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FEFF27

FEFF27, opinione a caldo sui film in concorso, giorno 3

FEFF27: mafia taiwanese, amuleti preziosi, anziani che non distinguono sogno e realtà e bambole indemoniate, il riassunto del terzo giorno di Festival.

Gatao: like father like son

Un gangster movie taiwanese in piena regola al FEFF27, il terzo capitolo della saga di Gatao. Amicizie fraterne alla John Woo, scontri generazionali tra gangster vecchio stampo e i loro figli e nipoti e mazzate a volontà. La regia funziona e le scene d’azione sono tante e adrenaliniche ma se fosse durato venti minuti in meno sarebbe stato più scorrevole. La durata, per il tipo di storia narrata, è eccessiva e quei minuti di troppo li abbiamo sentiti tutti.

Per il resto un film divertente senza infamia e senza lode. Non aggiunge niente di nuovo al genere ma assistere a trenta o quaranta gangster che si massacrano a colpi di mazza da baseball ci fanno illuminare sempre un po’ gli occhi.

The Stone: talismani e pistole al FEFF27

Prima grande sorpresa del Festival e anche prima opera del regista thailandese Pae Arak Amornsupasiri. Il film è un bel giocattolone in cui diverse persone disposte a tutto danno la caccia a un preziosissimo talismano della tradizione thailandese, ma avercene di film così. Bella la regia ed è stato molto interessante scoprire quanto siano culturalmente importanti i talismani in Thailandia, Il Far East Film Festival è bello anche per questo.

I tempi sono quasi sempre giusti, il finale è molto bello e divertente e, ancora una volta, ci viene sbattuto in faccia il motivo per cui la gente è disposta a tutto: il vile denaro. Film consigliatissimo e tanto di cappello al regista per aver esordito con una pellicola così. Chapeau.

Teki Cometh: il nemico sta arrivando

A metà strada tra Viaggio a Tokyo (Yasujiro Ozu, 1953), Il posto delle fragole (Ingmar Bergman, 1957) e Mulholland drive (David Lynch, 2001). Basterebbe questo per aver voglia di vedere questa strana opera giapponese.

Un professore universitario vedovo e in pensione si gode la vecchiaia scrivendo articoli e tenendo conferenze. Tra momenti più felici e altri in cui emerge la depressione e la consapevolezza di essere quasi al capolinea, l’anziano fa la sua vita fino a quando non gli arriva una mail con scritto: “Il nemico sta arrivando da Nord”. Ecco, da questo momento il poi il film inizia a essere molto più interessante rispetto alla prima parte che sa un po’ di già visto e risulta leggermente troppo lenta.

Bella riflessione sulla vecchiaia ma soprattutto sui sensi di colpa e sui rimpianti con due o tre sequenze veramente inaspettate e riuscite. Senza dubbio da vedere.

FEFF27

Dollhouse, bambole possedute al FEFF27

Tralasciando il fatto che il regista continua a girare per il Festival con una bambola inquietante in braccio, il film in poche parole è un remake de La bambola assassina (Tom Holland, 1988). La regia però è buona e la tensione funziona bene, nonostante i colpi di scena siano abbastanza prevedibili. Molto interessante la narrazione della cultura delle bambole in Giappone. Coma già detto, questi film al di là delle trame sono interessanti soprattutto perché veniamo a conoscenza di numerose culture diverse dalla nostra.

In ogni caso la pellicola ha un ottimo prologo, pensato e girato molto bene, per cui la visione non è sprecata.