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I sospiri del mio cuore, la recensione su Almanacco Cinema

I sospiri del mio cuore, la recensione

I sospiri del mio cuore, film del 1995, ma arrivato in Italia solo nel 2011, è il primo e tragicamente l’ultimo, film dello Studio Ghibli diretto da Yoshifumi Kondo.

I sospiri del mio cuore, la trama

I sospiri del mio cuore racconta con delicatezza l’amore giovanile, che diventa per la giovane protagonista occasione di crescita personale e scoperta dei propri sogni.

Il film è ambientato nella Tokyo degli anni novanta e segue la vita della giovane studentessa Shizuku, appassionata di lettura. Un giorno di fine estate Shizuku compie una scoperta curiosa: tutti i libri che ha preso in prestito dalla biblioteca sono stati presi precedentemente da un altro studente.

la ragazza decide così di investigare di più sull’identità del misterioso lettore, fino a fare la conoscenza di Seiji, un ragazzo appassionato di liuteria, l’arte di costruire strumenti.

Shizuku e Seiji si innamorano, ma trovano difficile dichiararsi l’uno all’altra, passando le giornate a parlare delle proprie passioni, fino a quando i due non dovranno separarsi a causa della partenza del giovane ragazzo per Cremona, dove studierà l’arte della liuteria. 

L’amore giovanile e la scoperta si sé stessi

I sospiri del mio cuore racconta la storia del primo amore, puro e gentile ma anche timido e impacciato. L’amore non viene inteso come amore passionale o travolgente, ma diventa il motore grazie al quale i due protagonisti riescono a compiere un viaggio introspettivo verso la conoscenza di loro stessi. 

Entrambi i giovani scoprono nuove sfaccettature del loro essere, e si incoraggiano a vicenda verso il raggiungimento dei propri obiettivi. Per Shizuku, l’innamoramento è occasione di riflessione sul proprio futuro e, avvicinandosi al mondo dell’arte artigiana praticata da Seiji, scopre la sua vera passione, la scrittura. 

I sospiri del mio cuore, la regia di Yoshifumi Kondo

I sospiri del mio cuore è il primo film da regista di Kondo, che scomparirà tragicamente solo due anni dopo l’uscita della pellicola, a causa di un problema al cuore, provocato dal troppo lavoro.

La morte di Kondo avrà un peso non indifferente nella storia dello Studio Ghibli e del suo fondatore, Hayao Miyazaki, il quale sentirà di non essere stato un buon mentore per il talentuoso erede.

Il regista ha saputo catturare l’essenza delicata e poetica della storia, scritta da Miyazaki e tratta dal manga Sussurri del cuore di Aoi Hiiragi. L’animazione è fluida e naturale e segue insieme ai movimenti della macchina i personaggi nella loro quotidianità, mettendone in evidenza le emozioni. 

Durante tutta la pellicola vi è una sospensione tra realismo, reso in maniera eccellente nelle vedute di Tokyo, e il fantastico, con la rappresentazione visiva del romanzo scritto dalla protagonista e dei suoi sogni. 

In conclusione

I sospiri del mio cuore è un film spesso dimenticato dagli amanti dello Studio Ghibli, ma che vale la pena di recuperare.

La pellicola è un ode all’amore semplice, senza troppe complicazioni e ci ricorda come valga sempre la pena di seguirlo, così come i nostri sogni, a qualsiasi età. 

Recensione a tre stelle su Almanacco Cinema