I rapporti umani sono più importanti di quanto spesso pensiamo nella nostra vita; il dramma psicologico di Kazik Radwanski ci fa riflettere proprio su questo.
Matt and Mara è un film che dalle nuove generazioni potrebbe essere definito a tutti gli effetti “traumatico”, aggettivo ultimamente attribuito in maniera anche ironica a drama film o film romantici che riescono però ad entrare in noi e con cui enfatizziamo subito, lasciando forti cicatrici e segnandoci in maniera dirompente. È proprio questo che il regista Kazik Radwanski, al suo quarto lungometraggio, riesce a fare in maniera del tutto personale e con uno stile proprio, nonostante le visibili influenze esterne, attraverso la storia di un rapporto tra opposti
Mara, interpretata da Deragh Campbell, è una giovane professoressa ma anche una scrittrice in pieno blocco dello scrittore o meglio, appunto, della scrittrice. Proprio in un periodo di destabilizzazione per il suo matrimonio con Samir, musicista apparentemente incompatibile con la protagonista, nella vita di Mara riappare Matt, ex compagno di università, spirito libero e scrittore affermato, interpretato dal mitico Matt Johnson.
I due rirpendono così il rapporto d’amicizia che però ben presto sfocerà in un sentimento più complicato ed intrinseco, sviluppato nell’arco di un’ora e venti senza mai risultare incoerente.
Ciò che più attira di Matt and Mara è la semplicità del film, la schiettezza con cui Radwanski ci fa a tutti gli effetti intromettere in questa storia di un rapporto, di un amore ritrovato, ma soprattutto di un amore tra opposti. Quante volte avrete sentito la frase “gli opposti si attraggono”, un cliché bello e buono che ciò nonostante continua ad affascinare, così nella vita di tutti i giorni così come nel cinema.
Mara è insicura, in un momento delicato e di crisi della sua vita, quasi senza direzione e con un presente, che è anche un po’ futuro, che non riesce ad accettare, immersa in una ricerca quasi ossessiva. Matt è l’esatto opposto, sciolto, assertivo ed energico, praticamente realizzato in quanto scrittore best seller. Eppure, non tutte le apparenze sono poi così vere e ciò ci verrà dimostrato nel film con una direzione narrativa fluida e spontanea, in un bellissimo quanto classico rapporto tra opposti.
La familiarità che ci trasmette questo film è frutto di tantissimi elementi. Da un punto di vista tecnico, lo stile mokumentary e macchina a mano ci fanno entrare a pieni sensi nel film, come se fossimo lì ad assistere alle scene con i personaggi accanto a noi. Kazik Radwanski riesce ad afferrare un pezzo di quotidianeità rendendolo il più plausibile possibile, sia grazie ad una scrittura terra terra con battute che sembrano veramente frutto di una passeggiata per strada tra due amici che vanno a prendersi un caffè, sia anche per una storia semplice, prevedibile persino, ma come deve essere. Pensare persino che molte battute del film sono state improvvisate sul set dagli attori stessi.
Il dualismo dei due protagonisti, opposti eppure così tanto simili tra loro, confusi ed insoddisfatti, si sposa perfettamente con l’alchimia dei due splendidi attori, che con queste performance ci lasciano un manifesto di vulnerabilità ed umanità, una perla in pieno stile MUBI, dove è visibile il film.
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