pane. E alcuni azzardano il viaggio della speranza verso Elysium, rischiando la morte pur di avere una possibilità di vita migliore.
Con un budget quadruplicato rispetto a District 9 e due star del calibro di Matt Damon e Jodie Foster, Brokman gira un film ancora attualissimo nonostante siano già passati dodici anni dall’uscita nelle sale. Elysium mette in scena una società disumanizzata non molto diversa da quella di oggi, preoccupata a chiudersi dietro cortine di ferro e a fingere che nulla accada al di là dei propri confini.
Nonostante la sceneggiatura sia abbastanza prevedibile e scontata, con situazioni e personaggi già visti come il cattivo che si scopre buono alla fine con la classica scena “save the cat”, il freddo calcolatore che delega agli altri il lavoro sporco e l’eroe a cui la vita non ha scontato nulla, il quale finisce per sacrificarsi per gli altri, il ritmo narrativo è scorrevole e senza punti morti.
Anche i personaggi principali sono ben tratteggiati. Jessica Delacourt, la perfida e spietata ministra della difesa di Elysium, responsabile delle stragi di clandestini convince grazie anche all’interpretazione sublime di Jodie Foster che aggiunge spessore al personaggio.
Matt Damon nella parte del protagonista Max (muscoloso e rasato ricorda molto Jason Bourne) è assolutamente perfetto. Tuttavia il suo ruolo è abbastanza prevedibile.
Ottima anche la recitazione di Sharlto Copley (volto di District 9) che nel film è Kruger, il mercenario super cattivo che lavora sulla Terra alle dipendenze dell’élite di Elysium, in particolare al soldo di Jessica Delacourt.
Nell’insieme è un film godibile e piacevole, costruito per intrattenere e far riflettere senza appesantire.
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