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Legends of the Condor Heroes: il ritorno di Tsui Hark
Legends of the Condor Heroes: The Gallants segna il ritorno sul grande schermo del maestro Tsui Hark, regista che ha fatto la storia del cinema di Hong Kong.
Premiato con il Gelso d’oro alla carriera all’ultimo Far East Film Festival, il FEFF27, Tsui Hark è arrivato a Udine a presentare la sua ultima fatica. Si tratta di un Wuxiapian in piena regola. Il Wuxia è un genere cinematografico cinese e della tradizione di Hong Kong che consiste in storie epiche con sfumature fantasy che raccontano le gesta di eroi maestri di arti marziali e spadaccini erranti.
L’ultimo lavoro di Tsui Hark sarà stato all’altezza dei suoi film storici? Vediamolo con calma.
Chi è Tsui Hark?
Cominciamo col dire che Hark ha segnato la storia del cinema d’azione, e non solo, di Hong Kong e del mondo intero. Avete presente John Woo (A better tomorrow, The killer)? Quello che è quasi universalmente considerato il più grande regista di film d’azione della storia del cinema? Ecco, Tsui Hark è l’uomo che lo ha scoperto e che lo ha prodotto. Questi due signori hanno semplicemente rivoluzionato il modo di girare e montare le scene d’azione regalandoci diversi capolavori indiscussi.
Hark è il regista di pellicole come la saga di Once upon a time in China con Jet Li, la trilogia di Detective Dee oppure un film come The Blade con il quale ha portato sul grande schermo un montaggio e una regia veramente unici nel loro genere, al limite dell’incredibile.
Legends of the Condor Heroes, di cosa parla
Tratto da alcuni capitoli del romanzo The legend of the Condor Heroes di Jin Yong, il film di Hark è ambientato durante la dinastia Song e gli scontra tra i Mongoli e la dinastia Jin. Guo Jing è un guerriero errante ed è alla ricerca della donna amata che aveva incontrato durante i suoi addestramenti con i maggiori maestri di arti marziali della Cina. Inizialmente sarà alleato con i Mongoli del grande Khan ma quando egli minaccerà il suo popolo, sarà costretto a rivalutare le sue alleanze ed entrare in azione.
Elemento predominante: l’epica
La caratteristica di questo film che mi è subito rimasta impressa è proprio l’epica. Essa è presente in ogni fotogramma, in ogni movimento di macchina, in ogni sguardo dei personaggi e in ognuna delle loro azioni, anche la più irrilevante. Anche una semplice freccia scoccata, la scrittura di una lettera o un dialogo presentano una messa in scena epica impressionante. La storia d’amore, inoltre, viene raccontata anch’essa in modo epico e sembra quasi shakespeariana per quanto riguardano messa in scena e scrittura.
Ogni frase, ogni combattimento e ogni sguardo potrebbero essere ricordati da quanto sono belli e allo stesso tempo totalmente irrealistici e quasi sospesi nel tempo. Esattamente questo è il punto di forza del film. Visivamente meraviglioso proprio perché epico e fantasy allo stesso tempo.
Altro elemento da considerare del nuovo lavoro di Tsui Hark è senza dubbio il ritmo. Preparatevi allenati perché per due ore e venti minuti vi dimenticherete di prendere fiato. Tempi perfetti, equilibrio tra azione e romance impeccabile e quindi un ritmo che non lascia tregua. Veramente un film emozionante e che permette allo spettatore di viaggiare con la fantasia, oltre che di godersi dei combattimenti che solo un maestro potrebbe rappresentare in questo modo.
Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro su quale sia la mia opinione sul film.
Legends of the Condor Heroes, in conclusione
Infine, spero solamente che questa pellicola possa essere vista anche in Italia. L’auspicio però è che non venga distribuita semplicemente in streaming, un film così reclama a gran voce di essere proiettato in sala. L’esperienza altrimenti risulterebbe incompleta. Qualcuno in relazione a questa pellicola ha citato Mad Max e il paragone non è per nulla fuori luogo, in particolare se consideriamo il ritmo, le scene d’azione e soprattutto l’epica.
Negli ultimi 10-15 anni probabilmente pochi altri film oltre a questi due sono riusciti a ottenere una completezza tale.
Da vedere a ogni costo.