Lo sappiamo tutti, quando gli americani pensano alla bella vita guardano subito l’Italia…e anche in questo caso con La dolce villa ne abbiamo un esempio.
In una produzione combinata Dae Light Media e Front Row Films, distribuita su Netflix lo scorso 13 Febbraio, La dolce villa è la nuova opera del regista statunitense Mark Waters, che ha voluto giocare in casa, con il cuore e i sogni dei suoi compatrioti, con una storia romantica tipicamente italiana.
Una vita idilliaca, semplice, sorale e spensierata, contornata intorno a se da buon cibo e buon vino sottoforma di qualsivoglia leccornia, capace di tentare anche il più austero degli uomini fino a fargli spuntare un sorriso sulle labbra.
Difatti la dolce villa è un piccolo calderone di pepite d’oro, che contiene al suo interno gli ingredienti caratteristici della commedia romantica leggera, perfetti per un lungometraggio dolce e piacevole da vedere in compagnia.
Dai passati vagamente tormentati, a caratteri particolarmente ostinati nei loro confini, a buffi equivoci, a paesaggi bucolici sconfinati e un qui pro quo che funziona da climax finale; il film di Waters scorre liscio come l’acqua sotto gli occhi dello spettatore, facendolo divertire tra una battuta e un’altra.
Dunque, questa commedia sentimentale particolarmente apprezzata oltre oceano racconta la storia di un padre, Eric Field (Scott Foley), uomo pragmatico e molto timoroso, che dopo aver scoperto l’intento di sua figlia Olivia (Maia Reficco) di voler acquistare a 1 euro un rudere malandato nel paesino di Montezara, vola subito in Toscana per fermarla.
Un’iniziativa non solo molto importante per ripopolare il territorio, ma anche un grande passo avanti per la ragazza, un sogno nel cassetto che si realizza, a cui però il padre apprensivo non sembra dare inizialmente ascolto.
Ebbene, tra una controversia familiare e l’altra, alla quale si unisce pure la sindaca Francesca Pucci (Violante Placido) in un atto di convincimento, l’azzardato affare si conclude, cominciando immediatamente la ristrutturazione.
Con non pochi dubbi sulle spalle e tante scelte da compiere, la vita di Eric e Olivia cambia radicalmente, in quanto entrambi si incontrano e si scontrano con la bella vita italiana, fatta di arte, storie da scoprire, nuovi amici e forse nuovi sentimenti.
Infatti, durante il suo pernotto toscano, il rigido Eric inizia a cambiare la sua mentalità stacanovista, aprendo pian piano a nuove esperienze e persone le piccole feritoie del suo cuore, fino ad ora ingabbiato nell’armatura del tempo.
In un alternarsi di incantevoli vallate toscane e colorate immagini di ruderi e borghetti romantici che la popolano, la dolce villa esprime nella sua piena bellezza la meraviglia del nostro territorio italiano, oltre di un affascinante stile di vita, che ogni tanto tendiamo a dimenticare.
Un approccio alla nostra quotidianità placido e rilassato, composto di piccoli piaceri da gustare e intensi momenti da vivere, che rendono la nostra intera esistenza un po’ meno caotica.
Un ballo sulla spiaggia, una passeggiata in mezzo al verde, uno spritz con la famiglia e gli amici, sono gli istanti che permettono di coltivare e raccogliere la gioia della vita.
Con un cast misto italo-americano degno di nota, la dolce villa ricorda allo spettatore di non dare solo ed esclusivamente importanza al lavoro e alle proprie sicurezza, ma di valicare ogni tanto i propri confini verso qualcosa di nuovo, inaspettato, che magari potrebbe donare una nuova ventata di aria fresca alla fiammella del proprio cuore.
Pertanto, questa nuova avventura della ristrutturazione del rudere si trasforma, per Eric e Olivia, in un viaggio introspettivo dell’animo, dove entrambi i protagonisti si ritrovano ad affrontare, curare e lenire le ferite di un passato doloroso e opprimente.
Un cambiamento che li porterà, inoltre, a rinsaldare i legami del loro rapporto padre-figlia sotto una nuova luce, matura e consapevole rispetto alla nuova loro identità familiare.
Uscito, guarda caso, un giorno prima di San Valentino, il film di Mark Waters la dolce villa ha riscosso un’enorme successo tra il pubblico globale di Netflix, conquistando non solo milioni e milioni di visualizzazioni, ma anche il loro conclamato entusiasmo per lo stile made in Italy.
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