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Marrowbone

Marrowbone, un horror che va oltre. La recensione

Il 22 maggio arriverà su Netflix Marrowbone, l’esordio alla regia di Sergio G. Sánchez, già autore delle sceneggiature di The Orphanage e The Impossible

Marrowbone, la trama

Questo film del 2017 segue le vicende della famiglia Marrowbone, composta da quattro fratelli: Jack, Jane, Billy e Sam. 

Dopo la morte della madre, i ragazzi si rifugiano in una casa isolata cercando di nascondere il decesso per evitare di essere separati dai servizi sociali. 

Tuttavia, la loro pace è minacciata da una presenza sinistra nella casa che sembra collegata a un oscuro segreto del loro passato.

Man mano che la storia si sviluppa, emergono verità inquietanti che mettono alla prova la loro unità familiare e la loro sanità mentale.

Casa Marrowbone

L’ambientazione

La tenuta di Marrowbone è un personaggio a sé stante, con la sua presenza inquietante e gli angoli oscuri che celano misteri. 

L’ambientazione è curata nei minimi dettagli, con una fotografia che sfrutta sapientemente luci e ombre per creare un’atmosfera tesa e inquietante.

Le scene girate all’interno della casa evocano una sensazione di claustrofobia e di imminente pericolo, amplificando l’angoscia dei personaggi.

Oltre l’horror: il profondo viaggio psicologico di Marrowbone

Marrowbone è un film che si colloca all’incrocio di diversi generi cinematografici, creando una miscela unica e affascinante. 

Principalmente un horror e thriller psicologico, il film esplora temi di paura e angoscia attraverso l’uso di elementi soprannaturali e inquietanti. 

Tuttavia, non si limita a spaventare lo spettatore con jump scares o effetti speciali; piuttosto, costruisce una tensione costante e sottile che si insinua lentamente sotto la pelle.

Ma Marrowbone riesce ad andare oltre l’horror tuffandosi nel drammatico grazie a un’esplorazione profonda dei temi della famiglia, del trauma e della resilienza.

Al centro della narrazione vi è la lotta dei fratelli per mantenere l’unità familiare di fronte a un passato traumatico e a una realtà instabile.

La casa isolata rappresenta non solo un rifugio fisico, ma anche una prigione mentale, dove i segreti e le paure più profonde dei protagonisti vengono amplificati.

Il film mette in luce come il dolore e il trauma possano deformare la percezione della realtà e della sanità mentale, e come la forza dei legami familiari possa essere sia una fonte di salvezza che una trappola.

Attraverso le esperienze dei personaggi, Marrowbone invita il pubblico a riflettere sulla capacità dell’essere umano di affrontare e superare le avversità, e sull’importanza di confrontarsi con i propri demoni interiori per trovare una vera guarigione.

In questo senso, il film diventa una potente metafora delle battaglie interne che ogni individuo deve combattere, rivelando come la vera libertà e serenità possano essere raggiunte solo attraverso l’accettazione e la comprensione del proprio passato.

Il mistero è un altro pilastro del film, con una trama che si svela lentamente e mantiene lo spettatore incollato allo schermo fino alla fine.

Ogni rivelazione aggiunge un nuovo pezzo al puzzle, e il finale sorprendente ribalta molte delle aspettative costruite durante il film.

Cast Marrowbone

Marrowbone, il cast

Il cast di Marrowbone è composto da giovani talenti che offrono performance intense e convincenti.

George MacKay brilla nel ruolo di Jack, il fratello maggiore che assume la responsabilità di proteggere i suoi fratelli più piccoli.

La sua interpretazione è piena di sfumature, catturando la lotta interiore del personaggio tra il desiderio di una vita normale e la necessità di mantenere il segreto della famiglia.

Mia Goth, nel ruolo di Jane, offre una performance emotiva e toccante. Goth riesce a trasmettere la vulnerabilità e la forza di una giovane donna che si trova a dover crescere troppo in fretta.

Jane è il cuore emotivo della famiglia, e Goth interpreta questo ruolo con una delicatezza che rende il personaggio estremamente umano e realistico.

Charlie Heaton, noto per il suo ruolo in Stranger Things, interpreta Billy, il ribelle del gruppo.

La sua interpretazione aggiunge un elemento di tensione alla dinamica familiare, rappresentando il conflitto interno che sorge quando i segreti iniziano a pesare troppo.

Heaton riesce a bilanciare la durezza di Billy con momenti di tenerezza, mostrando le diverse sfaccettature del suo personaggio.

Matthew Stagg, il più giovane del cast, offre una performance sorprendentemente matura nel ruolo di Sam.

La sua innocenza e fragilità sono commoventi, e la sua presenza sullo schermo contribuisce a mantenere alta l’empatia dello spettatore nei confronti della famiglia Marrowbone.

Anya Taylor-Joy, che interpreta Allie, l’interesse amoroso di Jack, è un’aggiunta notevole al cast.

Già nota al pubblico per i suoi ruoli in The Witch e Split, Taylor-Joy porta una presenza magnetica e una profondità emotiva al personaggio di Allie.

La sua relazione con Jack aggiunge un ulteriore strato di complessità alla storia, offrendo momenti di dolcezza e speranza in un contesto altrimenti cupo.

Regista Marrowbone

La sceneggiatura e la regia

Sergio G. Sánchez dimostra di essere non solo un abile sceneggiatore, ma anche un regista promettente. La sua direzione è delicata e attenta, mantenendo un equilibrio perfetto tra tensione e rivelazione. 

La sceneggiatura, di cui Sánchez è autore, è ben costruita, con dialoghi che aggiungono profondità ai personaggi e una trama che si dipana con un ritmo avvincente, mantenendo lo spettatore incollato allo schermo fino alla sorprendente conclusione.

Uno degli aspetti più affascinanti di Marrowbone è la sua capacità di fondere generi diversi. 

Pur essendo essenzialmente un horror psicologico, il film incorpora elementi drammatici e di mistero, creando un’esperienza cinematografica ricca e stratificata. 

Le rivelazioni finali, che gettano nuova luce sugli eventi precedenti, sono ben orchestrate e aggiungono un ulteriore livello di complessità alla storia.

In conclusione

Marrowbone è un film che merita attenzione per la sua capacità di intrecciare una trama avvincente con personaggi profondamente umani e un’atmosfera inquietante.

È un debutto alla regia impressionante per Sergio G. Sánchez, che dimostra di avere un talento naturale non solo per la narrazione, ma anche per la messa in scena cinematografica.

Le interpretazioni sono eccellenti, la regia solida e la storia tiene lo spettatore col fiato sospeso fino all’ultimo minuto.

Marrowbone è un’aggiunta notevole al genere horror e una testimonianza del potere del cinema di raccontare storie complesse e avvincenti.

Recensione a quattro stelle su Almanacco Cinema