La trilogia del cornetto è la creazione ideale di Edgar Wright, che mischia una commedia horror, un buddy movie d’azione ed un film di fantascienza.
Il 13 novembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane The Running Man, con un cast ricchissimo che va dal protagonista Glen Powell ai vari Josh Brolin, Colman Domingo ed anche una sorta di cameo di Arnold Schwarzenegger – già protagonista del film originale del 1987. A girare e scrivere il film è stato un’autore che mancava dal lontano 2021, un giovane maestro di cinema ed intrattenimento: Edgar Wright.
Esordito nel 1993 con il corto amatoriale Dead Right e debuttato sul grande schermo con lo sconosciuto western A Fistful of Fingers due anni più tardi, Wright ha poi attirato l’attenzione del pubblico nel 1999 con la sua divertentissima serie Spaced. Pochi anni dopo, Wright trovò il successo , assieme ai due incredibili protagonisti della serie – Simon Pegg e Nick Frost – con un film che segna il primo capitolo di un’incredibile trilogia ideologica.
Nel 2004 esce L‘alba dei morti dementi – Shaun of the Dead in originale – il brillante esperimento con cui Wright – regista e sceneggiatore insieme a Pegg – riesce a mischiare una commedia di coppia a tratti nera con un’intelligente film horror su un’invasione zombie. La coppia di protagonisti è impersonata dagli inseparabili Pegg e Frost. Insieme a loro, spiccano Rafe Spall, Bill Nighy e Penelope Wilton – i primi due saranno presenti anche negli altri due.
Sulla superfice sarebbe potuto sembrare un becero tentativo comico sul genere zombie, in realtà il film ha un’incredibile sottotesto sulla monotonia della vita quotidiana, sull’amicizia mascolina tossica e sulla folle stupidità del mondo moderno. In tutto questo, Wright ci inserisce degli altissimi momenti toccanti sulla famiglia ed insegna a tutto il mondo come far ridere attraverso il montaggio e ricordando a tutti il potere dello slapstick.
Se con L’alba dei morti dementi Edgar Wright e Chris Dickens – il montatore – avevano spiegato come fare una commedia con il mezzo visivo, con Hot Fuzz nel 2007, estendono completamente questo strumento. Il secondo capitolo della trilogia ci trasporta dalla grande e caotica Londra ad una piccola ed invisibile città della campagna inglese, dove un fin troppo diligente agente di polizia viene trasferito.
Cambia la dinamica tra Pegg e Frost e qui c’è uno spietato elogia all’innocenza ed alla stupidità che nel primo non esiste. Wright – sempre insieme a quattro mani con Pegg – costruisce un film d’azione ideale ed allo stesso tempo decostruisce il filone dei polizieschi e dei buddy movie, mai deridendoli, arrivando anche ad omaggiarli. Tutto si risolve in un mondo apparentemente sempre troppo grande rispetto ai piccoli perdenti che vi si trovano davanti.
Il capitolo finale del trittico antologico creato da Wright arriva nel 2013 con La fine del mondo. La storia di cinque amici d’infanzia che si sono persi di vista ma che si ritrovano per un giro come ai vecchi tempi nei pub della loro fantasma città natale, arrivando presto a scoprire che si trovano di fronte a qualcosa che potrebbe minacciare la vita sulla terra. Oltre ai soliti, completano lo strepitoso cast Paddy Considine, Martin Freeman – già presente negli altri due – Eddie Marsan, Rosamund Pike e Pierce Brosnan.
Wright chiude in bellezza, con la pellicola più divertente delle tre, che parte da una leggera commedia sulla malinconia ed il tempo che passa inesorabile, arrivando a toccare la fantascienza ed i temi di morale, responsabilità, morte e coscenza. Un viaggio incredibile che sancisce l’estrema ecletticità dei suoi componenti e che, per l’ennesima volta, cambia il moto di comicità, puntando all’imprevedibilità della sfida ed a dialoghi impressionanti.
Il cornetto della trilogia – Three Flavours Cornetto – in questione fa riferimento al famosissimo gelato, che è il vero protagonista ricorrente nei tre film: nel primo è quello alla fragola – rosso vivace – nel secondo è quello originale – blu scuro – e nell’ultimo è quello alla menta con granella di cioccolato – verde-marroncino. Ovviamente, sono molti altri gli elementi che ricorrono in tutti e tre i film: le gag visive – soprattutto quella di scavalcare una staccionata – il montaggio, i pub, i videogiochi e sempre una coppia di gemelli.
Il vero elemento che contraddistingue questi tre stupendi film è il suo altrettanto stupendo regista, un’autore di genere che non è un’autore di genere. Un genio comico che ha reinventato l’horror ed ha settato un nuovo standard per i film di zombi. Un’artista divertente che ha riportato brevemente i polizieschi. Un cineasta folle che ha preso una storiella qualsiasi e l’ha trasformata in una parabola sci-fi sul destino della razza umana.
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